I Police fanno causa a Sting: “Ci ha pagati troppo poco”. Stewart Copeland e Andy Summers chiedono oltre 2 milioni di dollari di “compensi di arrangiamento”
Dietro i Police, band che ha segnato la storia del rock con “Roxanne” e “Every Breath You Take”, si riaccende la guerra interna. Stavolta non sul palco, ma in tribunale. Stewart Copeland e Andy Summers accusano Sting di non averli pagati a dovere per i proventi digitali delle canzoni, e chiedono oltre 2 milioni di dollari di “compensi di arrangiamento”.
La causa, depositata all’Alta Corte di Londra, sostiene che il frontman – vero nome Gordon Sumner – non abbia rispettato gli accordi sulle royalty presi fin dal 1977, quando i tre avevano deciso di spartire il 15% dei guadagni editoriali per mantenere la pace nel gruppo. Accordi che furono rivisti più volte, fino al 2016, quando i Police firmarono un’intesa per chiudere vecchie dispute sugli utilizzi in tv e cinema.
Gli avvocati di Sting respingono le accuse: i pagamenti sarebbero stati corretti, e l’azione legale è bollata come un “tentativo illegittimo” di riaprire un capitolo chiuso. Anzi, in base a come viene interpretato l’accordo del 2016, Sting avrebbe persino pagato in eccesso.
Che la tensione fosse nell’anima del gruppo non è una novità. “Litigavamo cane e gatto su tutto”, aveva ammesso Sting nel 2007. Nel tour di reunion del 2008, scherzò che il vero miracolo era “non essersi strangolati a vicenda”.
Intanto, la musica dei Police continua a macinare ascolti: 36 milioni di utenti mensili su Spotify e oltre 2,8 miliardi di streaming per “Every Breath You Take”, diventata la canzone più suonata di sempre secondo la BMI. Nel 2022 Sting ha venduto l’intero catalogo alla Universal per circa 300 milioni di dollari, a conferma del valore miliardario che ruota attorno ai vecchi successi.
Il tribunale ora dovrà decidere se Copeland e Summers abbiano diritto a una fetta più grande della torta digitale o se Sting, questa volta, abbia già pagato fin troppo.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

