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Cirrosi epatica: nuove speranze di cura con inibitori SGLT-2

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Cirrosi: gli inibitori del cotrasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (SGLT-2) possono ridurre in modo significativo il rischio di gravi complicanze epatiche

Uno studio su oltre 10.000 pazienti dimostra che gli inibitori del cotrasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (SGLT-2) possono ridurre in modo significativo il rischio di gravi complicanze epatiche nei pazienti con cirrosi in terapia diuretica. I risultati, pubblicati su JAMA Network Open, aprono a un possibile cambiamento nella gestione di una delle patologie epatiche più complesse.

Secondo questo studio, l’uso di inibitori SGLT-2 nei pazienti con cirrosi epatica in trattamento con furosemide e spironolattone è stato associato a una riduzione significativa del rischio di eventi epatici gravi. Questi farmaci, già impiegati nel trattamento del diabete di tipo 2, mostrano ora potenziale anche nella gestione delle complicanze della cirrosi.

«L’inibizione di SGLT-2 è associata a una riduzione degli eventi epatici avversi in una popolazione clinicamente molto compromessa», ha dichiarato il Dott. Dian J. Chiang, epatologo e autore principale dello studio, attualmente in forza alla Cleveland Clinic. «I nostri dati suggeriscono un potenziale beneficio nell’uso di questi farmaci nei pazienti affetti da cirrosi e diabete di tipo 2».
Lo studio nasce dalla necessità di colmare un’importante lacuna nella letteratura scientifica: i pazienti con cirrosi sono infatti scarsamente rappresentati nei trial clinici sugli inibitori SGLT-2. Per questo, il team di ricerca ha deciso di esplorare il loro impatto nel “mondo reale”, utilizzando la piattaforma TriNetX per analizzare i dati clinici elettronici di oltre 212 milioni di pazienti provenienti da 120 sistemi sanitari.

L’analisi si è concentrata su pazienti adulti con cirrosi trattati con furosemide e spironolattone tra gennaio 2013 e luglio 2021. I pazienti che ricevevano anche inibitori SGLT-2 sono stati confrontati, per età, comorbidità e dati demografici, con un gruppo di controllo trattato esclusivamente con i due diuretici. Il follow-up ha raggiunto i tre anni.
L’obiettivo principale era valutare un composito di eventi epatici gravi: ascite, varici esofagee, iponatriemia o mortalità per qualsiasi causa. Sono stati inoltre analizzati eventi secondari come sanguinamento varicoso, paracentesi, peritonite batterica spontanea, encefalopatia epatica, sindrome epatorenale, carcinoma epatocellulare (HCC), ipoglicemia e ospedalizzazioni totali.

Nei 10.660 pazienti inclusi nello studio (età media 63,8 anni, 57,8% uomini), il gruppo trattato con inibitori SGLT-2 ha mostrato una riduzione del rischio di eventi epatici gravi rispetto al gruppo di controllo (Hazard Ratio [HR] = 0,68; IC 95%: 0,66–0,71).
Risultati ancor più rilevanti sono emersi per complicanze specifiche:
Sindrome epatorenale: HR = 0,47 (IC 95%: 0,4–0,56)
Peritonite batterica spontanea: HR = 0,55 (IC 95%: 0,46–0,65)
Paracentesi: HR = 0,54 (IC 95%: 0,5–0,6)
Sanguinamento varicoso: HR = 0,79 (IC 95%: 0,73–0,84)
Ipoglicemia: HR = 0,75 (IC 95%: 0,62–0,91)
Ospedalizzazioni totali: HR = 0,67 (IC 95%: 0,63–0,71).

Tuttavia, non sono emerse associazioni significative tra l’uso di SGLT-2 e due esiti importanti come l’encefalopatia epatica e il carcinoma epatocellulare.
Il Dott. Chiang ha sottolineato che, trattandosi di uno studio retrospettivo, non si può escludere la presenza di fattori di confondimento, bias di selezione e possibili distorsioni informative. Nonostante queste limitazioni, i risultati ottenuti giustificano ulteriori studi prospettici per confermare l’efficacia e la sicurezza di questi farmaci in una popolazione tanto vulnerabile.

In conclusione, risultati dello studio suggeriscono che gli inibitori SGLT-2, oltre al loro ruolo consolidato nel trattamento del diabete, potrebbero rappresentare un’opzione terapeutica aggiuntiva per ridurre le complicanze della cirrosi epatica. In attesa di conferme da studi prospettici, l’uso di questi farmaci si profila come una strategia promettente per migliorare la prognosi e la qualità della vita dei pazienti con cirrosi e diabete. Un passo avanti verso una gestione più integrata e personalizzata della malattia epatica cronica.

Mohamad-Noor Abu-Hammour et al., Sodium-Glucose Cotransporter 2 Inhibitors and Serious Liver Events in Patients With Cirrhosis JAMA Netw Open. 2025 Jun 2;8(6):e2518470.
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