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A Villa Torlonia prosegue “Niki Berlinguer la signora degli Arazzi”

Niki Berlinguer la signora degli Arazzi

Prorogata fino all’11 gennaio 2026 la mostra “NIKI BERLINGUER. LA SIGNORA DEGLI ARAZZI” alla Casina delle Civette di Villa Torlonia

Alla Casina delle Civette di Villa Torlonia viene prorogata fino all’11 gennaio 2026 la mostra “Niki Berlinguer. La signora degli arazzi” che espone una piccola e pregevole selezione di arazzi realizzati dalla celebre tessitrice e artista.

L’esposizione, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è a cura di Claudio Crescentini, organizzata e ideata da “Il Cigno Arte” con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura.

Conosciuta come “la grande signora italiana degli arazzi”, Niki Berlinguer – nome d’arte di Corinna Adelaide Augusta Fidelia (1905-1994) dopo il suo matrimonio con Mario Berlinguer nel 1950 –, ha lavorato con gli esponenti principali delle correnti artistiche italiane del secondo Dopoguerra, tra cui Umberto MastroianniAchille PerilliRenato Guttuso, Piero DorazioEmilio Vedova Corrado Cagli. Attraverso il suo lavoro, Niki Berlinguer ha reinterpretato le opere di grandi maestri come Hans Hartung, Paul Klee, Vincent van Gogh e molti altri, fornendo con l’arte tessile nuove dimensioni linguistiche e cromatiche, all’insegna della fusione tra tradizione e innovazione, pioniera nel tradurre la pittura in narrazioni tessili, unendo l’antica tecnica del piccolo punto con influenze contemporanee.

Gli arazzi rappresentano pertanto un unicum nel contesto culturale e storico in cui l’artista è vissuta, quel mondo particolarmente creativo che ha segnato Roma nel Secondo Dopoguerra. Niki è stata testimone dell’arte italiana della sua epoca, raccontandola con ago e filo, strumenti semplici in grado di creare opere legate a un sapere antico.

Tra gli arazzi in mostra se ne potranno ammirare alcuni ispirati alle opere di noti artisti come, ad esempio: l’“Aranceto, da Renato Guttuso”, “Hammamet, da Paul Klee” e Dai Cinque Monti, tratto da Emilio Vedova”.

Il percorso espositivo è arricchito, inoltre, dall’ultima video-intervista dell’artista del gennaio 1994, regia di Maura Cosenza e riprese video di Gianni De Santis, trasmessa in mostra grazie alla collaborazione con il Centro Internazionale Antinoo per l’Arte – Centro Documentazione Marguerite Yourcenar.

L’esposizione è una straordinaria occasione per riscoprire la produzione di Niki Berlinguer, sparsa in mille rivoli in varie personali e collettive per oltre quarant’anni, dal 1952 fino al 1994, anno della sua scomparsa.

A corollario della mostra continuerà anche la serie di storytelling L’Arazzo della domenica, incontri mensili che approfondiscono il rapporto artistico, oltre che amicale, fra Niki Berlinguer e i grandi artisti contemporanei di cui ha reinterpretato le opere.

Il catalogo, edito da “Il Cigno Arte”, presenta saggi del curatore Claudio Crescentini, della studiosa Virginia Giuliano e di Maria Taboga, responsabile del Laboratorio di restauro degli arazzi del Palazzo del Quirinale e studiosa delle manifatture italiane dell’Otto e Novecento. In parallelo alla mostra di Roma, ad Erice (TP) la casa editrice ha organizzato un’altra esposizione, presso l’Istituto Wigner-San Francesco della Fondazione Majorana, la chiesa di San Pietro e il Polo Museale A. Cordici (visitabile fino al 2 novembre 2025), con una nuova selezione di arazzi creati da Niki Berlinguer.

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