A Bologna inaugurata una caserma intitolata ai tre carabinieri uccisi al Pilastro il 4 gennaio 1991 dalla banda della Uno bianca. I parenti delle vittime chiedono nuove indagini
I familiari dei tre carabinieri uccisi al Pilastro dalla Uno Bianca 34 anni fa continuano nella loro battaglia per avere verità. “Qualcosa si sta muovendo: dietro la banda c’era altro“. A dirlo è Alessandro Stefanini, fratello di Otello, a Bologna per l’inaugurazione della nuova caserma dell’Arma al Pilastro intitolata proprio a Stefanini, Andrea Moneta e Mauro Mitilini. “Confidiamo nelle nuove indagini– dice il fratello di Stefanini- i nostri esposti stanno muovendo qualcosa. Speriamo che la Procura… i nostri avvocati Gamberini e Moser stanno facendo un grande lavoro e confidiamo che a breve possa uscire fuori. Perché siamo convintissimi che dietro la Uno Bianca c’era altro. Oltre gli assassini, qualcuno che ha manovrato dall’alto questa tragedia durata ben sette anni“.
“QUALCOSA DEVE USCIRE FUORI”
Gli stessi sentimenti vengono espressi dalla mamma di Otello Stefanini, la signora Anna Maria. “Adesso quello che mi preme molto è sapere la verità- dice- perché quello che è uscito non è la verità. Dietro la Uno Bianca c’è qualcosa e deve uscire fuori“. Più prudente il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Salvatore Luongo. “Noi riteniamo che l’inchiesta giudiziaria abbia fatto grandi passi in avanti- dice- che sia arrivata a un momento. Ovviamente, come tutte queste tragedie, questi fatti di sangue così complessi comportano sempre un approfondimento ulteriore, però io penso che siamo già arrivati al punto”. La Uno Bianca, afferma Luongo, “era una banda molto ben organizzata, che compiva una serie di atti”.
NUOVA CASERMA PILASTRO IN MEMORIA CARABINIERI UCCISI DA UNO BIANCA
Porta i nomi di Mauro Mitilini, Andrea Moneta e Otello Stefanini la nuova caserma dei Carabinieri inaugurata oggi al Pilastro, a Bologna. La struttura, in funzione in realtà da luglio, con 15 militari, è stata realizzata dal Comune e sorge a 200 metri dal luogo dell’eccidio dei tre giovani Carabinieri, uccisi dalla banda della Uno Bianca il 4 gennaio 1991. Il loro ricordo è stato al centro della cerimonia di oggi, a cui hanno partecipato tra gli altri il sindaco Matteo Lepore, il ministro Matteo Piantedosi, il cardinale Matteo Zuppi, il comandante generale dell’Arma Salvatore Luogo e i familiari dei tre carabinieri. Il nome della banda, però, non compare sulla lapide in ricordo delle di Mitilini, Moneta e Stefanini: si parla di tre malviventi. “La lapide ha anche una forma rituale, quindi non si poteva fare”, precisa Luogo, che nel suo intervento ha parlato di “banda di malfattori”. E assicura: “È ancora forte il dolore che proviamo per questa strage”. Comunque soddisfatti i familiari.
“È un grande traguardo, soprattutto per questa zona dove hanno perso la vita- commenta Alessandro Stefanini, fratello di Otello- e penso che anche per gli abitanti del Pilastro sia una cosa molto importante. Noi siamo molto felici, c’è voluto tempo ma ci siamo riusciti”. Anche la signora Anna Maria, madre di Otello Stefanini, parla di “emozione grande” per l’inaugurazione di oggi. “Abbiamo lottato tutti insieme e ci siamo riusciti- aggiunge- è una cosa bellissima”. Questa caserma, spiega il sindaco, “è il frutto della collaborazione tra istituzioni, che i cittadini ci chiedono tutti i giorni. Inauguriamo un luogo voluto dai cittadini, un presidio di convivenza e sicurezza, una porta aperta al dialogo”.
Il comandante generale dell’Arma conferma: “Dalla sua apertura già molti cittadini sono venuti per un saluto o per dare la loro disponibilità”. Il significato della nuova caserma “è duplice- aggiunge Luongo- prima di tutto assicurare a una comunità così viva e costante un presidio di polizia che consenta non solo di svolgere i servizi di controllo del territorio, ma anche quella giusta rassicurazione sociale che fa parte del nostro patrimonio di identità. La seconda finalità è dar vita a una memoria ancora molto sentita da parte di tutti, che è quella dell’eccidio di 34 anni fa. Per noi questo è un motivo anche per trasmettere alle giovani generazioni un modo diverso di operare e il sacrificio di coloro che hanno perso la loro vita”. Piantedosi, dal canto suo, rivendica: “La caserma è stata fortemente voluta dal Governo, che mantiene la sua promessa di essere tra la gente e di garantire sicurezza con maggiori risorse. Lo Stato vuole essere ancora più presente”.
La nuova caserma dei Carabinieri al Pilastro a Bologna è “un presidio molto importante per la sicurezza e la legalità”: è già attiva da qualche tempo “e i riscontri dei cittadini sono davvero molto positivi”, afferma Andrea De Maria, deputato Pd. Il finanziamento di questo intervento risale al Bando Periferie. “Recentemente, come commissione periferie della Camera dei deputati, avevamo sollecitato il completamento delle procedure burocratiche necessarie alla piena disponibilità dell’immobile per i Carabinieri. Non posso che essere molto soddisfatto per il risultato di un lavoro di sinergie istituzionali, fra il livello nazionale ed il Comune di Bologna ed il quartiere San Donato-San Vitale”, dice De Maria.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

