Il Senato respinge il processo a Sangiuliano e dice sì all’insindacabilità delle frasi di Renzi. Palazzo Madama ha accolto il parere della Giunta per le Immunità
Il Senato ha respinto la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, coinvolto in un’inchiesta per peculato legata al caso della chiave d’oro di Pompei. L’Aula ha anche stabilito che le affermazioni contenute nel libro Il Mostro di Matteo Renzi rientrano nell’ambito dell’insindacabilità parlamentare.
NIENTE PROCESSO PER L’EX MINISTRO
Con 112 voti favorevoli e 57 contrari, Palazzo Madama ha accolto il parere della Giunta per le Immunità che aveva suggerito di negare l’autorizzazione a procedere. L’inchiesta che coinvolge Sangiuliano riguarda l’accettazione e la presunta gestione personale della chiave simbolica della città di Pompei, donatagli dal sindaco.
Secondo Sergio Rastrelli, capogruppo di Fratelli d’Italia in Giunta, non si tratterebbe affatto di un caso di appropriazione indebita, ma piuttosto di una strumentalizzazione politica. “L’unica colpa di Sangiuliano – ha dichiarato in Aula – è quella di aver portato avanti una riforma culturale attesa da anni, rompendo con sistemi opachi e premiando il merito”.
I DUBBI DELL’OPPOSIZIONE: “E L’INTERESSE PUBBLICO?”
Di segno opposto le critiche mosse dal Movimento 5 Stelle. La senatrice Ketty Damante ha accusato la maggioranza di voler coprire un comportamento che, a suo dire, appare privo di connessioni con l’attività pubblica: «Si tratta di un bene utilizzato per scopi personali. Non c’è traccia di interesse generale o visibilità istituzionale. Se davvero l’ex ministro si considera in buona fede, dovrebbe essere lui a chiedere di farsi giudicare, per trasparenza».
Damante ha anche sottolineato che, secondo le ricostruzioni, la chiave non risulterebbe nemmeno più in possesso dello stesso Sangiuliano.
NIENTE PROCESSO ANCHE PER RENZI
Il secondo voto dell’Aula ha riguardato Matteo Renzi. Con 118 sì e 18 no, il Senato ha stabilito che le parole dell’ex premier nel suo libro Il Mostro non possono essere oggetto di giudizio civile perché coperte dal principio di insindacabilità previsto per i parlamentari.
Il passaggio contestato faceva riferimento alla pm Christine Fumia von Borries, accusata da Renzi di aver ignorato prove a discarico pur di ottenere la condanna dei suoi genitori. La vicenda era finita davanti al tribunale di Milano per un’azione civile di risarcimento, ma con questa decisione l’iter si ferma.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

