Skira presenta Francesco Vezzoli: Diva?, un prezioso volume, in libreria dal 3 ottobre, che esplora la storia visiva attraverso lo sguardo dell’artista, dal fascino dell’età d’oro del cinema italiano ai motivi sacri dell’iconografia religiosa
Skira presenta Francesco Vezzoli: Diva?, un prezioso volume, in libreria dal 3 ottobre, che esplora la storia visiva attraverso lo sguardo dell’artista, dal fascino dell’età d’oro del cinema italiano ai motivi sacri dell’iconografia religiosa.
A cura di Shai Baitel, Direttore artistico del Modern Art Museum (MAM) di Shanghai, il volume racchiude un’intervista di Hans Ulrich Obrist a Francesco Vezzoli, una conversazione tra l’artista e Sophia Loren, e saggi critici di Nancy Spector e Donatien Grau.
Francesco Vezzoli: Diva? sarà presentato in anteprima mercoledì 23 settembre alle ore 18.00 presso la Boutique Skira in via Meravigli 18 a Milano. Al termine sarà possibile acquistare una copia autografata dall’artista.
Tra gli artisti italiani di maggior successo a livello internazionale, Francesco Vezzoli nel suo lavoro si nutre del potere della nostalgia, della fama e del dolore, intrecciando cinema, ricamo e storia dell’arte per creare visioni intense e malinconiche. Le sue celebri lacrime sfavillanti e preziose, cucite sui volti delle icone del cinema e della moda, trasformano il dolore in ornamento, elevando la sofferenza a spettacolo.
Come spiega Shai Baitel nel saggio introduttivo, per Vezzoli l’intervento non è soltanto un metodo ma una vera e propria filosofia. Attraverso tutta la sua opera, l’artista reinterpreta manufatti culturali esistenti – dall’antichità classica al glamour delle celebrità del XX secolo – trasformandoli in opere personali e al tempo stesso universali. Le opere racchiuse tra le pagine di Diva? esemplificano questa capacità: utilizzando immagini d’archivio di leggende di Hollywood e prime donne dell’opera, Vezzoli spezza il loro glamour impeccabile ricamando lacrime sui loro volti. Il gesto del cucito diventa metafora, che trasforma i ritratti in meditazioni su fragilità, desiderio e idolatria culturale. Queste lacrime non sono semplicemente decorative, ma alterano la narrazione dell’immagine, convertendola da celebrazione della perfezione a riflessione sulla vulnerabilità.
Il ricamo, storicamente associato alla femminilità, viene rivendicato da Vezzoli come strumento sovversivo: un mezzo che insieme abbellisce e destabilizza, onora e critica, sfumando i confini tra forme espressive tradizionalmente considerate maschili e femminili. Allo stesso modo, nelle sue opere ispirate all’arte classica, l’artista rilegge frammenti scultorei antichi adornandoli con interventi contemporanei, aprendo un dialogo tra antichità e presente e interrogando il concetto stesso di autenticità e valore.
Tra le pagine del volume, sfilano le icone del cinema, dell’opera e della moda, da Anna Magnani e Sophia Loren a Judy Garland, Édith Piaf e Maria Callas, fino a Jane Fonda e Grace Jones – ma anche la madre dell’artista reinterpretata come contessa de Rasty. Attraverso il ricamo delle celebri lacrime, queste figure creano un ponte tra passato e presente, storia e immaginazione, mito e divismo.
Francesco Vezzoli: Diva? è uno studio sulla bellezza, l’artificio e la catarsi: attraverso discipline diverse come il cinema, il ricamo e la performance, Vezzoli rilegge così il desiderio e la perdita come un filo concettuale che collega la memoria culturale con la creazione di immagini contemporanee.

