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Malattie cardiovascolari e gravidanza: aggiornate le linee guida ESC

fecondazione assistita

Le linee guida ESC aggiornate, presentate al Congresso ESC 2025 e pubblicate contestualmente, in caso di gravidanza ad alto rischio, pongono particolare enfasi sull’autonomia delle donne nella gestione delle scelte riproduttive

Le linee guida ESC aggiornate, presentate al Congresso ESC 2025 e pubblicate contestualmente, in caso di gravidanza ad alto rischio, pongono particolare enfasi sull’autonomia delle donne nella gestione delle scelte riproduttive promuovendo un dialogo trasparente e una decisione condivisa tra paziente e team clinico.

In passato, alle donne con condizioni rare che rendevano la gravidanza ad alto rischio – come la sindrome vascolare di Ehlers-Danlos o l’ipertensione arteriosa polmonare – la gravidanza veniva spesso sconsigliata in modo assoluto. Le nuove raccomandazioni si allontanano da un approccio proibitivo e suggeriscono invece che queste pazienti ricevano una consulenza specialistica da parte di un’équipe multidisciplinare. Tale valutazione deve tenere conto del profilo genetico, della storia familiare e di eventuali eventi vascolari pregressi, offrendo così un quadro personalizzato del rischio.

Il razionale delle nuove linee guida
Il documento è stato redatto da un panel internazionale di esperti, co-presieduto dalla professoressa Julie De Backer, cardiologa e genetista clinica dell’Università di Ghent, e dalla professoressa Kristina Hermann Haugaa, cardiologa presso l’Ospedale Universitario di Oslo.

Secondo la professoressa De Backer, un numero crescente di donne con anamnesi di malattie cardiovascolari prende in considerazione la gravidanza. Le ragioni sono molteplici: un numero sempre maggiore di donne nate con cardiopatie congenite sopravvive all’età adulta, più pazienti hanno subito trapianti o trattamenti oncologici, e cresce anche la prevalenza di cardiopatie acquisite. Le linee guida intendono quindi fornire a medici e pazienti strumenti chiari, accessibili e basati sulle evidenze più aggiornate.

“Con questo aggiornamento – ha spiegato De Backer – ci siamo spostati da un approccio rigido, in cui la gravidanza era considerata ‘vietata’ nei casi ad alto rischio, verso un modello di decisione condivisa, che permette alle donne di compiere scelte pienamente informate con un adeguato supporto psicosociale.”

La dimensione epidemiologica
La malattia cardiovascolare materna rappresenta oggi la principale causa di mortalità non ostetrica in gravidanza, responsabile del 33% dei decessi correlati alla gravidanza a livello mondiale. Di questi, il 68% risulta prevenibile. A livello globale, fino al 4% delle gravidanze è complicato da una malattia cardiovascolare, percentuale che sale al 10% se si includono i disordini ipertensivi. La riduzione della mortalità e della morbilità materna è oggi una priorità per l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Raccomandazioni cliniche
Le nuove linee guida ESC raccomandano che tutte le donne con malattia cardiovascolare ricevano una valutazione personalizzata del rischio correlato alla gravidanza. Tale valutazione deve includere: bisogni clinici, terapie farmacologiche in atto, età materna, storia tabagica, comorbidità, indice di massa corporea (BMI), anamnesi ostetrica e fattori socioeconomici.

È fondamentale che le preferenze materne vengano esplorate in modo approfondito come parte del processo decisionale condiviso. Le linee guida sottolineano inoltre l’importanza di discutere i rischi legati alla gravidanza già dall’età puberale nelle giovani donne con cardiopatie congenite o ereditarie, poiché in questa popolazione fino al 45% delle gravidanze risulta non pianificato.

Sul piano terapeutico, le nuove raccomandazioni incoraggiano in alcuni casi l’uso delle statine durante la gravidanza, aggiornano le indicazioni sui farmaci antipertensivi in gravidanza e forniscono maggiori dettagli sui trattamenti nelle patologie cardiogenetiche.

“La scarsità di dati sui farmaci sicuri in gravidanza espone molte pazienti a trattamenti subottimali” – ha sottolineato la professoressa Haugaa – “Le nuove linee guida mirano a garantire che farmaci importanti non vengano sospesi o negati inutilmente.”

Il ruolo dei Pregnancy Heart Teams
Un elemento centrale del documento riguarda i Pregnancy Heart Teams, équipe multidisciplinari specializzate nella gestione delle donne con cardiopatia in gravidanza. Questi team hanno dimostrato di ridurre la mortalità materna, le riammissioni ospedaliere e di migliorare la sicurezza clinica.

Le linee guida raccomandano che vengano istituiti team dedicati negli ospedali specialistici, organizzati in base al contesto geografico, al numero di nascite e ai fattori socioculturali. Tuttavia, viene anche segnalato il rischio di un uso inappropriato di queste risorse: alcune donne non vengono indirizzate in tempo, mentre altre vi accedono senza reale necessità, sovraccaricando i servizi. Le nuove raccomandazioni mirano a chiarire in quali casi sia effettivamente indicato il ricorso a un Pregnancy Heart Team.

Altri aggiornamenti rilevanti
Tra gli altri punti di rilievo delle linee guida:
• viene fornita una definizione più precisa delle situazioni in cui il taglio cesareo è indicato nelle donne con rischio cardiovascolare, sottolineando che spesso viene effettuato senza reale beneficio clinico e talvolta con un aumento del rischio fetale;
• si raccomanda di posticipare la gravidanza per almeno un anno dopo un trapianto cardiaco, tenendo conto dei fattori di rischio individuali;
• viene proposta una valutazione del rischio più sfumata per migliorare la consulenza clinica, sulla base dei dati più recenti.

Conclusioni
Le Linee guida ESC 2025 sulla gestione delle malattie cardiovascolari in gravidanza, approvate anche dalla Società Europea di Ginecologia, sostituiscono quelle precedenti del 2018.
Esse nascono dalla consapevolezza che la gravidanza rappresenta un periodo ad alto rischio per le donne con cardiopatia, a causa dei profondi adattamenti fisiologici richiesti al sistema cardiovascolare: dal sesto settimana di gravidanza, la gittata sistolica e la portata cardiaca aumentano del 30-50%, mentre la frequenza cardiaca cresce di 10-20 battiti al minuto. Nelle donne con malattia cardiaca, tali adattamenti possono risultare insufficienti e predisporre a insufficienza cardiaca, tachiaritmie atriali e ventricolari.

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