La guida a Villa d’Est, il più famoso tra i “giardini di meraviglia”, e modello nello sviluppo dei giardini in Europa: è stato iscritto nel 2001 nella Lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO
La residenza del cardinale Ippolito II d’Este – concepita da Pirro Ligorio e dal prelato stesso sulle fondamenta di una precedente dimora romana, a partire dal 1550 – deve la sua maestosità alla grande disponibilità idrica assicurata dal fiume Aniene, che ha consentito di esplorare le infinite potenzialità artistiche dell’acqua, sperimentandone tutte le meraviglie, sia ingegneristiche sia estetiche. La progettazione innovatrice, la straordinarietà delle opere architettoniche, il genius di artisti e intellettuali che vi hanno operato, hanno lasciato impronte di tale pregio da renderla un esempio rilevante e unico di quel dialogo tra artificio e natura che connota il XVI secolo, rendendo Villa d’Este uno dei più famosi tra i cosiddetti “giardini di meraviglia”. Alla residenza, Skira ha dedicato ben tre volumi: due raccolte fotografiche e una guida ai suoi ambienti, ai suoi giardini e alle sue opere architettoniche.

