Tutto in Cappie sembra parlare di un’urgenza autentica, quella di chi scrive canzoni perché non sa farne a meno, ed è per questo che questo disco si candida ad essere un nuovo manifesto generazionale
Come Sarebbe Se Cambiassimo Il Passato è una raccolta di pensieri che affiorano quando ci si ferma a guardarsi indietro, chiedendosi cosa saremmo diventati se avessimo fatto scelte diverse. Il primo EP di Cappie è in uscita su tutte le piattaforme digitali, in distribuzione The Orchard. Tutto in Cappie sembra parlare di un’urgenza autentica, quella di chi scrive canzoni perché non sa farne a meno, ed è per questo che questo disco si candida ad essere un nuovo manifesto generazionale, di chitarre distorte, voce graffiante, testi che alternano rabbia e vulnerabilità: chi ascoltava Ministri e Verdena da adolescente, forse è cresciuto ed ha qualcosa da dire.
Forse È Il Destino mette in discussione la linea sottile tra caso e necessità, mentre Soli Al Mondo racconta la sensazione di isolamento che spesso accompagna la crescita. In Rètina, i rapporti filtrati da uno schermo diventano simbolo di distanza e incomunicabilità. Pensieri Notturni è l’insonnia delle domande senza risposta, il confronto con il senso della vita quando il silenzio fa più rumore di tutto. Felicità chiude il cerchio con una riflessione amara e luminosa al tempo stesso: la felicità è un attimo che scivola, fragile e inafferrabile, ma proprio per questo vitale da inseguire.
Insieme, i brani disegnano un diario di fragilità e resistenza, in bilico tra nostalgia e voglia di riscatto, lasciando aperta una domanda: se davvero potessimo cambiare il passato, cambierebbe anche chi siamo oggi?

