Chi era Omero e qual è il significato dell’Odissea? Lo scopriremo nel corso di sei puntate, “5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità” su Rai Storia
Chi era Omero e qual è il significato dell’Odissea? Nel corso di sei puntate, “5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità” – in onda da giovedì 11 settembre alle 21.10 su Rai Storia – propone “Odissea” di Massimo Brega, che segue le tracce di Ulisse, conosciuto anche con il nome greco di Odisseo, un eroe attuale come quasi tremila anni fa, in un viaggio attraverso alcuni dei paesaggi e delle acque più affascinanti del Mediterraneo. In studio, Giorgio Zanchini con un esperto della materia introduce i temi delle diverse puntate attraverso le quali si cercherà di rivelare le origini dei miti narrati nell’Odissea e di risolvere gli interrogativi che ancora circondano una delle più grandi opere letterarie dell’umanità e il suo enigmatico autore.
Giovedì 11 settembre i primi due episodi: nel primo, si parte dell’enigma Omero, la cui identità è ancora una questione aperta e la cui figura avvolta nel mistero. Il creatore dell’Odissea potrebbe essere stato un bardo cieco, o una bella principessa siciliana, o l’espressione artistica di una comunità, tramandata attraverso il canto. La più antica testimonianza scritta dell’Odissea può offrire diverse indicazioni ai ricercatori contemporanei. In studio, con Giorgio Zanchini, Silvia Romani, professoressa di Mitologia, di Religioni classiche e di Antropologia del mondo classico all’Università degli Studi di Milano.
Nel secondo episodio, alle 22.10 sempre su Rai storia, si racconta come la tecnica narrativa di Omero influenzi ancora i nostri film e la nostra letteratura, e come entri nella complessa psicologia della famiglia reale di Itaca: Ulisse, Penelope e il figlio Telemaco. Inoltre, la scienza può collegare il testo antico con la geografia moderna, aiutando a tracciare il percorso dell’eroe e a trovare i luoghi che ha visitato. In studio, a introdurre la puntata, Massimo Cultraro, docente di Preistoria e Archeologia Egea all’Università di Palermo.

