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Ivermectina su larga scala riduce di un quarto la trasmissione della malaria

Atlante cellulare della malaria: creata la prima mappa dettagliata del comportamento individuale dei parassiti responsabili dell'infezione veicolata dalla zanzara

In occasione della Giornata mondiale contro la Malaria l’UNICEF, insieme alla “Roll Back Malaria Partnership”, ricorda che ancora oggi, nel mondo, un bambino ogni due minuti muore a causa della malaria, una malattia prevenibile e curabile

La somministrazione massiva di ivermectina (principio attivo: ivermectin) in bambini tra 5 e 15 anni riduca l’incidenza di malaria del 26 %

Un recente trial cluster randomizzato condotto nella zona costiera del Kenya ha mostrato come la somministrazione massiva di ivermectina (principio attivo: ivermectin) in bambini tra 5 e 15 anni riduca l’incidenza di malaria del 26 % rispetto al controllo costituito da albendazolo. Il progetto fa parte dello studio BOHEMIA (Broad One Health Endectocide based Malaria Intervention in Africa), finanziato da Unitaid e coordinato da ISGlobal, CISM e KEMRI Wellcome Trust, pubblicato sul New England Journal of Medicine.

Su un campione di circa 29.000 partecipanti distribuiti in 84 cluster, l’incidenza di malaria è risultata di 2,20 infezioni per bambino anno nel gruppo trattato con ivermectina vs 2,66 nel gruppo di controllo dopo sei mesi (IRR aggiustato 0,74; IC 95 % 0,58 0,95; p = 0,02). Le reazioni avverse gravi sono state simili nei due gruppi (IRR 0,63; IC 95 % 0,21 1,91), confermando un buon profilo di sicurezza.

Meccanismo d’azione e valore aggiunto dell’approccio endectocide
Ivermectina agisce legandosi ai canali del cloruro glutammato mediati presenti nei nervi e muscoli di parassiti e insetti, determinandone la paralisi e la morte. La selettività verso gli invertebrati, unita alla difficoltà della molecola di attraversare la barriera ematoencefalica umana, garantisce sicurezza per l’ospite anche a dosi fino a 400 mcg/kg.

Il valore principale dell’approccio BOHEMIA sta nell’effetto “indiretto”: gli individui trattati diventano letali per le zanzare che li pungono, riducendo la circolazione del parassita a livello comunitario. Questo approccio complementare supera i limiti delle tradizionali misure basate su reti trattate con insetticidi, oggi indebolite dalla resistenza e dai cambiamenti comportamentali delle zanzare.

In aggiunta alla prevenzione della malaria, l’ivermectina apporta benefici collaterali in aree endemiche anche su altre patologie parassitarie come scabbia, helminti, filariasi e infestazioni cutanee.

Il trial BOHEMIA
Nel braccio kenyota, quasi 29.000 persone (2.871 bambini tra 5 e 15 anni) furono esposte a una delle due strategie terapeutiche: ivermectina orale mensile (400 mcg/kg per tre mesi consecutivi) o albendazolo (400 mg/mese), sempre in cluster randomizzati con numeri simili di trattamento. Importante: il solo intervento aggiuntivo era rappresentato dalla diffusione comunitaria delle zanzariere trattate.

La riduzione del 26 % dell’incidenza di malaria ha soddisfatto il criterio minimo richiesto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per nuovi strumenti di controllo vettoriale: almeno un 20 % di riduzione delle infezioni prolungata per un mese dopo una singola tornata di trattamento.

Nel sito parallelo del Mozambico, il trial è stato ostacolato da eventi dirompenti (ciclone Gombe e focolaio di colera), limitando l’interpretabilità dei risultati e le prospettive di scala.

Impatto e sfide operative in un contesto di risorse limitate
In un periodo segnato da drastici tagli ai finanziamenti per il controllo della malaria, il modello BOHEMIA rappresenta una strategia potenzialmente economica e scalabile. Richard Steketee, ex coordinatore della President’s Malaria Initiative, ha evidenziato come la carenza dei fondi abbia minato in Africa, Asia e Americhe molti programmi anti-malaria, e sollecita una focalizzazione su antimalarici a lunga durata e su studi implementativi per integrare l’ivermectina nelle strategie globali.

Il successo operativo dipenderà dalla copertura raggiunta sia tra gli umani che nel bestiame (nelle versioni “One Health” del trial), dal calendario stagionale e dalla logistica; gli autori suggeriscono esplorare combinazioni con vaccini o altre misure complementari.

Prospettive future: ivermectina come strumento integrato di Sanità pubblica
I risultati del trial BOHEMIA indicano che l’ivermectina potrebbe divenire una risorsa strategica nelle aree endemiche dove le zanzariere e gli insetticidi perdono efficacia. L’intervento di massa con ivermectina soddisfa i criteri WHO per una riduzione sostenuta della trasmissione e apre la strada a politiche integrate che combinano terapie antiparassitarie e controllo vettoriale comunitario.

Il profilo di sicurezza documentato supporta ulteriori studi operativi per valutare dosaggi alternativi (es. 600 mcg/kg o 5 somministrazioni mensili) e strategie co-somministrate con altri strumenti sanitari, come campagne per altre patologie tropicali o vaccini anti-malaria.

Se confermati su larga scala, questi approcci potrebbero rappresentare una svolta nelle malattie trasmesse da vettori, offrendo uno strumento poco costoso, efficace e multifunzionale per ridurre il carico globale delle malattie parassitarie nelle popolazioni vulnerabili.

Bibliografia:
Chaccour C, Maia M, Kariuki M, Ruiz-Castillo P, Wanjiku C, Kasiwa L, Brazeal A, Rabinovich NR, et al. Ivermectin to Control Malaria — A Cluster-Randomized Trial. N Engl J Med. 2025 Jul 23;393(4):362-375. doi: 10.1056/NEJMoa2411262. Abstract leggi

Steketee RW. Ivermectin against Malaria — Good News in Bad Times. N Engl J Med. 2025 Jul 23;393(4):402-404. doi: 10.1056/NEJMe2507797. Abstract leggi

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