Artrite idiopatica giovanile, con tofacitinib raggiungibile l’obiettivo della malattia inattiva e della remissione. Analisi post-hoc studio fase 3
Nei pazienti con artrite idiopatica giovanile (JIA) che presentano oligoartrite estesa, poliartrite positiva o negativa al fattore reumatoide (RF), JIA sistemica senza manifestazioni sistemiche, artrite psoriasica (PsA) o artrite correlata all’entesite (ERA), così come in quelli con malattia attiva al basale, l’attività di malattia è risultata ridotta con il trattamento con tofacitinib in maniera rapida e sostenuta nel tempo.
Queste le conclusioni di un’analisi post-hoc di un trial di fase 3, recentemente pubblicata su The Journal of Rheumatology e condotta da ricercatori afferenti al gruppo PRINTO (Paediatric Rheumatology INternational Trials Organisation).
Razionale e obiettivi dello studio
L’artrite idiopatica giovanile (JIA) è la malattia reumatologica più comune nei bambini, associata a dolore e limitazioni funzionali che peggiorano la qualità di vita. Un’elevata attività di malattia è correlata ad outcome peggiori, mentre un buon controllo clinico migliora la prognosi. Gli obiettivi fondamentali della terapia sono rappresentati, quindi, dalla malattia clinicamente inattiva (CID), la remissione o, in alcuni casi, un’attività minima.
Per valutare il controllo della malattia si utilizzano strumenti come il Juvenile Arthritis Disease Activity Score a 10 articolazioni (JADAS10) e i criteri dell’American College of Rheumatology (ACR).
Nel 2021, l’ACR ha approvato nuove soglie per il punteggio JADAS10 che distinguono gli stati di CID, attività minima, moderata e alta, definite grazie a un ampio studio internazionale coordinato dal gruppo PRINTO, convalidato su circa 5000 pazienti.
Secondo queste soglie, il CID corrisponde ad un punteggio JADAS10 ≤2,7 per poliartrite e ≤1,4 per oligoartrite (meno rigoroso rispetto al limite precedente di ≤1).
Tofacitinib, inibitore orale delle Janus chinasi, è stato studiato nella JIA a decorso poliarticolare: un trial di fase I ne ha definito farmacocinetica e dosaggio, mentre uno studio di fase III randomizzato e controllato ha confermato l’efficacia e la sicurezza del Jak inibitore.
Questa analisi post hoc dei dati di fase III si è proposta l’obiettivo di valutare il controllo di malattia nei pazienti trattati con tofacitinib, misurato tramite raggiungimento di CID o remissione secondo le nuove soglie JADAS10 e i criteri ACR.
Disegno dello studio
Questa analisi post hoc ha incluso pazienti con JIA attiva (JIA a decorso poliarticolare, artrite psoriasica o artrite correlata all’entesite), arruolati in uno studio di fase III randomizzato con sospensione del trattamento con tofacitinib.
Nella parte 1 (settimane 0-18) dello studio, i pazienti sono stati sottoposti a trattamento con tofacitinib in aperto. Nella parte 2 (settimane 18-44), i pazienti che hanno ottenuto un miglioramento ACR ≥ 30% sono stati randomizzati a trattamento con tofacitinib o placebo per 26 settimane o fino alla riacutizzazione della JIA.
L’attività della malattia è stata valutata utilizzando il JADAS10 sulla base della proteina C-reattiva, con interpretazione secondo le soglie di poliartrite del 2021.
La remissione JADAS10 è stata definita come ≥ 24 settimane consecutive di JADAS10 CID (JADAS10-CID). Sono stati valutati anche l’ACR CID (ACR-CID) e la remissione clinica ACR.
