Gefurulimab, un nanobody sperimentale a doppio legame sviluppato da Alexion, azienda parte del gruppo AstraZeneca, ha ottenuto risultati clinici convincenti nel trattamento della miastenia gravis
Gefurulimab, un nanobody sperimentale a doppio legame sviluppato da Alexion, azienda parte del gruppo AstraZeneca, ha ottenuto risultati clinici convincenti nel trattamento della miastenia gravis generalizzata (gMG) sieropositiva per anticorpi anti-recettore dell’acetilcolina (AChR-Ab+). Lo ha annunciato la compagnia farmaceutica presentando i dati preliminari dello studio globale di fase 3 PREVAIL (ALXN1720-MG-301), un trial randomizzato, controllato con placebo e in doppio cieco che ha coinvolto 260 pazienti in 20 Paesi.
Dopo 26 settimane di trattamento, i pazienti trattati con gefurulimab hanno mostrato una riduzione significativa e clinicamente rilevante del punteggio totale nella scala MG-ADL (Myasthenia Gravis Activities of Daily Living), rispetto al placebo. Il farmaco ha inoltre raggiunto tutti gli endpoint secondari predefiniti, confermando un miglioramento funzionale sostenuto nei soggetti trattati. È stato ben tollerato, con un profilo di sicurezza coerente con quello degli altri inibitori del complemento C5.
I dati completi dello studio saranno presentati a un prossimo congresso scientifico e sottomessi alle principali autorità regolatorie.
Nanobody: cosa sono e perché rappresentano un cambio di paradigma
Gefurulimab appartiene alla classe innovativa dei nanobody, piccole proteine terapeutiche derivate dagli anticorpi di camelidi (come lama e alpaca), che rappresentano una nuova frontiera nella biotecnologia. A differenza degli anticorpi tradizionali, composti da due catene leggere e due pesanti, i nanobody sono costituiti da un singolo dominio variabile (VHH) ed esercitano la loro funzione in forma monomerica.
La loro dimensione estremamente ridotta (circa 15 kilodalton, dieci volte meno di un anticorpo convenzionale) conferisce vantaggi significativi: maggiore stabilità termica e chimica, migliore penetrazione nei tessuti profondi, basso rischio di immunogenicità e grande flessibilità ingegneristica. La loro semplicità strutturale consente infatti di progettare molecole bispecifiche o multivalenti, adattabili a target complessi e difficilmente raggiungibili con i biologici tradizionali.
Sono stati scoperti nel 1993 presso l’Università Libera di Bruxelles (VUB) e negli ultimi anni, i nanobody hanno trovato applicazione in oncologia, nelle malattie autoimmuni, nella diagnostica per immagini e persino contro agenti infettivi come SARS-CoV-2. Per la loro versatilità e precisione (sono 10 volte più piccoli, hanno migliore penetrazione nei tessuti, possono essere prodotti in modo più semplice ed economico, sono più stabili a pH e temperatura variabili, sono facilmente ingegnerizzabili, ad esempio per creare molecole bispecifiche o multispecifiche), sono stati paragonati a un “coltellino svizzero” della terapia biologica.
Un’opzione settimanale autosomministrabile
La miastenia gravis generalizzata è una patologia autoimmune rara e invalidante che colpisce la giunzione neuromuscolare, interferendo con la trasmissione dei segnali nervosi ai muscoli. Nella maggior parte dei casi, la malattia è causata da autoanticorpi diretti contro i recettori dell’acetilcolina, che attivano il sistema del complemento provocando danni progressivi.
Gefurulimab agisce bloccando la proteina C5, punto chiave della cascata terminale del complemento, prevenendo così la formazione del complesso di attacco alla membrana (MAC). Grazie alla sua struttura bifunzionale, il farmaco si lega sia a C5 sia all’albumina sierica, ottenendo una maggiore emivita e permettendo la somministrazione sottocutanea una sola volta a settimana.
Come spiegato da Kelly Gwathmey, neurologa e principale sperimentatrice dello studio, “i sintomi fluttuanti e l’imprevedibilità della gMG possono compromettere quasi ogni aspetto della vita dei pazienti; per questo l’intervento precoce e il controllo sostenuto della malattia rappresentano un obiettivo terapeutico essenziale. Una terapia settimanale autosomministrabile offrirebbe ai pazienti maggiore autonomia nella gestione della propria condizione”.
Un’opportunità per AstraZeneca nelle malattie rare
Gefurulimab è uno dei progetti sviluppati all’interno di Alexion Pharmaceuticals, acquisita da AstraZeneca nel 2020. L’operazione ha consolidato la presenza del gruppo nel campo delle malattie rare, già fortemente rappresentato da farmaci come Soliris (eculizumab) e Ultomiris (ravulizumab). Entrambi i farmaci trovano indicazione nella miastenia gravis.
Nel contesto in evoluzione della miastenia gravis, in cui si assiste a una progressiva transizione dai trattamenti sintomatici generici verso soluzioni biologiche mirate, gefurulimab si profila come una terapia altamente competitiva. Accanto ad AstraZeneca, anche altre aziende come Argenx, UCB e Johnson & Johnson stanno esplorando approcci innovativi per il trattamento della gMG, con meccanismi alternativi o target immunologici più selettivi.
Secondo Marc Dunoyer, CEO di Alexion, “questi risultati confermano il potenziale di gefurulimab come terapia di prima linea per la gMG, in grado di offrire un controllo rapido e duraturo della malattia con la praticità di un’opzione autosomministrabile”.
Prospettive: un nuovo standard per la gestione della gMG?
Il completamento dello studio PREVAIL e l’apertura della fase di estensione open-label rafforzano le basi per la futura richiesta di autorizzazione nelle principali aree geografiche. Il farmaco ha inoltre ottenuto la designazione di farmaco orfano da parte della Fda, accelerando il percorso verso una potenziale approvazione.
Con un profilo che coniuga efficacia clinica, sicurezza, somministrazione settimanale e possibilità di autosomministrazione, gefurulimab si candida a diventare una nuova opzione di riferimento nella gestione della miastenia gravis generalizzata, specialmente per i pazienti nelle fasi iniziali della malattia. Un’opportunità concreta per migliorare la qualità della vita in una condizione ancora oggi spesso sottodiagnosticata e trattata in modo non ottimale.
Bibliografia
Comunicato AstraZeneca. Gefurulimab dual-binding nanobody demonstrated statistically significant and clinically meaningful improvement in functional activities of daily living in adults with generalised myasthenia gravis in PREVAIL Phase III trial. July 24, 2025. https://www.astrazeneca.com/media-centre/press-releases/2025/gefurulimab-nanobody-met-phase-iii-endpoints.html
Myasthenia Gravis Foundation of America. https://myasthenia.org/
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https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/23535160/
Howard JF Jr, et al. Safety and efficacy of eculizumab in anti–acetylcholine receptor antibody-positive refractory generalized myasthenia gravis (REGAIN): a phase 3, randomised, double-blind, placebo-controlled, multicentre study. Lancet Neurol. 2017;16(12):976-986. leggi

