Nei pazienti sovrappeso o obesi il farmaco sperimentale eloralintide, un analogo dell’amilina, ha comportato una perdita di peso fino all’11% dopo 12 settimane
Nei pazienti sovrappeso o obesi il farmaco sperimentale eloralintide, un analogo dell’amilina, ha comportato una perdita di peso fino all’11% dopo 12 settimane, con un favorevole profilo di tollerabilità, come evidenziato dai primi dati di fase I che saranno a breve presentati da Eli Lilly al congresso dell’American Diabetes Association.
Eloralintide appartiene a una classe di farmaci che imitano l’amilina, un ormone pancreatico co-secreto insieme all’insulina. È in fase di sperimentazione in due studi di fase II, uno dei quali dovrebbe concludersi questo mese, oltre a quattro ulteriori studi di fase I, sia in monoterapia che in combinazione con tirzepatide nell’obesità con o senza diabete di tipo II. L’amilina ha un effetto simile al GLP-1, ma potrebbe preservare la massa muscolare magra e avere un profilo di tollerabilità migliore. Come riportato dall’azienda, agisce influenzando il senso di sazietà anziché sopprimere l’appetito come i GLP-1 agonisti.
Lo studio ha arruolato 100 pazienti a cui sono state somministrate diverse dosi di eloralintide. A 12 settimane, la perdita di peso variava dal 2,6% all’11,3%, rispetto a un aumento dello 0,2% nel gruppo placebo. Lilly non ha rivelato le dosi specifiche correlate a questo intervallo di perdita di peso né la titolazione del farmaco.
Gli eventi avversi più comuni emersi durante il trattamento sono stati perdita di appetito, mal di testa, fatigue e COVID-19, per lo più classificati come di entità lieve, ma soprattutto si sono verificati tassi relativamente bassi di eventi avversi gastrointestinali, con il 10% dei pazienti che ha manifestato diarrea e un numero inferiore di pazienti che ha sofferto di nausea o vomito.
Un settore in rapido sviluppo
L’amilina si è affermata come il prossimo obiettivo importante per il trattamento dell’obesità, con Roche e Abbvia che hanno acquisito le licenze rispettivamente dell’analogo dell’amilina petrelintide di Zealand Pharma e dell’analogo dell’amilina a lunga durata d’azione GUB014295 della compagnia Gubra.
Anche AstraZeneca, Metsera e Novo Nordisk stanno sviluppando analoghi dell’amilina, i cui risultati chiave sono attesi entro la fine dell’anno. Di recente Metsera ha presentato i risultati di fase I per MET-233i, un farmaco iniettabile a base di amilina ad azione ultra-lunga, che ha mostrato una perdita di peso dell’8,4% a 36 giorni.
L’analogo sperimentale in fase più avanzata di sviluppo è cagrilintide di Novo Nordisk, che in combinazione con semaglutide (CagriSema) ha consentito una perdita di peso del 22,7% dopo 68 settimane in uno studio di fase III.

