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Ucciso dalla polizia Tom Phillips, il padre neozelandese che viveva nascosto nei boschi con i 3 figli

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La fuga di Tom Phillips, il padre neozelandese che viveva nascosto nei boschi con i suoi tre figli, è finita malissimo: la polizia lo ha ucciso mentre tentava di rubare in una casa

La latitanza di Tom Phillips, il padre neozelandese che da quasi quattro anni viveva nascosto nei boschi con i suoi tre figli – Ember, 9 anni, Maverick, 10, e Jayda, 12 – si è conclusa con una raffica di proiettili. La polizia lo ha abbattuto dopo un furto con scasso degenerato in conflitto a fuoco nella regione di Waikato. Resta però il mistero più doloroso: dove sono i bambini?

Phillips era diventato un caso nazionale già a Natale 2021, quando aveva portato i bambini nella foresta dopo una lite sulla custodia con la madre, Cat. Da allora, avvistamenti sporadici, teorie complottiste e silenzi. Persino un’apparizione fugace ripresa da giovani cacciatori di cinghiali l’anno scorso, subito dissolta come un miraggio.

La svolta è arrivata alle 2.30 di notte: un quad rubato, due uomini in fuga, il fuoco contro gli agenti. Un poliziotto è stato colpito alla testa, sopravvive per miracolo. La risposta è stata immediata: colpi esplosi, un morto sul terreno. Tutto porta a Phillips, anche se l’identificazione ufficiale manca. Sul posto c’era uno dei suoi figli, mentre gli altri due sarebbero dispersi nei boschi, con temperature vicine allo zero.

Le autorità hanno mobilitato cinquanta uomini, unità armate e pattuglie a tappeto. “La priorità sono i bambini”, ha detto il vice commissario Jill Rogers, descrivendo l’operazione come “traumatica” per l’intera comunità rurale.

Il primo ministro Luxon ha parlato di “tragedia assoluta”. La madre dei ragazzi, tra sollievo e disperazione, ha commentato: “Avremmo sperato in un epilogo pacifico. Ora pensiamo solo a riportare i bambini a casa”.

La comunità di Marokopa, il villaggio agricolo da cui tutto è iniziato, è sotto shock. Il sindaco John Robertson ha ammesso: “È la peggior conclusione possibile”. La vicenda ha tenuto in scacco la Nuova Zelanda per anni, lasciando una domanda senza risposta: come abbia fatto un uomo, da solo o forse con qualche complicità silenziosa, a sparire con tre bambini in una terra che si vanta di essere un’isola di comunità coese e controllo capillare.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

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