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Pantarei Ballet Company torna sul palco con “Il grido”

pantarei ballet company

La compagnia Leccese Pantarei Ballet Company torna sul palcoscenico salentino all’interno del chiostro dei Teatini con una nuova creazione esplosiva tra energia, corpo e voce: Il Grido

La compagnia Leccese Pantarei Ballet Company torna sul palcoscenico salentino all’interno del chiostro dei Teatini con una nuova creazione esplosiva tra energia, corpo e voce: Il Grido, diario di un silenzio, in prima nazionale il 6 settembre 2025 alle ore 21:00 .

Un nuovo lavoro di teatro-danza con la regia di Massimo Zannola che porta in scena otto interpreti in un intreccio di gesti, emozioni e silenzi che diventano movimento.

Lo spettacolo nasce dall’urgenza di dare forma a un’emozione universale: il grido. Non un suono soltanto, ma un atto fisico, un moto dell’anima che attraversa il corpo e lo trasforma.

In scena otto danzatrici (Chiara Cino, Elena De Rosa, Andrea Falcione, Federica Lacava, Vittoria Monticchio, Chiara Nasta, Martina Stella, Aurora Turi) con le coreografie di Lilla Melillo, Silvia Rizzo e Veronika Maritati.

Un racconto che si muove tra coreografie intense e frammenti teatrali, creando un linguaggio che mescola poesia visiva, espressione corporea e narrazione.

Attraverso quadri coreografici potenti e momenti di sospensione, Il Grido esplora temi di libertà, resistenza e rinascita. Ogni artista porta la propria storia, il proprio corpo in un dialogo corale che abbatte confini tra individuo e collettivo. Si gioca con il ritmo alternato da esplosioni di movimento a pause di silenzio, in un crescendo emotivo che coinvolge lo spettatore fino all’ultimo respiro. Le luci e la musica, elementi scenici essenziali, amplificano le vibrazioni di ogni gesto, immergendo il pubblico in un’esperienza sensoriale totalizzante.

“Vorrei che lo spettatore uscisse con la sensazione di aver assistito a qualcosa di vivo e necessario. Che portasse dentro un’eco, un’urgenza: il coraggio di dare voce a ciò che spesso resta nascosto. In fondo, il grido è un atto di libertà”.

Massimo Zannola

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