È Curzio Malaparte il protagonista di “Inimitabili”, il programma di Rai Cultura condotto da Edoardo Sylos Labini, in onda mercoledì 2 luglio alle 21.10 su Rai Storia
È Curzio Malaparte il protagonista di “Inimitabili”, il programma di Rai Cultura condotto da Edoardo Sylos Labini, in onda mercoledì 2 luglio alle 21.10 su Rai Storia. Pseudonimo di Curt Erich Suckert, Malaparte nasce a Prato nel 1898 e cresce in una città operaia che segna profondamente la sua identità. Studia al prestigioso Liceo Cicognini e sviluppa presto un forte talento letterario, ispirandosi a intellettuali come d’Annunzio e Papini. Si arruola a soli sedici anni nella Legione Garibaldina per combattere in Francia durante la Prima Guerra Mondiale, esperienza che lo segna nel fisico e nello spirito e che lo porta a scrivere “Viva Caporetto!” dove denuncia l’incapacità dei generali italiani. All’inizio si avvicina al Fascismo che considera un movimento rivoluzionario, ma mantiene sempre una posizione indipendente. Diventa direttore de “La Stampa” nel 1929, ma il suo anticonformismo lo porta presto al licenziamento.
Pubblica in Francia “Tecnica del colpo di Stato”, in cui analizza le strategie di conquista del potere di Mussolini e Lenin, attirandosi le ire del regime fascista, che lo condanna al confino prima a Lipari e poi a Forte dei Marmi. Durante la Seconda Guerra Mondiale è inviato sul fronte orientale e racconta la guerra in “Kaputt”, un libro che descrive la crudeltà del conflitto. Dopo il 1943 riesce a passare dalla parte degli Alleati e a documentare la liberazione di Napoli, scrivendo “La Pelle”, dove denuncia la miseria e la corruzione dell’Italia del dopoguerra. Negli anni ’50 si avvicina ai comunisti e visita la Cina, rimanendo affascinato dal progetto di Mao Zedong. Nel 1957, colpito da un tumore ai polmoni, muore a Roma e viene sepolto a Prato, come aveva desiderato, la sua città natale, luogo dello Strapaese.
Malaparte rimane una figura complessa e inimitabile, capace di attraversare epoche e ideologie senza mai perdere la sua indipendenza e il suo spirito provocatorio.
Il racconto si avvale delle testimonianze del presidente della Fondazione Vittoriale degli Italiani, il saggista Giordano Bruno Guerri, dell’ex ambasciatore e scrittore Maurizio Serra, dello storico Giuseppe Pardini, che svela documenti inediti custoditi alla Fondazione Biblioteca di via Senato a Milano. Sono i tre autori delle più importanti biografie su Malaparte.

