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Artrite psoriasica severa, conferme per guselkumab in pazienti naive ai farmaci biologici

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Artrite psoriasica severa, conferme per guselkumab in pazienti naive ai farmaci biologici da analisi post-hoc studio DISCOVER 2

Il trattamento con guselkumab ha dimostrato un’efficacia rapida e duratura negli adulti naïve ai farmaci biologici con artrite psoriasica (PsA) e malattia ad attività severa, portando a miglioramenti clinicamente significativi in più domini della malattia fino a 2 anni di trattamento. Questi i risultati provenienti da un’analisi post hoc dello studio di fase 3 DISCOVER-2, pubblicati a fine luglio su Rheumatology and Therapy, che ha coinvolto anche ricercatori italiani dell’Università del Molise e di quella di Roma Tor Vergata.

Razionale e disegno dello studio
Sebbene guselkumab — un inibitore dell’interleuchina-23p19 — abbia già dimostrato benefici nei pazienti con PsA attiva – ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio – la sua efficacia in soggetti con un elevato carico di malattia non era stata ancora pienamente valutata. In questa analisi, i ricercatori hanno valutato i dati di 739 adulti naïve ai farmaci biologici con PsA attiva, randomizzati a trattamento con guselkumab ogni 4 settimane (Q4W) o 8 settimane (Q8W) oppure a trattamento con placebo con crossover a guselkumab alla settimana 24.

L’attività severa di malattia è stata definita utilizzando misure composite e misure riportate dai pazienti (PRO): Clinical Disease Activity Index for Psoriatic Arthritis (cDAPSA >27), Psoriatic Arthritis Disease Activity Score (PASDAS ≥5.4) e valutazione globale del paziente (PtGA ≥80 mm).

Gli outcome sono stati misurati fino a 100 settimane, con confronti tra i bracci di trattamento condotti utilizzando modelli misti per misure ripetute e regressione logistica.

Risultati principali
Tra i partecipanti con severo coinvolgimento articolare (cDAPSA >27), il trattamento con guselkumab ha portato a miglioramenti significativi già alla settimana 2. I punteggi medi cDAPSA sono diminuiti di 5,9 (Q4W) e 7,2 (Q8W) punti vs 5,0 punti nel gruppo placebo. Questi miglioramenti sono risultati più marcati alla settimana 24 (variazione quadratica media [LSM] dal basale:-26,8 e -26,0 vs -17,0; entrambi P <0,0001) e si sono mantenuti fino alla settimana 100 (variazione LSM dal basale: -35,9 e -35,6), indicativi di riduzioni dal basale rispettivamente pari al 69% e al 74%.

Alla settimana 24, un numero maggiore di pazienti trattati con guselkumab ha raggiunto una bassa attività di malattia o la remissione rispetto al gruppo placebo (Q4W: 31%; Q8W: 35%; placebo: 16%), con oltre l’80% dei responder che ha mantenuto questo risultato fino alla settimana 100.

Benefici simili sono stati osservati tra i partecipanti allo studio con attività severa di malattia globale basata sui punteggi PASDAS e PtGA. I punteggi medi PASDAS sono migliorati di -1,5 punti alla settimana 8 con entrambi i regimi di guselkumab vs -0,9 punti per il placebo (P <0,0001); i punteggi hanno continuato a migliorare fino alla settimana 100 (variazione LSM dal basale: -3,6 e -3,7; riduzioni del 52%-54%).

I punteggi medi PtGA riportati dai pazienti sono migliorati di -30,0 (Q4W) e -32,1 (Q8W) punti alla settimana 8 (vs -17,4 punti per il placebo; P <0,01), con risposte durature alla settimana 100 (variazione LSM dal basale: -56,8 e -55,5; riduzioni del 63%-64%).

Alla settimana 24, quasi la metà dei partecipanti allo studio trattati con guselkumab ha raggiunto una bassa attività di malattia o la remissione secondo il PtGA (Q4W: 48%; Q8W: 39%), rispetto al 19% dei pazienti inizialmente randomizzati a placebo; oltre l’80% dei responder ha mantenuto questo beneficio fino alla settimana 100.

Limiti e implicazioni dello studio
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno ammesso alcuni limiti metodologici dello studio, quali l’assenza di una definizione universalmente accettata di PsA severa, la possibile influenza di comorbidità come la fibromialgia sulle valutazioni riportate dai pazienti e la mancanza di valutazione della malattia assiale nelle misure di esito scelte.

Ciò detto, però, nel complesso “…questi risultati suffragano l’efficacia di guselkumab nel raggiungere miglioramenti significativi, precoci e duraturi in molteplici domini della PsA in partecipanti con livelli elevati di attività di malattia, come definito sia da punteggi compositi valutati dal medico sia dalle valutazioni globali riportate dal paziente”, hanno concluso gli autori dello studio.

Bibliografia
Ritchlin CT et al. Guselkumab efficacy in biologic-naïve participants with psoriatic arthritis and severe disease activity: post hoc analysis of a phase 3 study. Rheumatol Ther. Published online July 21, 2025. doi:10.1007/s40744-025-00777-3
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