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Dolore neuropatico: negli USA brusca frenata per suzetrigine

fondazione roche

A pochi mesi dall’approvazione negli Stati Uniti di suzetrigine per il trattamento del dolore acuto senza uso di oppioidi, Vertex Pharmaceuticals si trova a dover rivedere la propria strategia di sviluppo nel dolore cronico

A pochi mesi dall’approvazione negli Stati Uniti di suzetrigine per il trattamento del dolore acuto senza uso di oppioidi, Vertex Pharmaceuticals si trova a dover rivedere la propria strategia di sviluppo nel dolore cronico.

L’azienda aveva puntato a un’estensione dell’indicazione a tutto il dolore neuropatico periferico (PNP), con l’intento di ottenere un’approvazione ampia sulla base di dati provenienti da due popolazioni distinte: la radicolopatia lombosacrale (LSR) e la neuropatia periferica diabetica (DPN). Tuttavia, dopo interlocuzioni con l’Fda, è emerso che l’agenzia non ritiene attualmente percorribile un’approvazione estesa a tutta l’area del PNP.

Lo ha annunciato la CEO Reshma Kewalramani durante una call con gli investitori, spiegando che l’ente regolatorio ha mostrato apertura solo per l’indicazione nella DPN. Vertex ha quindi deciso di interrompere l’avvio di uno studio di fase 3 nella LSR e di concentrare le risorse in un secondo studio pivotale nella DPN, con l’obiettivo di ottenere una prima indicazione specifica da cui eventualmente estendere in seguito il campo terapeutico.

Meccanismo d’azione e limiti dell’approccio attuale
Suzetrigine è un antagonista selettivo del canale del sodio voltaggio-dipendente NaV1.8, una proteina implicata nella trasmissione del dolore nei neuroni sensoriali. Questo target rappresenta un’alternativa promettente agli oppioidi, poiché bloccare NaV1.8 riduce la trasmissione dello stimolo doloroso senza gli effetti collaterali tipici degli analgesici narcotici, tra cui dipendenza, depressione respiratoria e tolleranza.

Suzetrigine si è dimostrato efficace nel dolore acuto postoperatorio – in particolare dopo interventi come la bunionectomia – con un’efficacia paragonabile a quella degli oppioidi deboli, ma con un profilo di sicurezza decisamente più favorevole. Tuttavia, il recente fallimento in uno studio di fase intermedia del composto successivo VX-993, progettato per potenziare l’efficacia di suzetrigine nel dolore acuto, ha sollevato dubbi sulla possibilità di migliorare ulteriormente il beneficio clinico modulando lo stesso bersaglio molecolare.

Secondo Paul Matteis, analista presso Stifel, il fallimento del trial su VX-993 suggerisce che Vertex possa aver già raggiunto il massimo livello di efficacia ottenibile attraverso l’inibizione del canale NaV1.8. Dello stesso parere la CEO Reshma Kewalramani che ha spiegato come l’insieme dei dati preclinici e clinici supporti l’ipotesi di trovarsi “al limite superiore della curva dose-risposta di NaV1.8 per il dolore acuto postoperatorio”.

Una scommessa sul dolore cronico che richiederà più tempo
Nonostante le difficoltà, Vertex non intende abbandonare l’ambizione di posizionarsi come leader anche nel trattamento del dolore cronico. Attualmente sono circa 2,4 milioni le persone che soffrono di neuropatia diabetica negli Stati Uniti, una fetta rilevante del più ampio bacino di oltre 11 milioni di pazienti con dolore neuropatico periferico, che include anche forme come la sciatica.

Il piano rivisto prevede il completamento dell’arruolamento dei due studi sulla DPN entro la fine del 2026. Vertex continuerà inoltre a dialogare con l’Fda per valutare un’estensione progressiva dell’indicazione, partendo dalla DPN per poi includere altre forme di dolore neuropatico su base individuale.

Nel frattempo, l’attenzione degli investitori si è spostata sulla performance commerciale di suzetrigine nel suo attuale impiego nel dolore acuto. Nel secondo trimestre del 2025, il farmaco ha generato 12 milioni di dollari di vendite, superando le aspettative di Wall Street. Sono state oltre 111.000 le prescrizioni emesse dal lancio avvenuto a marzo, a conferma di un forte interesse da parte della comunità medica e di un bisogno insoddisfatto nel trattamento del dolore post-operatorio senza oppioidi.

Prospettive future: una traiettoria meno lineare del previsto
Il percorso di suzetrigine verso l’ampliamento delle indicazioni non sarà rapido né lineare. L’ambizione di Vertex di replicare nel dolore il successo ottenuto nella fibrosi cistica, attraverso un’ottimizzazione iterativa dei composti, appare oggi più complessa. Il fallimento di VX-993 rappresenta non solo uno stop nella pipeline, ma anche un campanello d’allarme sulle possibilità di espandere l’efficacia clinica restando sul medesimo target molecolare.

Tuttavia, Vertex non esclude combinazioni future tra suzetrigine e molecole attive su target correlati, come NaV1.7, altro canale del sodio coinvolto nella trasmissione del dolore, attualmente al centro di numerosi programmi di ricerca. Intanto, la società prosegue lo studio di VX-993 nella neuropatia diabetica, lasciando aperta la possibilità che il composto possa trovare un ruolo diverso da quello originariamente previsto.

Come ha scritto Brian Abrahams, analista di RBC Capital Markets, l’aggiornamento di Vertex elimina lo scenario “ottimistico” che alcuni investitori avevano ipotizzato, e sposta il peso delle aspettative interamente sulla performance di suzetrigine già sul mercato.

Bibliografia
Presentazione VERTEX presso J.P. Morgan Healthcare Conference, gennaio 2025 https://investors.vrtx.com/static-files/cd0eada6-1f8b-418e-bc2a-88e66c2a23b6
Osteen JD, Immani S, Tapley TL, Indersmitten T, Hurst NW, Healey T, et al. Pharmacology and Mechanism of Action of Suzetrigine, a Potent and Selective NaV1.8 Pain Signal Inhibitor for the Treatment of Moderate to Severe Pain. Pain Ther. 2024. doi:10.1007/s40122-024-00697-0  leggi

Bertoch T, D’Aunno D, McCoun J, Solanki D, Taber L, Urban J, et al. Suzetrigine, a Nonopioid NaV1.8 Inhibitor for Treatment of Moderate-to-severe Acute Pain: Two Phase 3 Randomized Clinical Trials. Anesthesiology. 2025;142(6):1085-1099. doi:10.1097/ALN.0000000000005460. leggi

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