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Dolore pelvico cronico: in Lombardia nasce una rete per diagnosi precoce

dolore pelvico

In Lombardia istituito un quadro normativo organico per la prevenzione, la diagnosi e il trattamento del dolore pelvico cronico e delle patologie correlate

Con la Legge regionale n. 9 del 1° luglio 2025, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia, viene istituito un quadro normativo organico per la prevenzione, la diagnosi e il trattamento del dolore pelvico cronico e delle patologie correlate.

L’iniziativa mira a migliorare la qualità di vita delle persone colpite da condizioni complesse e spesso invalidanti, come endometriosi, vulvodinia, neuropatia del pudendo, disfunzioni del pavimento pelvico e altre sindromi a componente algica, con un approccio basato su diagnosi precoce, multidisciplinarietà e sostegno alla ricerca.

Dolore pelvico cronico: definizione e impatto clinico
Per dolore pelvico cronico si intende una sintomatologia persistente o ricorrente, localizzata nella regione pelvica, che dura da almeno sei mesi e non è esclusivamente associata a ciclo mestruale, gravidanza o attività sessuale. Questa condizione comporta un impatto significativo sulla sfera fisica, psicologica e relazionale.

Le cause sono eterogenee e includono malattie infiammatorie croniche come l’endometriosi, caratterizzata da tessuto simil-endometriale ectopico che, sotto stimolo ormonale, può provocare infiammazione, dolore e aderenze, o la vulvodinia, in cui alterazioni della sensibilità periferica e centrale contribuiscono al dolore neuropatico.

Altre patologie correlate includono l’adenomiosi, le nevralgie pelviche, la sindrome miofasciale, la cistite interstiziale/sindrome della vescica dolorosa e la sindrome dell’intestino irritabile. Spesso la complessità clinica richiede valutazione integrata tra ginecologia, urologia, neurologia, gastroenterologia, fisiatria e psicologia.

La Rete regionale e il registro dedicato
Il provvedimento istituisce la Rete regionale per la prevenzione, diagnosi e trattamento del dolore pelvico cronico, composta da centri di riferimento ad alta specializzazione, case di comunità hub e servizi territoriali.

L’obiettivo è assicurare uniformità dei percorsi clinico-assistenziali, con adozione di Percorsi Diagnostico-Terapeutico-Assistenziali (PDTA) condivisi tra ospedale, territorio e cure primarie.

Elemento strategico sarà la creazione di un registro regionale, finalizzato alla raccolta e analisi di dati epidemiologici, clinici e assistenziali, per monitorare l’andamento delle patologie, identificare criticità e orientare la ricerca scientifica. Questo approccio si allinea alle raccomandazioni internazionali, che sottolineano come la sorveglianza epidemiologica sia cruciale per ottimizzare risorse e interventi.

Accesso alle cure e sostegno alle pazienti
La legge prevede la possibilità di agevolazioni economiche e forme di esenzione per prestazioni diagnostiche, terapeutiche e riabilitative legate al dolore pelvico cronico.
Sono contemplati il potenziamento del supporto psicologico, la presenza di figure specialistiche nei consultori e l’integrazione di servizi di fisioterapia e ostetricia.
Particolare attenzione è posta alla medicina di genere e alla formazione continua del personale sanitario, con focus su comunicazione e gestione multidisciplinare.

Ricerca e innovazione terapeutica
Il testo legislativo sostiene la ricerca di base e clinica, in particolare sugli aspetti molecolari e cellulari che contribuiscono alla patogenesi del dolore pelvico cronico. L’obiettivo è favorire lo sviluppo di nuovi strumenti diagnostici e terapie innovative, inclusi studi clinici randomizzati e in doppio cieco.

Le evidenze attuali mostrano come meccanismi di neuroinfiammazione, disfunzione del sistema nervoso periferico e centrale e alterazioni ormonali possano convergere nella cronicizzazione del dolore, aprendo la strada a strategie terapeutiche personalizzate.

Sensibilizzazione e prevenzione
Oltre agli interventi clinici, la legge istituisce una giornata regionale del dolore pelvico cronico e promuove campagne informative per aumentare la consapevolezza, contrastare lo stigma e favorire il riconoscimento precoce dei sintomi. Sono previsti programmi educativi nelle scuole secondarie per fornire agli studenti strumenti di comprensione e auto-rilevazione dei segnali precoci.

L’attuazione operativa richiederà coordinamento tra istituzioni, professionisti sanitari e associazioni di pazienti. La combinazione di presa in carico multidisciplinare, sostegno alla ricerca e campagne di sensibilizzazione potrebbe rappresentare un modello replicabile in altre regioni, con ricadute positive sulla diagnosi tempestiva e sulla qualità di vita delle persone affette.

Bibliografia
Giunta Regionale Lombardia. Legge regionale 1 luglio 2025, n. 9. Disposizioni per la prevenzione delle complicanze, la diagnosi, il trattamento del dolore pelvico cronico e patologie correlate. BURL, Supplemento n. 27, 4 luglio 2025. leggi

Vercellini P, Somigliana E, Viganò P, Abbiati A, Barbara G, Fedele L. Chronic pelvic pain in women: etiology, pathogenesis and diagnostic approach. Gynecol Endocrinol. 2009;25(4):183-97. leggi

Morotti M, Vincent K, Becker CM. Mechanisms of pain in endometriosis. Eur J Obstet Gynecol Reprod Biol. 2017;209:8-13. leggi

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