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Virus respiratorio sinciziale: l’Fda ha approvato clesrovimab-cfor

bronchiolite nirsevimab

Prevenzione della malattia da virus respiratorio sinciziale, per i neonati l’Fda approva l’anticorpo monoclonale clesrovimab

L’Fda  ha approvato clesrovimab-cfor per la prevenzione della malattia del tratto respira-torio inferiore da virus respiratorio sinciziale (RSV) nei neonati e nei bambini nati durante la loro prima stagione RSV o che stanno per entrarvi. Il farmaco è un anticorpo monoclonale profilattico, a lunga durata d’azione, progettato per fornire una protezione di-retta, rapida e duratura per 5 mesi, tipica durata di una stagione da RSV, per la prima volta con lo stesso dosaggio di 105 mg per tutti i bambini, indipendentemente dal peso. La stagione del RSV solitamente va dall’autunno alla primavera dell’anno successivo.

“La malattia da RSV è la principale causa di ospedalizzazione infantile negli Stati Uniti e può portare a gravi condizioni respiratorie come bronchiolite e polmonite,” ha affermato il Dr. Octavio Ramilo, presidente del Dipartimento di Malattie Infettive presso l’Ospedale di Ricerca Pediatrica St. Jude e ricercatore per gli studi CLEVER (MK-1654-004) e SMART (MK-1654-007). “Clesrovimab-cfor combina la comodità del dosaggio con dati clinici solidi che dimostrano significative ri-duzioni dell’incidenza della malattia e delle ospedalizzazioni da RSV, rendendolo un intervento promettente per aiutare a proteggere i bambini dal virus respiratorio sinciziale.”

Clesrovimab-cfor non deve essere somministrato ai neonati con una storia di reazioni di ipersensibilità grave, compresa l’anafilassi, a qualsiasi componente di clesrovimab-cfor. Ulteriori informazioni sulla sicurezza sono presenti nella sezione riportata di seguito.

L’approvazione si basa sui risultati dello studio di Fase 2b/3 CLEVER (MK-1654-004) che ha valutato una singola dose di clesrovimab-cfor somministrata a neonati pretermine e a termine (dalla nascita a 1 anno di età). Lo studio ha raggiunto gli endpoint primari e secondari chiave, come descritto di seguito.

Clesrovimab-cfor ha dimostrato una riduzione dell’incidenza delle infezioni delle basse vie respiratorie (MALRI) associate a RSV che richiedano assistenza medica con almeno 1 indicatore di infezione delle basse vie respiratorie (LRI) o gravità rispetto al placebo per 5 mesi (endpoint primario) del 60,5% (95% CI: 44,2, 72,0, p<0,001) (tassi di incidenza: Clesrovimab-cfor, 0,026; placebo, 0,065).

Clesrovimab-cfor ha dimostrato una riduzione delle ospedalizzazioni associate a RSV per 5 mesi (endpoint secondario chiave) dell’84,3% (95% CI: 66,7, 92,6, p<0,001) (tassi di
incidenza: clesrovimab-cfor, 0,004; placebo, 0,024), mostrando un’efficacia crescente con l’aumento della gravità della malattia.

L’approvazione è supportata anche dai risultati dello studio di Fase 3 SMART (MK-1654-007) che ha valutato la sicurezza e l’efficacia di clesrovimab-cfor rispetto al palivizumab nei neonati a rischio aumentato di malattia grave da RSV.

Il Comitato consultivo per le pratiche di immunizzazione dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie statuni-tense (CDC) dovrebbe riunirsi entro la fine del mese per discutere e formulare raccomandazioni sull’uso di clesrovimab-cfor nei neonati.

Informazioni sui trial clinici e sui dati che supportano l’approvazione della Fda
Il trial CLEVER (MK-1654-004) (NCT04767373) è stato uno studio di fase 2b/3, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, per valutare la sicurezza e l’efficacia di clesrovimab-cfor nei neonati pretermine precoci e moderati (≥29 a <35 settimane di età gestazionale [GA]) e nei neonati pretermine tardivi e a termine (≥35 setti-mane GA) che entrano nella loro prima stagione RSV. I partecipanti sono stati randomizzati 2:1 per ricevere una singola dose di 105 mg di clesrovimab-cfor (N=2.411) o placebo salino (N=1.203) mediante
iniezione intramuscolare (IM).

