Vorasidenib è un inibitore dell’isocitrato deidrogenasi 1 (IDH1) e dell’isocitrato deidrogenasi 2 (IDH2), raccomandato dal Chmp per il glioma di basso grado
Il Comitato per i Medicinali per Uso Umano (Chmp) dell’EMA ha emesso parere positivo e ha raccomandato l’approvazione di vorasidenib nell’Unione Europea. La decisione finale della Commissione Europea è attesa nei prossimi mesi.
Vorasidenib è un inibitore dell’isocitrato deidrogenasi 1 (IDH1) e dell’isocitrato deidrogenasi 2 (IDH2), raccomandato dal Chmp come «monoterapia per il trattamento di astrocitomi od oligodendrogliomi di grado 2 prevalentemente non captanti con mutazione IDH1 R132 o IDH2 R172 in pazienti adulti e adolescenti di età pari o superiore a 12 anni e di peso pari o superiore a 40 kg trattati solo con un intervento chirurgico e che non necessitano nell’immediato di radioterapia o chemioterapia».
“Se vorasidenib verrà approvato, saremo orgogliosi di poter offrire ai pazienti europei la prima terapia mirata e innovativa che segna una vera rivoluzione per il trattamento del glioma diffuso di grado 2 con mutazione IDH negli ultimi 25 anni. Per i pazienti, vorasidenib rappresenta, infatti, un significativo passo avanti nella lotta contro questo tumore cerebrale raro e incurabile. Questa decisione testimonia ancora una volta l’impegno costante di Servier nel sostenere i pazienti che affrontano sfide di salute complesse offrendo soluzioni terapeutiche innovative”, ha dichiarato Claude Bertrand, Executive Vice President Research and Development e Chief Scientific Officer di Servier.
Il parere del Chmp si basa sui risultati dello studio di Fase 3 INDIGO, uno studio globale, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, su vorasidenib in pazienti con glioma di Grado 2 residuo o ricorrente con mutazione IDH1e IDH2, sottoposti a chirurgia come unico trattamento. I risultati di INDIGO sono stati presentati nel 2023 al Congresso annuale della Società Americana di Oncologia Clinica (ASCO) e pubblicati contemporaneamente sul New England Journal of Medicine.
Vorasidenib è stato approvato nel 2024 negli Stati Uniti dalla FDA (Food and Drug Administration) e ha ottenuto l’autorizzazione all’immissione in commercio anche in Canada, Australia, Israele, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e Svizzera. Servier ha inoltre presentato domande di autorizzazione all’immissione in commercio nel Regno Unito, in Giappone e in vari altri paesi, dove sono in corso valutazioni da parte delle rispettive autorità sanitarie.
Una patologia a prognosi complessa
I gliomi diffusi IDH-mutati rappresentano una forma di tumore cerebrale primario a lenta progressione ma recidivante. Secondo la classificazione OMS 2021, i gliomi adulti si suddividono in: astrocitoma IDH-mutato (gradi 2-4), oligodendroglioma IDH-mutato con codelezione 1p/19q (gradi 2-3) e glioblastoma IDH wild-type (grado 4). La determinazione dello stato IDH è oggi un criterio diagnostico imprescindibile per definire la prognosi e l’approccio terapeutico.
Fino ad ora, i pazienti con glioma di grado 2 IDH-mutato non disponevano di terapie mirate approvate, soprattutto nella fase post-chirurgica e prima del ricorso a trattamenti citotossici. Vorasidenib rappresenta il primo trattamento autorizzato ad agire direttamente sulla mutazione IDH in questa specifica popolazione.
Studio INDIGO (NCT041649011)
Lo studio registrativo di Fase 3 INDIGO ha raggiunto il suo endpoint primario di sopravvivenza libera da progressione (PFS) secondo il Blinded Independent Review Committee (BIRC) e il suo endpoint secondario del tempo all’intervento successivo (TTNI) alla seconda analisi ad interim. L’endpoint primario, la PFS per BIRC, era statisticamente e clinicamente significativo a favore del gruppo vorasidenib. La PFS mediana è stata di 27,7 mesi per il gruppo vorasidenib rispetto a 11,1 mesi per il gruppo placebo ( hazard ratio [HR]: 0,39; intervallo di confidenza [CI] al 95%: 0,27, 0,56; P unilaterale =0,000000067). I risultati del principale endpoint secondario del tempo all’intervento successivo (TTNI) alla seconda analisi ad interim e di un endpoint esplorativo, il tasso di crescita tumorale (TGR), sono stati favorevoli per vorasidenib. Il TTNI era statisticamente significativo (HR: 0,26; IC 95%: da 0,15 a 0,43; P=0,000000019). Il TTNI mediano non è stato ancora raggiunto con vorasidenib ed è stato di 17,8 mesi con placebo. Vorasidenib ha anche ridotto il volume tumorale in media del 2,5% (tasso di crescita tumorale -2,5%; IC 95% da -4,7% a -0,2%) ogni 6 mesi, mentre il volume del tumore è aumentato in media del 13,9% (TGR 13,9%; IC 95% da 11,1% a 16,8%) ogni 6 mesi nei pazienti randomizzati a placebo, come valutato dal BIRC.
INDIGO è uno studio di Fase 3 globale, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, che è stato progettato per ottenere la registrazione di vorasidenib per il glioma di grado 2 con una mutazione nel gene che codifica per l’isocitrato deidrogenasi 1 o 2 (IDH1 o IDH2), in cui l’unico trattamento precedentemente utilizzato era l’intervento chirurgico.
Prospettive e accesso globale
Dopo l’approvazione da parte della Fda nell’agosto 2024, vorasidenib ha ottenuto l’autorizzazione anche in Canada, Australia, Israele, Emirati Arabi, Arabia Saudita e Svizzera. La domanda è attualmente in valutazione in Regno Unito, Giappone e altre regioni. L’opinione positiva del CHMP segna un passaggio chiave per l’accesso europeo, in attesa del via libera definitivo da parte della Commissione Europea.
Come dichiarato da Susan Pandya, Vicepresidente Sviluppo Clinico Globale in Servier, “questa raccomandazione rappresenta un passo avanti fondamentale per offrire ai pazienti europei una terapia mirata in un’area dove le opzioni terapeutiche sono state a lungo limitate.”

