Nei pazienti adulti affetti da dermatite atopica da moderata a grave, l’anticorpo monoclonale sperimentale anti-interleuchina-13 APG777 ha prodotto risultati positivi
Nei pazienti adulti affetti da dermatite atopica da moderata a grave, l’anticorpo monoclonale sperimentale anti-interleuchina-13 APG777 ha prodotto risultati positivi nella parte A dello studio di fase II APEX, come riportato dalla compagnia sviluppatrice Apogee Therapeutics.
La dermatite atopica è una malattia cutanea cronica che ha visto la nascita di numerose nuove opzioni terapeutiche negli ultimi anni. APG777, un anticorpo monoclonale sperimentale anti-interleuchina (IL)-13, è stato valutato in questo studio randomizzato e controllato con placebo, condotto su 123 soggetti assegnati in rapporto 2:1 a ricevere l’agente sperimentale o un placebo.
Nella fase di induzione è stato utilizzato un dosaggio di 720 mg a 0 e 2 settimane, seguito da un dosaggio di mantenimento di 360 mg a 4 e 12 settimane. I partecipanti all’analisi che hanno risposto ad APG777 hanno proseguito in una fase di mantenimento, progettata per valutare intervalli di dosaggio di 3 o 6 mesi.
Efficacia significativa vs placebo con un buon profilo di sicurezza
Lo studio APEX Parte A ha raggiunto l’endpoint primario, con un miglioramento statisticamente significativo dei punteggi EASI (Eczema Area Severity Index) dopo 16 settimane, grazie a una riduzione percentuale media dei minimi quadrati dell’EASI rispetto al basale del 71,0% nella coorte APG777, rispetto al 33,8% nella coorte placebo (P<0,001).
In termini di miglioramento del 75% dell’EASI rispetto al basale (EASI 75), ha raggiunto tale risposta il 66,9% dei pazienti valutati nel braccio APG777 rispetto a solo il 24,6% del gruppo placebo (P<0,001), definito dall’azienda il più alto valore assoluto di EASI 75, sia in termini assoluti che aggiustato per placebo, tra tutti i biologici. Un’analisi di sensibilità pre-specificata ha confermato la coerenza di questi risultati nei sottogruppi di malattia sia moderata che grave.
«I risultati della fase II Parte A con APG777sono entusiasmanti, grazie a un’efficacia promettente a partire da soli quattro giorni dopo l’iniezione durante il periodo di induzione iniziale di 16 settimane» ha dichiarato Emma Guttman-Yassky, Waldman Professor of Dermatology and Immunology e Presidente del Dipartimento di Dermatologia Kimberly ed Eric J. Waldman presso la Icahn School of Medicine del Mount Sinai. «Nonostante i progressi significativi nel trattamento della dermatite atopica, permane una significativa esigenza insoddisfatta di ridurre il carico delle somministrazioni per i pazienti, migliorando al contempo i risultati clinici».
I ricercatori hanno inoltre identificato una relazione esposizione-risposta, evidenziando che i soggetti dello studio nel terzo e quarto quartile di esposizione al farmaco hanno raggiunto la risposta EASI 75 con tassi rispettivamente dell’83,3% e dell’89,5%. Anche in termini di endpoint secondari, i risultati sono stati in linea o superiori agli attuali standard di cura.
La percentuale di pazienti che hanno raggiunto un punteggio pari a 0 o 1 (pelle libera o quasi libera da lesioni) nel Validated Investigator Global Assessment (vIGA) era del 34,9% nel gruppo APG777, rispetto al 17,3% con il placebo (P<0,05). Il 33,9% del gruppo in trattamento attivo ha inoltre raggiunto la risposta EASI 90, rispetto al 14,7% del gruppo placebo (P<0,05).
Tra i pazienti del sottogruppo con i livelli di esposizione più elevati, il 63,2% ha raggiunto entrambe le soglie di vIGA 0/1 ed EASI 90 entro la sedicesima settimana. APG777 ha anche comportato una riduzione rapida e statisticamente significativa del prurito, con una riduzione del 50,7% del punteggio della Itch Numeric Rating Scale (NRS) entro la prima settimana, in confronto a una riduzione del 23,2% nei pazienti del braccio placebo (P<0,01).
Il trattamento è stato ben tollerato, con una percentuale di eventi avversi gravi emergenti dal trattamento (TEAE) dell’1,2%, rispetto al 2,4% nei pazienti trattati con placebo. I TEAE più segnalati, ognuno dei quali si è verificato in almeno il 5% dei partecipanti in entrambe le coorti, includevano infezione delle vie respiratorie superiori, congiuntivite non infettiva e rinofaringite, con queste ultime due meno frequenti nel braccio APG777. Anche l’interruzione della terapia correlata agli eventi avversi si è dimostrata poco frequente (2,4%). Non sono state inoltre segnalate reazioni al sito di iniezione nei pazienti trattati con APG777.
La Parte B dello studio APEX, ancora in corso, sta valutando livelli di dosaggio più elevati di APG777. I dati si prevede che saranno disponibili nella metà del 2026. I risultati della fase di mantenimento della Parte A, che valuta intervalli di dosaggio prolungati di 3 o 6 mesi, dovrebbero essere pubblicati entro la prima metà del 2026.

