“In carne e bronzo. Il santuario di San Casciano dei Bagni” per “Italia. Viaggio nella bellezza” e un tour ad Ascoli Piceno per “Storia delle nostre città” stasera su Rai Storia
Il santuario etrusco e romano di San Casciano dei Bagni è una delle più importanti scoperte archeologiche degli ultimi decenni e l’ultima campagna di scavo presso il sito archeologico del Bagno Grande, finita a ottobre del 2024, ha rivelato scoperte eccezionali. Le svela “In carne e bronzo. Il santuario di San Casciano dei Bagni”, di Brigida Gullo con la regia di Eugenio Farioli Vecchioli, in onda lunedì 28 luglio alle 21.10 su Rai Storia per “Italia. Viaggio nella bellezza”.
La vasca sacra del Bagno Grande è il cuore centrale di un santuario dapprima etrusco e poi romano che ha accolto devoti per quasi 800 anni, dal III secolo a.C. al V d.C. Dal 2020 a oggi gli scavi hanno riportato alla luce uno straordinario deposito votivo intatto che l’acqua e il fango hanno conservato per più di duemila anni. Anche l’ultima campagna di scavo, nell’estate del 2024 ha colpito gli archeologi e l’opinione pubblica, per numero, varietà e stato di conservazione dei reperti. Una bellissima statua di bambino, che nasconde il suo segreto in una manina, un busto tagliato a metà con una posa regale, un serpente alato, il demone della vasca sacra e ancora monete, tante: sono solo alcune delle testimonianze fuse nel bronzo, che hanno chiamato a raccolta un gruppo di esperti.
Il bronzo è una materiale misterioso che pone molte domande: quanto corre veloce la corrosione? Qual è il modo migliore per fermarla? E ancora: quando è stata fusa e dove una statua? Tutte le scienze applicate ai beni culturali mettono a disposizione i propri strumenti per offrire risposte a queste domande. Così fisici, chimici, geologi, storici dell’arte antica, numismatici, epigrafisti e restauratori si riuniscono tutti intorno ai reperti nel tentativo di tracciarne la storia. Ma il popolo dei bronzi non è l’unico oggetto di studio: l’approccio portato avanti dal gruppo di ricerca ha preso in considerazione anche il popolo dei vivi. L’archeologia, a San Casciano bussa così alla porta dell’antropologia, per compiere un’opera di scavo sul terreno della memoria.
Ed ecco che insieme ai bronzi vengono a galla anche i ricordi di una comunità. Diffondere il prima possibile i risultati della ricerca multidisciplinare alla comunità scientifica, e al pubblico più ampio possibile, è il primo obiettivo del team. A San Casciano dei Bagni l’archeologia è un viaggio nel passato che dà nuova vita al presente: è proprio grazie alla ricerca e al suo racconto che la comunità dei vivi entra in contatto con la comunità dei bronzi. Il futuro dei reperti di San Casciano è ora nelle mani dei restauratori. Nei laboratori della Soprintendenza di Grosseto sta iniziando un lavoro certosino che riporterà i bronzi al loro antico splendore, pronti per essere esposti, probabilmente già nel 2026, nel nuovo museo di San Casciano, presso il palazzo dell’Arcipretura. Un edificio storico che grazie all’acquisto e all’intervento del Ministero della Cultura, si prepara a diventare la nuova casa dei bronzi.
A seguire, tra echi medievali e rinascimentali, Ascoli propone uno scenario ricco, unico nel suo genere. La città – protagonista di “Storia delle nostre città”, in onda lunedì 28 luglio alle 22.10 su Rai Storia – ha vissuto un’epoca di grande fermento artistico e intellettuale tra il Quattrocento e il Cinquecento, e tuttora lo si può cogliere passeggiando per le vie del centro storico. È inoltre possibile, attraverso alcuni itinerari archeologici, ripercorrere i fasti dell’antica Roma. Il suo fulcro è la rinascimentale Piazza del Popolo, nota anche come il “Salotto d’Italia” e sede di importanti edifici come il Palazzo dei Capitani del Popolo, la Chiesa di San Francesco e lo storico Caffè Meletti. Figura di spicco della città è il primo papa francescano, Niccolò IV, al cui nome è associata l’Università degli studi di Ascoli.

