Lo stato menopausale e l’età alla menopausa possono influenzare le manifestazioni di sclerosi sistemica (SSc) nelle donne affette dalla malattia
Lo stato menopausale e l’età alla menopausa possono influenzare le manifestazioni di sclerosi sistemica (SSc) nelle donne affette dalla malattia. Queste le conclusioni di uno studio italiano, pubblicato su Therapeutic Advances in Musculoskeletal Disease, che ha attinto ai dati del registro SPRING-SIR (Italian Systemic sclerosis Progression INvestiGation), che suffraga l’importanza di un’attenta valutazione dello stato menopausale e dell’età, al fine di ottimizzare la gestione della malattia.
Razionale e disegno dello studio
Come è noto, il sesso biologico influisce su incidenza, gravità e progressione delle malattie autoimmuni, come la sclerosi sistemica (SSc), insieme a fattori genetici, ormonali, ambientali e legati allo stile di vita. Gli ormoni sessuali, infatti, modulano il sistema immunitario, ma i meccanismi non sono del tutto chiari.
La menopausa, con i suoi significativi cambiamenti ormonali, può interagire con malattie autoimmuni preesistenti, influenzandone insorgenza e attività sia direttamente sia tramite modifiche del carico di comorbidità.
Nella SSc, la malattia è più frequente nelle donne, mentre negli uomini le complicanze interne sono più gravi. Studi indicano che la menopausa precoce è comune e associata a ulcere digitali. La terapia ormonale nei transgender può aumentare il rischio di SSc.
Alcuni studi hanno esaminato il ruolo della menopausa nello sviluppo di osteopenia, vasculopatia e ipertensione polmonare. Tuttavia, non è chiaro se l’età menopausale sia collegata alla gravità della malattia. Recenti evidenze indicano che la menopausa precoce è frequente nelle pazienti con SSc ed è associata a ulcere digitali; inoltre, la terapia ormonale negli individui transgender potrebbe aumentare il rischio di SSc.
Con questo studio, i ricercatori si sono proposti l’obiettivo di valutare il ruolo dello stato menopausale, dell’eventuale menopausa precoce e dell’esordio della SSc in età fertile o post-menopausale sul fenotipo clinico della malattia, analizzando una vasta coorte inclusa nel registro SPRING-SIR della Società Italiana di Reumatologia.
A tal scopo, gli autori dello studio hanno reclutato pazienti con SSc che soddisfacevano i criteri di classificazione 2013 dell’American College of Rheumatology (ACR)/European Alliance of Associations for Rheumatology (EULAR) e per le quali erano disponibili dati sull’esordio della malattia, sullo stato menopausale e sull’età alla menopausa.
L’esordio della SSc è stato classificato come pre-menopausale se avvenuto più di un anno prima della menopausa, o come post-menopausale se avvenuto più di un anno dopo. La menopausa precoce è stata definita come età menopausale inferiore a 45 anni.
Sono state utilizzate statistiche descrittive e modelli di regressione per valutare l’associazione tra stato menopausale attuale, esordio pre-menopausale e menopausa precoce con le caratteristiche cliniche correlate alla SSc.
Risultati principali
Un totale di 1538 donne con SSc è stato incluso nell’analisi. L’età media delle pazienti al basale era di 59,3 anni e la maggioranza (75,2%) era in post-menopausa; l’età media alla menopausa era di 46,8 anni. La maggior parte delle pazienti (66%) presentava sclerosi sistemica cutanea limitata (lcSSc) e il 38,2% mostrava malattia polmonare interstiziale (ILD) rilevata mediante tomografia computerizzata ad alta risoluzione.
Dall’analisi dei dati è emerso che le donne in post-menopausa, rispetto a quelle in pre-menopausa, mostravano maggiore probabilità di presentare lcSSc (70,5% vs 52,2%; P <0,001), positività per gli anticorpi anticentromero (38,0% vs 26,1%; P <0,001), interstiziopatia polmonare (40,4% vs 31,5%; P =0,002) e coinvolgimento gastrointestinale.
