A Bologna riders aggrediti e derubati: in 40 dal Questore per chiedere aiuto. Consegnata la mappa delle zone a rischio, l’allarme di Felsa Cisl
Furti e rapine ai danni dei riders che consegnano il cibo da asporto a Bologna. La denuncia è arrivata lunedì scorso, dopo l’ultimo increscioso episodio, quando un gruppo di una quarantina di ragazzi, per lo più di origine pakistana o bangladese, si sono presentati in Questura per segnalare una serie di reati subiti durante il lavoro.
DERUBATI DELLE BICICLETTE, DEI CELLULARI E DEI RICAVI DELLE CONSEGNE
In particolare, i riders hanno segnalato di essere vittime di furti e rapine soprattutto nell’area del centro, tra via Indipendenza e via Dei Mille, “da parte di gruppi di più soggetti che li derubano delle biciclette, dei telefoni cellulari o dei soldi delle consegne”.
A presentare formalmente la denuncia è stato uno dei ciclo-fattorini, relativamente ad un episodio successo nella giornata di lunedì scorso, ma altre denunce erano state presentate in precedenza anche da altri riders.
GLI IMPEGNI E LE RASSICURAZIONI DEL QUESTORE
Oggi, mercoledì 6 agosto, si è tenuto l’incontro in piazza Galileo del questore di Bologna Antonio Sbordone e una delegazione Cisl che ha guidato le vittime delle aggressioni. Da parte del questore è stata manifestata “piena disponibilità all’ascolto”, con l’impegno, fa sapere il sindacato, “a intervenire con ogni mezzo a disposizione per arginare e contrastare i ripetuti episodi di criminalità che stanno colpendo i lavoratori del food delivery”. Si tratta di furti, rapine e aggressioni, sottolinea la Cisl, “che non possono più essere considerati casi sporadici. Al contrario, rappresentano un fenomeno preoccupante e crescente che colpisce una categoria di lavoratori esposti, spesso soli per le strade, in possesso di biciclette costose e denaro contante”.
LE RICHIESTE: ZONE A RISCHIO PRESIDIATE E INDAGINI PER RISALIRE AI RESPONSABILI
Durante l’incontro, i riders hanno indicato le zone cittadine maggiormente a rischio, chiedendo un rafforzamento dei controlli, un aumento dei pattugliamenti e, soprattutto, l’apertura di indagini approfondite affinché nessuna denuncia resti inascoltata o archiviata troppo in fretta. La Felsa Cisl, la sigla degli autonomi e degli atipici del sindacato, ha espresso la propria preoccupazione e ha sollecitato “un’azione sinergica tra istituzioni e parti sociali”. È stato inoltre proposto di attivare percorsi condivisi di prevenzione e monitoraggio, coinvolgendo direttamente i riders, che si sono dichiarati pronti a segnalare situazioni critiche anche tramite l’applicazione “YouPol”, messa a disposizione dalle forze dell’ordine.
IL SOSTEGNO DI FELSA CISL PER I LAVORATORI AGGREDITI
Nelle prossime settimane la Felsa avvierà poi una raccolta sistematica delle denunce già presentate dai lavoratori nel corso dell’anno, al fine di documentare e portare alla luce un fenomeno che rischia di essere sottovalutato, ma che sta minando la sicurezza personale e la dignità professionale di centinaia di riders. “Ringraziamo il questore di Bologna- dichiara Enrico Bassani, segretario generale Cisl Area metropolitana bolognese- per l’attenzione e per l’intervento concreto che ha immediatamente dimostrato nei confronti di questa vicenda. I percorsi di tutela contrattuale, fatti in questa città, a favore dei riders devono essere accompagnati da altrettanti percorsi legati alla loro sicurezza e incolumità”.
“In questo momento storico- aggiunge Francesca Cocco, segretaria Felsa Cisl Emilia Romagna- i riders rappresentano il volto vulnerabile di un sistema che, troppo spesso, dimentica chi lavora in strada, anche di notte, sotto la pioggia, per pochi euro. Vogliamo diventare un presidio di legalità, un riferimento per ogni lavoratore che subisce soprusi, violenza, o vive nella paura. L’illegalità si combatte con la presenza, l’ascolto e la responsabilità condivisa”.
(photo credit: Felsa Cisl Emilia Romagna/FB)

