Site icon Corriere Nazionale

Ipertensione: un rischio spesso trascurato nei pazienti con MASLD

zilebesiran lorundostrat ipertensione forma fisica antipertensivi

L’ipertensione arteriosa è risultata associata a un aumento di 1,3 volte del rischio di esiti clinici avversi a lungo termine nei pazienti con malattia epatica steatosica associata a disfunzione metabolica

L’ipertensione arteriosa è risultata associata a un aumento di 1,3 volte del rischio di esiti clinici avversi a lungo termine nei pazienti con malattia epatica steatosica associata a disfunzione metabolica (MASLD), secondo uno studio pubblicato sul Journal of Hepatology. Oltre a incidere sugli esiti clinici generali, la pressione alta è stata collegata a una maggiore probabilità di peggioramento della rigidità epatica e di progressione della fibrosi.

“L’ipertensione è un fattore di rischio modificabile che influenza in maniera significativa sia gli esiti cardiovascolari sia quelli epatici nei pazienti con MASLD” ha spiegato il professor Ming-Hua Zheng, direttore del MAFLD Research Center del First Affiliated Hospital of Wenzhou Medical University in Cina. “Per i clinici, questo significa che la pressione arteriosa merita la stessa attenzione di peso corporeo e glicemia”.

Lo studio su tre grandi coorti
Zheng e colleghi hanno analizzato i dati provenienti da tre ampie coorti multicentriche: UK Biobank, VCTE-Prognosis e Paired Liver Biopsy, con l’obiettivo di valutare l’impatto dell’ipertensione sugli esiti clinici a lungo termine e sulla progressione della fibrosi epatica nei pazienti con MASLD.

L’analisi ha incluso 107.316 individui da UK Biobank, 8.169 pazienti dal VCTE-Prognosis e 1.670 dal Paired Liver Biopsy. La prevalenza di ipetensione era rispettivamente del 37,1%, 33,4% e 48,9%. Nel solo UK Biobank, durante un follow-up mediano di 15 anni, si sono verificati 23.784 eventi clinici avversi, tra cui 10.197 decessi, 17.220 eventi cardiovascolari e 2.201 eventi correlati al fegato. Dopo l’aggiustamento per fattori confondenti, l’ipertensione si è confermata uno dei più forti predittori di esiti avversi (HR aggiustato = 1,3; IC 95% 1,26-1,33).

Rigidità epatica e progressione della fibrosi
Nel VCTE-Prognosis, il 7,3% dei pazienti ha mostrato progressione della rigidità epatica durante un follow-up mediano di 2,9 anni. L’ipertensione è stata associata a un aumento del rischio di progressione (aHR = 1,57; IC 95% 1,3-1,9) e a una ridotta probabilità di regressione della rigidità epatica (aHR = 0,77; IC 95% 0,64-0,93).

Analogamente, nella coorte Paired Liver Biopsy, dopo un follow-up mediano di 2 anni, il 25,8% dei pazienti con fibrosi F0–3 è andato incontro a progressione, mentre il 29,7% dei pazienti con fibrosi F1–4 ha mostrato regressione. L’ipertensione è risultata associata a un rischio aumentato di progressione della fibrosi (aHR = 1,41; IC 95% 1,12-1,78) e a una ridotta probabilità di regressione (aHR = 0,78; IC 95% 0,65-0,95).

Le implicazioni cliniche
Secondo Zheng, il valore distintivo di questo studio sta nell’aver valutato l’impatto dell’ipertensione sulla MASLD, mentre la maggior parte delle ricerche precedenti aveva indagato la relazione inversa. “Nella pratica clinica, l’attenzione si concentra soprattutto su diabete e obesità”, ha sottolineato. “Tuttavia, l’ipertensione è molto comune nei pazienti con MASLD e spesso viene trascurata. Questo lavoro dimostra che la pressione alta può influenzare gli esiti della malattia tanto quanto diabete e obesità”.

Zheng ha concluso: “L’ipertensione è un fattore di rischio serio ma troppo spesso sottovalutato nella MASLD. Controllare la pressione arteriosa insieme al peso e alla glicemia può ridurre le complicanze sia epatiche sia cardiovascolari”.

Xiao-Dong Zhou et al., Effect of Hypertension on Long-term Adverse Clinical Outcomes and Liver Fibrosis Progression in MASLD. J Hepatol. 2025 Aug 23:S0168-8278(25)02453-5.

leggi

Exit mobile version