Il giudice ha disposto una nuova perizia psichiatrica su Rosa Vespa, la 51ennen che rapì una neonata da una clinica per trasformarla in Nathan, il bambino che aveva fatto credere a tutti di aver partorito
Ci sarà una nuova perizia psichiatrica per Rosa Vespa, la donna che nel gennaio del 2025 rapì una neonata a Cosenza inscenando il rientro a casa dall’ospedale e festeggiando il lieto evento insieme ai parenti. E proprio durante questo party casalingo arrivarono i Carabinieri ad arrestarla e a recuperare la neonata (Sofia) che la donna, 51 anni, aveva sottratto da una clinica privata prendendola dalla stanza in cui riposava con la mamma. Il marito di origine senegalese, Moses Omogo, che pure quella sera – era il 21 gennaio – arrivò a casa insieme alla donna con la neonata (non sua) nell’ovetto, è risultato estraneo ai fatti, perchè all’oscuro della incredibile finzione messa in piedi dalla 51enne, che per nove mesi si era finta incinta e aveva fatto credere a tutti di aspettare un bambino. Quella sera, dopo aver rapito la piccola Sofia fingendosi un’infermiera, l’aveva vestita di blu per presentare ai parenti ‘Nathan’, il bimbo che su Facebook aveva annunciato di aver partorito alcuni giorni prima.
CI SARÀ UNA NUOVA PERIZIA PSICHIATRICA
La nuova perizia psichiatrica è stata disposta nell’udienza di ieri dal gip su richiesta dalla difesa di Rosa Vespa, alla luce del fatto che le due consulenze realizzate fino a oggi da accusa e difesa sono giunte a conclusioni opposte: per l’accusa la donna era capace di intendere e di volere, per la difesa no. Il giudizio immediato, chiesto dalla Procura, sarà condizionato a questa perizia.
LA PROSSIMA UDIENZA
“Abbiamo chiesto la nomina di un perito che accerti definitivamente la capacità di intendere e volere della signora Vespa“, ha spiegato l’avvocato Gallucci-. Il prossimo 27 ottobre è fissata l’udienza per il conferimento dell’incarico al perito”. Intanto, Rosa Vespa resta agli arresti domiciliari. “Riteniamo che il termine che si prenderà il consulente, accettando l’incarico, non sarà brevissimo. Poi, in base alle risultanze, ci sarà ovviamente il giudizio abbreviato”, conclude Gallucci.
Le accuse per Rosa Vespa sono di sequestro di persona con l’aggravante di aver agito in un luogo tale da ostacolare la privata difesa e per aver commesso il fatto in danno di persone ricoverate presso strutture sanitarie. Nel processo sono costituiti parte civile i genitori di Sofia, la bimba che venne rapita dalla clinica a un giorno di vita. Nell’udienza di ieri è stata accettata dal giudice la costituzione di parte civile anche dei nonni della bambini, su cui la difesa si era opposta.
LA VICENDA
Dopo il rapimento della neonata Sofia, la vera mamma (che si era comunque insospettita per quella strana infermiera) diede l’allarme e i Carabinieri in circa tre ore riuscirono a rintracciare la piccola. Anche perchè Rosa Vespa e il marito erano stati immortalati dal sistema di videosorveglianza interna della clinica, che li aveva ripresi mentre sistemavano la neonata nell’ovetto e si allontanavano, salendo poi su un’auto (intestata al marito). Gli agenti della Squadra Mobile erano così arrivati in poco tempo all’abitazione della coppia, bussando alla porta nel bel mezzo di un party per l’arrivo a casa di Nathan.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

