Il Cremlino: “La Nato è in guerra con la Russia”. Il nostro Ministro della Diefsa Crosetto: “Non siamo pronti a un attacco”
“La Nato è di fatto coinvolta” nella guerra in Ucraina. Lo ha detto il portavoce di Putin, Dmitri Peskov: “La Nato è in guerra con la Russia. Questo è ovvio e non richiede ulteriori prove”, ha detto Peskov secondo l’agenzia Tass.
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a margine della conferenza stampa di presentazione dei risultati del progetto ‘Tour mondiale Vespucci e Villaggio Italia’ ha detto: “Non siamo pronti a un attacco russo né a un attacco di un’altra Nazione, lo dico da più tempo. La gente non vuole sentire parlare di necessità di difesa, ma io penso che il mio compito sia quello di mettere questo Paese nelle condizioni di difendersi se qualche pazzo decidesse di attaccarci. Non dico Putin, dico chiunque. Adesso non lo siamo, non lo siamo perché non abbiamo investito più in difesa negli ultimi vent’anni e quindi i vent’anni non si recuperano in un anno o in due, tanto più con i ritmi di produzione che ci sono adesso”.
“Spero si inizi a parlare di soluzioni che ci portano a una tregua e a una pace. Sono mesi che parliamo di possibilità di tregua e quello che ho constatato è che sono aumentati esponenzialmente gli attacchi su Kiev, sull’Ucraina, sui civili, sugli ospedali, sulle centrali elettriche ucraine. Sono settimane in cui il clima che ci circonda è un clima deteriorato, non soltanto in Ucraina ma in tutto il mondo. Io penso che ci sia un enorme bisogno di trovare nuove vie di impegno per cercare la pace e la tregua. Non so quali. So che abbiamo la necessità di provarle tutte, tutte quelle possibili e immaginabili. So che abbiamo bisogno di farlo in modo più coordinato”.
“Mi sentite parlare da anni di multilateralismo- ha proseguito Crosetto- Mi ha allargato il cuore trovare questa parola nell’intervista al Papa. Noi abbiamo la necessità di mettere insieme nazioni e di usare il peso di più nazioni per fare pressione. Io non credo a un modo estemporaneo di affrontare crisi endemiche. Ci vuole ragionamento, ci vuole pazienza, ci vuole determinazione, ci vuole un progetto. Non ci si sveglia ogni mattina dicendo qualcosa di nuovo. Non si affrontano così le crisi che stiamo vivendo. Io mi auguro un’accelerazione da questo punto di vista della comunità internazionale nelle prossime settimane, perché non abbiamo più tempo da perdere perché il clima, così a fattori invariati, non può che peggiorare. Abbiamo il dovere di fare qualunque cosa per invertire una rotta verso un dirupo che mi pare di vedere inarrestabile, anzi sempre più veloce”.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