La maggior parte dei pazienti era di sesso femminile e di etnia caucasica. Tra i 225 partecipanti, 184 (81,8%) presentavano JIA a decorso poliarticolare, 20 (8,9%) artrite psoriasica (PsA) e 21 (9,3%) ERA. L’età mediana al basale era di 13 anni (IQR 9-15), l’età mediana alla diagnosi di 8 anni (IQR 4-12,3), mentre la durata mediana della malattia era di 2,5 anni (IQR 1-5,6).
Complessivamente, il 65,3% (147/225) dei pazienti assumeva metotressato in concomitanza e il 32,4% (73/225) una bassa dose di corticosteroidi orali.
Risultati principali
Dei 225 pazienti con JIA nella parte 1 dello studio, 173 (76,9%) sono stati sottoposti a randomizzazione nella parte 2 per continuare il trattamento con tofacitinib o passare al trattamento con placebo. I tassi di JADAS10-CID e ACR-CID sono aumentati durante la parte 1 rispettivamente al 30,5% e al 15,8% (settimana 18).
Nella parte 2, questi tassi sono stati mantenuti con tofacitinib (settimana 44: 35,2% [JADAS10-CID], 25% [ACR-CID]) e sono diminuiti quando i pazienti sono passati a trattamento con placebo (settimana 44: 25,9% [JADAS10-CID], 15,3% [ACR-CID]).
Una piccola percentuale di pazienti ha raggiunto la remissione JADAS10 alla settimana 44 (tofacitinib: 14,8%; placebo: 7,1%).
Nella seconda parte dello studio, la percentuale di pazienti che ha interrotto il trattamento è risultata più alta nel gruppo placebo rispetto a quello tofacitinib (55,3% [47/85] vs 30,7% [27/88]). La causa più comune di interruzione era la risposta clinica insufficiente, riportata nel 51,8% [44/85] dei pazienti con placebo e nel 25% [22/88] di quelli trattati con tofacitinib.
Implicazioni cliniche dello studio
In conclusione, nei pazienti con JIA che presentano oligoartrite estesa, poliartrite RF-positiva o RF-negativa, JIA sistemica senza manifestazioni sistemiche, PsA o ERA, così come in quelli con malattia attiva al basale, l’attività di malattia è risultata ridotta con il trattamento con tofacitinib in maniera rapida e mantenuta nel tempo.
I tassi di CID, sulla base delle soglie JADAS10 del 2021 e dei criteri ACR, si sono mantenuti durante la parte 2 nei pazienti trattati con tofacitinib e sono diminuiti precocemente nella parte 2 nei pazienti passati a placebo.
I tassi di CID hanno seguito andamenti simili sulla base dei criteri JADAS10 e ACR, sebbene i tassi fossero più elevati e si stabilizzassero prima per il JADAS10-CID rispetto all’ACR-CID.
Una piccola proporzione di pazienti trattati con tofacitinib o placebo ha raggiunto la remissione JADAS10 nella parte 2.
Nel complesso, questi risultati suggeriscono che la CID (sulla base dei criteri JADAS10 o ACR) e la remissione (sulla base dei criteri JADAS10) rappresentano obiettivi terapeutici raggiungibili nei pazienti trattati con tofacitinib.
Limiti dello studio
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno ammesso alcuni limiti metodologici dello studio. Tra questi abbiamo, innanzitutto, la natura post hoc delle analisi e la dimensione ridotta del campione, che rendono i risultati meno generalizzabili.
Infine, anche il tempo di follow-up relativamente breve rappresenta un limite, poiché potrebbe non essere stato sufficiente per valutare in modo ottimale il raggiungimento della remissione.
Bibliografia
Consolato A et al, on behalf of the Paediatric Rheumatology International Trials Organisation (PRINTO) and the Pediatric Rheumatology Collaborative Study Group (PRCSG). Clinically Inactive Disease and Remission in Patients With Juvenile Idiopathic Arthritis Receiving Tofacitinib: Post Hoc Analysis of a Phase III Trial. The Journal of Rheumatology September 2025, 52 (9) 919-926; DOI: https://doi.org/10.3899/jrheum.2024-0536
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