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La bufala del paracetamolo e rischio autismo: intervengono Bassetti e neuropsichiatri infantili

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Paracetamolo e rischio autismo? Bassetti: “Follia”. I neuropsichiatri infantili: “Così si fa solo disinformazione”

“Trump ne ha combinata un’altra. Attacco diretto e scomposto al paracetamolo dicendo che fa venire l’autismo. Questo modo di fare politica contro la scienza e contro le evidenze scientifiche, è totalmente folle“. così l’infettivologo Matteo Bassetti ha commentato, sui social, l’ultima ‘sparata’ del presidente Usa Donald Trump, che durante una conferenza stampa pubblica ieri ha messo in guardia dall’uso del paracetamolo in gravidanza (e dai vaccini) collegandoli a un possibile aumento del rischio di autismo. Non solo. Trump ha affermato anche che il vaccino contro l’epatite B, attualmente somministrato ai neonati, dovrebbe essere posticipato all’età di 12 anni, e ha raccomandato l’utilizzo di acido folinico, solitamente utilizzato nei pazienti oncologici durante la chemioterapia, per il trattamento dei bambini autistici.

SINPIA: “DICHIARAZIONI TRUMP PRIVE FONDAMENTO SCIENTIFICO”

Se Bassetti ha parlato di “follia”, la Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, Sinpia, è andata invece al nodo del problema, sottolineando come le parole di Trump siano totalmente prive di “fondamento scientifico”. In una nota, i neuropsichiatri infantili manifesta profonda preoccupazione per le affermazioni del presidente degli Stati Uniti e spiegano che le sue parole sono “prive di reale fondamento scientifico, creano disinformazione e contribuiscono ad alimentare insicurezze e confusione su quello che è un problema rilevante per milioni di bambini, adolescenti e famiglie coinvolte nei disturbi del neurosviluppo in tutto il mondo”.

COSA CAUSA L’AUTISMO

“L’autismo- prosegue la presidente Sinpia- è un disturbo del neurosviluppo complesso e multifattoriale dovuto all’interfaccia tra fattori genetici e ambientali, riconosciuto e studiato da decenni dalla comunità scientifica internazionale. La ricerca ha evidenziato le basi neurobiologiche e genetiche dello spettro autistico e gli intrecci con elementi ambientali, ma non è stato individuato un singolo fattore causale. Non esistono evidenze credibili che colleghino con certezza l’insorgenza dell’autismo solo a cause esterne come i vaccini o farmaci o altri fattori comunemente invocati in narrazioni infondate”.

“TRUMP IRRESPONSABILE”

“Diffondere affermazioni non supportate da dati scientifici e non esprimersi in sintonia con la comunità e i dati scientifici a disposizione- aggiunge Antonella Costantino, past president Sinpia- non solo è irresponsabile, ma rischia di danneggiare seriamente gli sforzi quotidiani di medici, terapisti, educatori e famiglie, che lavorano con impegno per favorire la ricerca, lo sviluppo, l’inclusione e il benessere delle persone con autismo“. La Sinpia ribadisce con forza la necessità di promuovere una comunicazione pubblica basata su dati scientifici, rispetto e responsabilità. “Invitiamo quindi le figure pubbliche, in particolare quelle con grande visibilità mediatica, a utilizzare la propria voce per sostenere la scienza, non per alimentare paure e pregiudizi”, conclude.

AIFA: CONFERMATE RACCOMANDAZIONI EUROPEE

L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) informa che, alla luce delle più recenti valutazioni scientifiche effettuate a livello europeo, non emergono nuove evidenze che richiedano modifiche alle raccomandazioni in vigore sull’uso del paracetamolo in gravidanza.
Il paracetamolo (acetaminofene), ampiamente utilizzato per il trattamento della febbre e del dolore, può essere impiegato durante la gravidanza, se clinicamente necessario. I dati disponibili non evidenziano associazioni con un aumento del rischio di autismo né con malformazioni del feto o del neonato.
Una revisione condotta nel 2019 dal Comitato di Valutazione dei Rischi per la Farmacovigilanza (PRAC) dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) sugli effetti del paracetamolo sullo sviluppo neuroevolutivo nei bambini esposti in utero ha concluso che le evidenze disponibili risultano non conclusivi e non supportano modifiche alle attuali raccomandazioni sull’uso in gravidanza. Le esperienze d’uso in ampie coorti di donne in gravidanza confermano, inoltre, l’assenza di rischi malformativi o tossici.
Si raccomanda comunque di utilizzare il paracetamolo durante la gravidanza, alla dose efficace più bassa, per il periodo di tempo più breve possibile e con la frequenza minima compatibile con il trattamento.
L’EMA, in collaborazione con le autorità regolatorie degli altri Stati membri dell’Unione Europea, continuerà a monitorare costantemente la sicurezza dei medicinali contenenti paracetamolo e ad aggiornare le informazioni disponibili qualora emergessero nuovi dati.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

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