Al contrario, le donne in pre-menopausa presentavano più spesso sclerosi sistemica cutanea diffusa (dcSSc: 27,0% vs 15,0%), anticorpi antitopoisomerasi I (ATA: 45,0% vs 29,4%; P <0,001) e segni di vasculopatia periferica, come ulcere digitali (DU: 23,5% vs 18,0%; P =0,02) e cicatrici digitali (50,9% vs 43,2%; P =0,010).
I risultati delle analisi di regressione multivariata hanno mostrato che lo stato post-menopausale era un fattore di rischio indipendente per interstiziopatia polmonare (OR: 1,775; IC95%: 1,335-2,360; P <0,001) e sintomi gastrointestinali (OR:1,447; IC95%: 1,045-2,002; P =0,026), mentre era inversamente associato a DU (OR: 0,637; IC95%: 0,454-0,892; P =0,009) e al sottotipo dcSSc (OR: 0,578; IC95%: 0,424-0,786; P <0,001).
Tra le 902 pazienti in post-menopausa, delle quali erano note anche informazioni con sull’età alla menopausa, è emerso che il 14,4% riferiva di essere in menopausa precoce. Queste pazienti mostravano maggiore probabilità di DU (26,0% vs 16,0%; P =0,008), interstiziopatia polmonare (47,7% vs 37,3%; P =0,026) e crisi renale sclerodermica (3,2% vs 0,5%; P =0,017).
Nei modelli di regressione, la menopausa precoce è risultata associata indipendentemente a DU (OR: 1,788; IC95%: 1,006-3,178; P =0,048) e a ridotta capacità di diffusione polmonare per il monossido di carbonio (β = -6,835; IC95%: -11,602 a -2,067; P =0,005).
Anche il momento di esordio della malattia si è dimostrato rilevante. Su 1.254 pazienti per le quali erano disponibili informazioni a questo riguardo, il 50,6% riferiva di un esordio pre-menopausale della SSc, con frequenze più elevate di dcSSc (22,9% vs 13,0%; P =0,001), positività ATA (39,1% vs 26,2%; P <0,001), maggiore coinvolgimento cutaneo e indice di attività della malattia più elevato. Tuttavia, l’esordio pre-menopausale non è risultato essere un predittore indipendente delle manifestazioni cliniche nei modelli aggiustati.
Implicazioni dello studio
Lo studio sulle pazienti italiane con SSc del registro SPRING-SIR evidenzia che sia lo stato menopausale sia l’età precoce alla menopausa influenzano le caratteristiche cliniche della malattia.
Le donne con menopausa precoce mostravano maggiore prevalenza di ulcere digitali e ridotta capacità polmonare, suggerendo un legame tra diminuzione degli estrogeni e controllo del tono vascolare.
Le pazienti con esordio pre-menopausale erano più spesso positive per anticorpi antitopoisomerasi I e presentavano maggiore coinvolgimento fibrotico e vasculopatico.
Le donne in post-menopausa mostravano più frequentemente lcSSc, positività anticentromero e manifestazioni gastro-polmonari, mentre il sottotipo dcSSc era meno comune.
In conclusione, la menopausa e l’età menopausale contribuiscono a determinare specifici fenotipi clinici della SSc, con implicazioni significative per la stratificazione del rischio e la personalizzazione del trattamento.
Tra i limiti metodologici dello studio ammessi dagli stessi autori segnaliamo il disegno trasversale, possibili bias legati ai dati auto-riferiti sulla menopausa e l’assenza di misurazioni dei livelli ormonali o di dati sulle eventuali terapie ormonali in atto.
Bibliografia
Orlandi M et al. Menopause in systemic sclerosis: the impact on clinical presentation in a multicenter cross-sectional analysis from the National Registry of the Italian Society for Rheumatology (SPRING-SIR). Therapeutic Advances in Musculoskeletal Disease. 2025;17. doi:10.1177/1759720X251354898
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