Non si arresta e avanza l’incendio che da giorni sta divorando le pinete del Parco nazionale del Vesuvio e per cui ieri è stata raggiunta la soglia di emergenza
Continua a bruciare da ieri notte un intero versante del Vesuvio. Otto mezzi aerei, di cui sei canadair, e oltre cento operatori da terra: è uno spiegamento di forze massivo quello messo in campo dalla Regione Campania attraverso la Protezione Civile per fronteggiare l’incendio che sta interessando il Vesuvio su più fronti di cui due principali: la pineta di Terzigno e Boscotrecase. Colpita l’area del Parco Nazionale del Vesuvio.
“FLOTTA AEREA CON CANADAIR PER AGGREDIRE L’INCENDIO”
Dalle 5 di questa mattina, dalla Sala Operativa regionale sono stati immediatamente attivati 4 elicotteri dell’antincendio regionale richiesti al Dipartimento nazionale della Protezione civile 4 canadair della flotta nazionale, a cui se ne sono aggiunti altri due poche ore dopo. Si procede senza sosta con la flotta di 10 mezzi aerei dunque, assicura una nota della Regione, ‘aggredendo’ l’incendio da più fronti, in modo da circoscrivere le fiamme.
Sul posto, coordinati dalla Protezione Civile della Regione Campania, gli operatori della Sma Campania, i volontari della protezione civile regionale, i Vigili del fuoco, gli addetti della Città metropolitana e della Comunità montana.
PINETA IN FIAMME DA QUATTRO GIORNI, PIÙ COMUNI COLPITI
Dalle 5.20 è stata inoltre attivata la cabina di comando al campo sportivo di Terzigno, zona maggiormente colpita dalle fiamme a cui fanno riferimento i 100 uomini impegnati sul campo per scongiurare che le fiamme si estendano a valle e divorino anche le vigne delle aziende vinicole.
Le fiamme da ormai quattro giorni travolgono la pineta di Terzigno e ieri si sono estese ai vicini Comuni di Ottaviano e San Giuseppe Vesuviano, dove le comunità denunciano sui social paura e aria irrespirabile. Alle 9.30 si è tenuta una nuova riunione di coordinamento promossa dalla Prefettura.
PROTEZIONE CIVILE: 6 CANADAIR PER DOMARE IL ROGO NEL PARCO NAZIONALE DEL VESUVIO
SUL POSTO IL TEAM DEL DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE
Il Dipartimento della Protezione Civile, in una nota, fa sapere di seguire da vicino il grave incendio che interessa il Parco Nazionale del Vesuvio. “Per contrastare le fiamme e garantire la massima copertura aerea possibile alle attività di spegnimento, stanno operando sul vastissimo rogo ben 6 Canadair della flotta aerea nazionale antincendi, provenienti da diverse regioni e al lavoro dalle prime luci dell’alba”, prosegue le nota. Insieme alla flotta di Stato, sull’incendio stanno operando anche i mezzi aerei della flotta regionale. Inoltre un team del Dipartimento in mattinata ha raggiunto il Centro di coordinamento di Terzigno per supportare le autorità locale nell’azione di spegnimento.
GLI AMBIENTALISTI DI TERZIGNO: ENNESIMO CAPITOLO DI UNA TRAGEDIA ANNUNCIATA
“Questo rogo rappresenta l’ennesimo capitolo di una tragedia annunciata. Dopo l’incendio del 2016 e quello ancor più esteso del 2017, l’evento di oggi segna il colpo di grazia a un ecosistema già duramente compromesso”: è la dura accusa degli ambientalisti di Terzigno Verde, lanciata dal proprio profilo Fb. “Con profondo rammarico- è l’incipit del post- dobbiamo constatare che ciò che temevamo si è puntualmente verificato: un nuovo, devastante incendio ha colpito Terzigno, distruggendo l’ultima porzione integra di pineta, il Bosco della Cupaccia. Un’area di straordinario valore naturalistico, che avrebbe dovuto essere tutelata”.
L’ALLARME LANCIATO SETTIMANE FA: “RASSICURATI CHE I FOCOLAI ERANO SOTTO CONTROLLO”
“Già settimane fa avevamo lanciato l’allarme, chiedendo un rafforzamento immediato delle misure di prevenzione”, denuncia l’associazione. “Abbiamo inviato segnalazioni ufficiali (PEC) al Parco Nazionale del Vesuvio, sollecitando interventi urgenti di manutenzione dei sentieri – già mesi fa! – e chiedendo ai Comuni un potenziamento della vigilanza nelle aree incolte, oltre a sanzioni più efficaci per chi minaccia il patrimonio ambientale. Abbiamo inoltre denunciato la presenza di discariche abusive in zone ad alto rischio, come in via Nespole della Monica: veri e propri inneschi pronti a trasformarsi in disastri annunciati”. Le segnalazione sono rimaste inascoltate. Non solo: “Ci era stato assicurato che i focolai presenti da giorni fossero sotto controllo, ma i fatti hanno tristemente dimostrato il contrario”.
(Photo credit: Protezione civile e “Sei di Terzigno se…”/Fb)
(Video credit: Francesco Emilio Borrelli/Fb)
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

