Fuori l’album di debutto solista di Matteo Moretti che prende le mosse dal lavoro di Ivo Pannaggi, artista delle avanguardie storiche legato al secondo futurismo italiano e alla tedesca Bauhaus
È uscito l’album di debutto solista di Matteo Moretti che prende le mosse dal lavoro di Ivo Pannaggi, artista delle avanguardie storiche legato al secondo futurismo italiano e alla tedesca Bauhaus.
Moretti confeziona così un lavoro ricco di sonorità jazz-rock in cui spicca l’utilizzo di strumenti non consueti per il genere. Le cinque tracce che ripercorrono altrettanti dipinti di Pannaggi, vedono mettere l’accento a volte su cadenze ritmico-meccaniche, altre volte sulle soluzioni melodiche ed armoniche che si innestano nella struttura centrale del dipinto, altre ancora sulla sola improvvisazione jazzistica, lasciando ad essa il compito di attraversamenti ritmici e melodici sulla trama della composizione pittorica.
A Pannaggi si apre con il brano Dinamismo assoluto della mano sinistra che, fin dalla sua intro, delinea le sonorità centrali del basso di Matteo Moretti, del vibrafono di Marco Pacassoni e dell’elettronica di Pierfrancesco Ceregioli. Il disco continua poi con Mia madre legge il giornale, un brano dai toni sospesi in cui, il vibrafono di Pacassoni ci porta gradualmente nelle braccia della chitarra di Giulio Vampa, in una rassicurante reiterazione di cellule melodiche che sfumano dall’uno all’altra. Nel terzo brano sembrano essere centrali il basso e la chitarra, riportando alla mente il moto circolare della macchina a vapore in una raffigurazione di quel Treno in corsa su cui gli altri strumenti evolvono in uno sferragliare di componenti timbriche e armoniche. Segue poi Astrazione prospettica dove, sulla batteria sincopata di Matteo Pantaleoni si innestano sonorità e melodie che rimandano a quelle colonne sonore in stile Muzak tipiche dei “non luoghi”, con il basso che sembra percorrere gli spazi degli studi architettonici di Pannaggi, in cui risuonano citazioni da Mario Monachesi. Il brano di chiusura ripercorre l’estrema sinteticità grafica della caricatura Buster Keaton, in un incedere quieto e spesso inespressivo.
Matteo Moretti ha ormai una carriera trentennale che attraversa i generi della musica popolare portoghese, del pop-rock, delle colonne sonore, della musica elettronica sperimentale, portandosi da sempre nel cuore il suono del Jazz-Rock e della Fusion: da Frank Zappa ai Tribal Tech, da Mike Stern ai Weather Report, passando anche dai conterranei Agorà.
L’album, che ha già visto l’uscita nelle maggiori piattaforme musicali, sarà rilasciato il prossimo settembre anche in copia fisica su supporto CD.