L’endpoint primario è stato l’incidenza di partecipanti con infezione delle basse vie respiratorie che necessiti di intervento medico (MALRI) associata all’RSV, caratterizzata da tosse o difficoltà respiratoria e con almeno 1 indicatore di LRI (respi-ro affannoso, rantoli/crepitii) o gravità (retrazione della parete toracica, ipossiemia, tachipnea, disidratazione dovuta a sin-tomi respiratori) dal giorno 1 al giorno 150 (5 mesi) dopo la somministrazione. Con il termine intervento medico si intendono tutte le visite presso ambulatori, centri di ricerca clinica, pronto soccorso, e/o ospedale. L’endpoint chiave secondario è stato il ricovero ospedaliero associato all’RSV fino al gior-no 150 (5 mesi).

Il trial ha dimostrato che il profilo di sicurezza di clesrovimab-cfor nei neonati che entrano nella loro prima stagione RSV era generalmente comparabile al placebo. Le reazioni avverse più comuni erano eritema nel sito di iniezione entro 5 giorni dalla dose (clesrovimab-cfor: 3,8%; placebo: 3,3%), gonfiore nel sito di iniezione entro 5 giorni dalla dose (clesrovimab-cfor: 2,7%; placebo: 2,6%) ed eruzione cutanea entro 14 giorni dalla dose (clesrovimab-cfor: 2,3%; placebo: 1,9%). I par-tecipanti sono stati monitorati per eventi avversi gravi (SAE) per tutta la durata della loro partecipazione fino a 365 giorni dalla dose. La maggior parte (≥97%) delle reazioni avverse erano di tossicità di grado 1 (lieve) o di grado 2 (moderato).

Il trial SMART (MK-1654-007) (NCT04938830) è stato uno studio di fase 3, randomizzato, parzialmente in cieco, controlla-to con palivizumab, multicentrico, per valutare la sicurezza e l’efficacia di clesrovimab-cfor nei neonati a maggior rischio di malattia grave da RSV, inclusi neonati pretermine precoci (<29 settimane GA) o moderati (≥29 a ≤35 settimane GA) e neonati con malattia polmonare cronica della prematurità o cardiopatie congenite di qualsiasi GA. I partecipanti sono stati randomizzati 1:1 per ricevere clesrovimab-cfor (N=446) o palivizumab (N=450) mediante iniezione IM.

Tra i neonati a maggior rischio di malattia grave da RSV e che entrano nella loro prima stagione RSV, il trial ha dimostrato che il profilo di sicurezza di clesrovimab-cfor era generalmente comparabile a quello del palivizumab e coerente con il profilo di sicurezza di clesrovimab-cfor nei neonati nel trial CLEVER. L’efficacia di clesrovi-mab-cfor nei neonati a maggior rischio di malattia grave da RSV è stata stabilita mediante estrapolazione dell’efficacia di clesrovimab-cfor dal trial CLEVER al trial SMART sulla base di una simile esposizione farmacocinetica. I tassi di incidenza di MALRI associata all’RSV con almeno 1 indicatore di LRI o gravità e il ricovero ospedaliero associato all’RSV erano generalmente comparabili tra clesrovimab-cfor (3,6%, 95% CI: 2,0, 6,0 e 1,3%, 95% CI: 0,4, 2,9, rispettivamente) e palivizumab (2,9%, 95% CI: 1,5, 5,2 e 1,5%, 95% CI: 0,5, 3,2, rispettivamen-te) fino al giorno 150 (5 mesi).

Nei trial clinici, quando clesrovimab-cfor è stato somministrato contemporaneamente ai vaccini infantili di routine, il profilo di sicurezza del regime co-somministrato era generalmente comparabile al profilo di sicurezza quando clesrovimab-cfor e i vaccini infantili erano somministrati singolarmente.

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