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Delitto di Garlasco, sui resti della colazione di Chiara Poggi trovate 8 impronte

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Delitto di Garlasco, sui resti della colazione trovate 8 “tracce parziali di impronte” che ora verranno confrontate con quelle di Chiara Poggi, di Alberto Stasi e di Andrea Sempio

Sono otto le impronte che sono state individuate sui resti della colazione trovati nel cestino della spazzatura di Chiara Poggi. Le impronte ‘latenti’ sono state rilevate oggi durante il nuovo incontro dell’incidente probatorio nell’ambito delle nuove indagini sull’omicidio di Garlasco, disposte dal gip di Pavia Daniela Garlaschelli dopo che il caso è stato riaperto con l’iscrizione sul registro degli indagati (per la terza volta in 18 anni) di Andrea Sempio. Sei impronte sono state rilevate sul sacchetto dei cereali e due su quello della spazzatura. Nessuna impronta, invece, sul bric dell’Estathe e sulla confezione di biscotti. Oggi era in programma la ricerca di impronte latenti. Ora le impronte rilevate verranno confrontate con quelle della vittima ma anche con quelle di Alberto Stasi e di Andrea Sempio.

I PERITI HANNO CHIESTO UNA PROROGA

Ecco le parole dell’avvocato Giada Bocellari, che assiste Alberto Stasi: “A distanza di 18 anni, con grande sorpresa di tutti, sono stati rinvenuti dei rilievi dattiloscopici, quindi delle tracce parziali di impronte: sei sul sacchetto di cereali e due sul sacchetto della spazzatura. Queste tracce parziali saranno inviate in valutazione. Non è detto che siano confrontabili e non è detto che siano utili giuridicamente”. La legale è stata intervistata mentre usciva dalla Questura di Milano dopo il lavoro di oggi di consulenti e periti per l’incidente probatorio.

Intanto, è girata la notizia che i periti che stanno lavorando per l’incidente probatorio abbiano chiesto una proroga per la consegna della relazione finale al gip. Se la proroga verrà concessa, le conclusioni del periti non arriveranno per il 26 settembre, come era atteso. C’è un’altra notizia di ieri, legata al caso Garlasco: in Svizzera, vicino a Zurigo, è stato rintracciato e arrestato Flavius Savu, il rumeno di 44 anni condannato in via definitiva per estorsione aggravata nei confronti dell’ex rettore dell’abbazia della Bozzola (la vicenda diede origine a uno scandalo): deve scontare cinque anni di reclusione.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

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