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Schillaci firma il decreto di revoca del gruppo sui vaccini Nitag

orazio schillaci

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha firmato il decreto di revoca del Gruppo Tecnico Consultivo Nazionale sulle Vaccinazioni (Nitag)

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha firmato il decreto di revoca del Gruppo Tecnico Consultivo Nazionale sulle Vaccinazioni (National Immunization Technical Advisory Group- Nitag). È quanto si legge in una nota del ministero della Salute. In particolare, “si ritiene necessario avviare un nuovo procedimento di nomina dei componenti del Nitag per coinvolgere tutte le categorie e gli stakeholder interessati”.

“La tutela della salute pubblica- dichiara il ministro Schillaci- richiede la massima attenzione e un lavoro serio, rigoroso e lontano dal clamore. Con questo spirito abbiamo sempre lavorato e continueremo ad agire nell’esclusivo interesse dei cittadini”.

Le polemiche erano divampate a inizio agosto dopo la nomina nel Nitag anche di due persone che in passato avevano espresso posizioni critiche nei confronti dei vaccini.

Sulla propria pagina Facebook il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta scrive: “Il Nitag ‘diluito’ è durato quanto un gatto in tangenziale. Grazie al ministro Schillaci per aver ribadito il valore della scienza e della sanità pubblica e anteposto la tutela della salute ai compromessi politici”.

MAZZELLA (M5S): “SCHILLACI FA PASSO INDIETRO IN NOMINE E CREDIBILITÁ”

“Finalmente, dopo settimane di intense pressioni e richieste da parte mia e di numerosi professionisti del settore, il ministro Schillaci ha deciso di revocare la composizione della Commissione Nitag, intrisa di No Vax, in linea con quanto ho chiesto di fare ripetutamente. Tuttavia, questa rinuncia non può cancellare la profondissima preoccupazione per la gestione recente della sanità pubblica: una decisione di tale portata lascia intravedere due problemi gravissimi”. Lo afferma in una nota il senatore M5S, Orfeo Mazzella.

“La prima ipotesi- prosegue- è che il ministro abbia agito senza nemmeno leggere i curricula dei soggetti introdotti inizialmente nella commissione: una gravità inaccettabile che mina la qualità delle valutazioni scientifiche e dei consigli al governo. La seconda ipotesi è che tali nomine siano state dettate da qualche manina: se fosse confermata la tesi delle pressioni della segretaria politica del ministero, Rita di Quinzio, in quota Fdi, reputo che a questo punto il ministro faccia bene ad allontanarla da ruoli chiave. Quanto accaduto rischia di alimentare una perdita di fiducia nelle istituzioni sanitarie e nella capacità decisionale del ministero di operare in modo responsabile, puntuale e fondato sulle evidenze scientifiche”.

“Se i nomi inseriti nella Commissione hanno suscitato critiche da parte della comunità scientifica, delle opposizioni e di parte della maggioranza, ciò mette in discussione la credibilità stessa degli strumenti di consulenza tecnico-scientifica su cui si fondano decisioni essenziali per la salute pubblica. Questo episodio non è solo una questione di nomine: è una verifica cruciale sulla capacità del ministero di essere veramente al servizio della salute dei cittadini, senza compromettere l’uso corretto della scienza e senza cedere a logiche spartitorie. I cittadini- conclude Mazzella- hanno diritto a una sanità pubblica gestita con rigore e senza compromessi ideologici”.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

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