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Scuole di naturopatia in Italia: quante sono e come scegliere il percorso giusto

naturopatia

Nel nostro Paese si contano centinaia di scuole di naturopatia, ma sono solo circa 70 le realtà formalmente riconosciute dalle principali federazioni del settore

Diventare naturopati certificati o arricchire il proprio curriculum approfondendo conoscenze che integrano la medicina tradizionale con i benefici di antiche pratiche naturali, è un percorso che richiede studio, passione e qualche sacrificio. Affidarsi a scuole certificate è il primo passo per iniziare un cammino sereno e senza sorprese. In Italia la naturopatia è una professione libera e non ancora regolamentata. Esistono centinaia di realtà, ma sono solo circa 70 quelle riconosciute dai principali enti di settore, tra cui Naturfed, Fedolistica, Unipsi e la Federazione italiana naturopati. La trasparenza diventa, dunque, una discriminante fondamentale: gli esami di abilitazione devono essere verificabili, i docenti qualificati e i programmi adeguati con una base minima di 1500 ore formative comprensive di tirocini e sessioni pratiche. La scuola deve infine agire nel rispetto della Legge 4 del 2013 che disciplina le professioni non organizzate in ordini o collegi, rilasciando attestati certificati secondo i principali standard europei di qualità. A spiegare i criteri da valutare per iscriversi ad un corso di naturopatia serio, è Fabio Bertagnolo, fondatore di Accademia Sol che in Italia conta 10 sedi e 15 anni di esperienza nella formazione certificata.

Porte aperte per conoscere i corsi

Il 27 e 28 settembre nella sede di Accademia Sol a Busto Arsizio (Varese) si potrà partecipare ad un weekend con tirocini pratici aperti a tutte le persone interessate al mondo della medicina complementare . Un’occasione per testare da vicino cos’è e quali opportunità offre la naturopatia olistica. Si potrà provare gratuitamente i trattamenti eseguiti dagli alunni che hanno o stanno frequentando uno dei percorsi resi disponibili dalla scuola. “In primo luogo  – ha spiegato Bertagnolo – suggeriscesco di cercare una realtà che abbia quanto meno una sede fisica. Conoscere di persona i docenti e le tecniche utilizzate aiuta a capire l’approccio usato, permette di sincerarsi dei vari aspetti burocratici e non ultimo, serve a sperimentare su di sé la validità di quanto si andrà ad imparare. I corsi online sono utili per approfondire, rivedere quanto appreso o conciliare gli impegni inderogabili quando si è già iniziato un percorso, ma il contatto fisico, la pratica e l’empatia sono irrinunciabili per formarsi come naturopati. Per questo consiglio di scegliere scuole che abbinare alla formazione online anche ore in sede, è possibile approfittare di giornate aperte ai non iscritti dove approfondire ogni dettaglio”.

Professioni sanitarie e naturopatia, quale futuro

In Italia, la figura del naturopata non ha riconoscimento sanitario. Eppure, Cure-Naturali.it – uno dei portali di riferimento in tema benessere —  stima in oltre 30.000 i medici che abbinano alle terapie anche rimedi naturali. E sebbene non esistano numeri certi dovuti alla mancanza di una regolamentazione uniforme, negli ultimi anni il dialogo tra medicina convenzionale e disciplina naturale ha conosciuto una crescita significativa. Sempre più professionisti sanitari – medici, psicologi, farmacisti, biologi e infermieri  – dimostrano un crescente interesse verso la naturopatia olistica per integrare la medicina ufficiale con strumenti di prevenzione, benessere e supporto allo stile di vita dei pazienti. Diversi trattamenti farmacologici vengono affiancati da fitoterapia, nutrizione funzionale, tecniche di gestione dello stress e altre pratiche  utili a ridurre gli effetti collaterali, depurare il fisico e favorire la compliance del paziente . Non a caso un nuovo gruppo emergente di chi si avvicina alla naturopatia include infermieri e fisioterapisti che utilizzano questo approccio per aiutare i pazienti a gestire il dolore psicosomatico e lo stress. Tra gli strumenti di supporto più utilizzati in quest’ambito ci sono tecniche di rilassamento, aromaterapia, riflessologia.  “E’ bene sottolineare  – ha spiegato Bertagnolo – che nessun corso di naturopatia olistica rilascia diplomi che consentono l’esercizio di professioni sanitarie. Si tratta di percorsi integrativi che tantissimi operatori sanitari stanno frequentando per arricchire le proprie competenze e conoscere tecniche valide per incidere sulla salute psico-fisica e la prevenzione. Per questo la nostra scuola è tra le poche riconoscezioni sia a chi ha frequentato corsi di naturopatia in altre realtà, sia ai laureati in farmacia, infermieristica, erboristeria, scienze motorie che hanno già affrontate materie specifiche nei propri curriculum di studi come anatomia o fisiologia”.

