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Mieloma multiplo di nuova diagnosi, progressione ritardata con combinazione a quattro

Mieloma multiplo, anito-cel

Mieloma multiplo di nuova diagnosi, progressione ritardata e più risposte profonde, confermate dalla PET, con la quadrupletta con isatuximab, anche nei pazienti con plasmacitomi

Nello studio registrativo IMROZ, una quota significativamente maggiore di pazienti con mieloma multiplo non eleggibili al trapianto autologo trattati in prima linea con la quadrupletta isatuximab-bortezomib-lenalidomide-desametasone (Isa-VRd) ha raggiunto la doppia negatività della malattia minima residua (MRD), misurata sia con il metodo convenzionale (NGS) sia attraverso l’imaging funzionale con PET/CT, rispetto ai pazienti trattati con la tripletta VRd. Lo evidenziano i risultati di un’analisi post-hoc di questo studio, presentata di recente al congresso annuale della European Hematology Association (EHA), a Milano.

Al meeting, inoltre, sono stati presentati i risultati di un’altra analisi importante dello studio IMROZ, condotta su pazienti con plasmacitomi, valutati anch’essi mediante l’imaging funzionale. L’analisi conferma che, anche in questa popolazione difficile da trattare, il trattamento con la quadrupletta a base di isatuximab migliora l’efficacia, ottenendo tassi di risposta completa ed MRD-negatività superiori e una mediana di sopravvivenza libera da progressione (PFS) più prolungata, rispetto alla tripletta VRd, con un profilo di sicurezza simile per i due regimi.

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