Dalla Seconda Guerra Mondiale agli anni Sessanta: prosegue il racconto de “Un mondo diviso”, la serie di Rai Cultura in onda martedì 22 luglio alle 21.10 su Rai Storia
Nel 1941, la trentaduenne Hedwig Hoess e i suoi figli non vedono l’ora di trasferirsi nella loro nuova casa: Auschwitz. Suo marito Rudolf è appena stato promosso comandante del campo di concentramento. Orgogliosa e piena di grandi progetti, Hedwig allestisce la villa ufficiale e ne cura l’ampio giardino, creando un vero e proprio idillio all’ombra dell’inferno, proprio accanto alle mura e alle torri di guardia del campo. Prosegue il racconto de “Un mondo diviso”, la serie di Rai Cultura in onda martedì 22 luglio alle 21.10 su Rai Storia, che segue da vicino sei persone provenienti da paesi e ambienti diversi, dalla Seconda guerra mondiale agli anni Sessanta.
La notizia scioccante che giunge a Golda Meir a Tel Aviv, intanto, è stata a sua volta diffusa clandestinamente da Auschwitz: i nazisti stanno sistematicamente uccidendo gli ebrei in massa nei loro campi di sterminio. Allo stesso tempo, la minaccia le si sta avvicinando sempre di più: le truppe tedesche stanno avanzando in Nord Africa, non lontano dal Mandato britannico della Palestina. Ma Golda Meir non si arrenderà senza combattere.
Nell’estate del 1941, a Kiev, il segretario del partito comunista Nikita Krusciov e la sua famiglia sono sorpresi dall’invasione dell’Unione Sovietica da parte delle truppe tedesche. Krusciov è sbalordito dalla scarsa preparazione del suo Paese alla guerra. Stalin, il capo di Stato capo di Stato sovietico, lo invia al fronte. A Stalingrado, per difendere l’Unione Sovietica contro l’avanzata dei tedeschi a tutti i costi. Allo stesso tempo, cerca di portare in salvo la sua famiglia. La puntata è introdotta e contestualizzata dal professor David Bidussa.