Naturopatia olistica, un plus anche per il benessere

Estetica e benessere sono altri settori dove la naturopatia può diventare un valore a beneficio dei propri clienti. Abbinare ai trattamenti estetici anche la riflessologia plantare  o utilizzare tecniche come la cromoterapia, rituali del cacao, aromaterapia e altri metodi di riequilibrio psico-fisico , significa differenziare l’offerta e fidelizzare i propri clienti puntando davvero alla loro persona. “Anche per gli estetisti prevediamo delle agevolazioni e lo stesso per i laureati in scienze motorie”,  ha aggiunto Bertagnolo  – Lo sport, infatti, è sempre più vicino al mondo della naturopatia per migliorare le prestazioni e il benessere atletico sia di chi pratica una disciplina sportiva a livello agonistico sia degli appassionati non agonisti” . infortuni, nella prevenzione e nel supportare la sfera emotiva dell’atleta.

I naturopati in Italia

I corsi di naturopatia olistica e medicina complementare sono accessibili a chiunque voglia mettersi in gioco e scoprire tutte le opportunità e le potenzialità di un cammino che cambia la vita. La principale rete italiana di discipline olistiche Conacreis conta 352 operatori associati e 16.000 tesserati complessivi . Secondo ProntoPro , il portale che offre una ricerca mirata di servizi, le richieste indirizzate ai naturopati nel 2024 sono aumentate del 126%  rispetto al 2023 con la fascia tra i 40 ei 60 anni, donne in particolare, che rappresenta il 54,3% degli utenti. Tra chi nel 2024 ha dichiarato di aver rivolto almeno una volta a un naturopata, il 35% lo ha fatto per la gestione di patologie specifiche (fibromialgia, colon irritabile, allergie), il 28% per migliorare il benessere generale o per prevenzione, il 22% per consulenze alimentari, il 10% per il benessere mentale e il 5% per ottenere rimedi specifici tramite di Fiori Bach o Reiki.  “Spazi professionali ce ne sono parecchi se ci si applica con la giusta dedizione  – ha continuato Bertagnolo – Ai nuovi iscritti dico sempre che chi pensa sia facile, sbaglia: ci vuole passione perché questi corsi richiedono impegno e quando si parla di benessere e salute, servire esperienza e studio. Il percorso di base va dai due ai quattro anni più tirocini e sessioni pratiche. La scelta dei formatori a cui affidarsi è indispensabile per diventare un professionista serio e accreditato. Bisogna diffidare da chiunque venda titoli non conformi alla legge 4 del 2013 e che non dia prova di trasparenza sia nei programmi che nella qualità dei docenti. In alcune Regioni come la Lombardia esistono anche dei registri, il mio consiglio è di verificare sempre se la scuola ei docenti sono riconosciuti a livello regionale o almeno dagli enti che tutelano questa categoria”. 

Materie e programmi di medicina complementare

Accademia Sol offre tre percorsi, un corso quadriennale in naturopatia , un corso biennale in operatore olistico e un percorso biennale in riflessologia plantare rmds . Le lezioni si tengono principalmente nei weekend, sono disponibili anche online e includono sempre tirocini in aula e sessioni pratiche. Tra le materie previste per naturopatia olistica si spazia da anatomia, fisiologia, chimica, biochimica fino a materie olistiche, Fiori di Bach, geometria sacra, riequilibrio con i cristalli, specchi dell’anima, aromaterapia, iridologia, massaggio olistico, nutrizione, Feng shui, astrologia, medicina estetica, aromafango, coppettazione, medicina tradizionale cinese, psicosomatica e molto altro. In tutto sono 1500 ore più 500 di tirocinio suddivisi nei quattro anni.  Il  corso in operatore olistico ha una durata di 450 ore suddivise in due anni più 120 ore di tirocinio e include molte materie del percorso quadriennale in un formato più tecnico. L’obiettivo è quello di formare un professionista che abbia una visione olistica dell’uomo e sappia fornire un piano di consulenza integrata con tecniche di nutrizione, riflessologia plantare, floriterapia, rilassamento, metodi di riequilibrio energetico e massaggi manuali. Il corso di riflessologia plantare rmds  si articola in due anni (450 ore di lezione e 150 di tirocinio) e prevede materie di base come anatomia, fisiologia, patologia, oltre ad argomenti più specifici tra cui riflessologia plantare, riflessologia della mano, riflessologia dell’orecchio, tecniche emozionali e mappe, riflessologia zonale e viso, omeopatia e oligoelementi, metamorfica e molto altro. Il professionista riflessologo è colui che studia in modo tecnico ed energetico tutti i punti specifici delle mappe del piede sulla parte plantare, dorsale e mediale: lo stimolo dato su un punto specifico agisce sul piano strutturale, metabolico ed energetico riequilibrando il piede, la postura, il corpo e dunque anche la mente. “A tutto questo noi abbiniamo anche seminari, rituali tradizionali e sessioni utili a condividere conoscenze, conoscerci meglio e approfondire i vari argomenti”,  ha concluso Bertagnolo.

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