Tumore gastrico: una terapia a base di cellule CAR-T satricabtagene autoleucelico (satri-cel) è in grado di prolungare in modo significativo la sopravvivenza libera da progressione
Nei pazienti con tumori gastrici o della giunzione gastroesofagea in stadio avanzato, positivi alla isoforma 2 della proteina claudina-18 (CLDN18.2), una terapia a base di cellule CAR-T satricabtagene autoleucelico (satri-cel) è in grado di prolungare in modo significativo la sopravvivenza libera da progressione (PFS) rispetto al trattamento di scelta del medico (TPC). Queste le conclusioni di uno studio di fase 2, presentato a Chicago al convegno annuale dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO), e pubblicato in contemporanea sulla rivista The Lancet da un’equipe di ricercatori cinesi.
Nello specifico, «satri-cel è risultato associato a un aumento statisticamente significativo della PFS e a un aumento clinicamente significativo della sopravvivenza globale (OS) rispetto alla TPC, con un profilo di sicurezza gestibile, in pazienti con tumore gastrico o della giunzione gastroesofagea CLDN18.2 positivo, precedentemente trattati» scrivono gli autori dello studio.
Questi risultati suffragano l’impiego delle CAR-T satri-cel come potenziale nuovo standard di cura (SOC) per il tumore gastrico/della giunzione gastroesofagea in stadio avanzato.
Lo studio
CLDN18.2, una proteina della tight junction, è sovraespressa nei pazienti con tumori gastrici e della giunzione gastroesofagea. Satri-cel, una terapia a base di cellule CAR T autologa, specifica per CLDN18.2, ha mostrato risultati promettenti in pazienti precedentemente trattati con malattia avanzata, ma sono necessarie ulteriori conferme.
Di qui il nuovo studio CT041-ST-01 (NCT04581473), un trial randomizzato di fase 2, multicentrico e in aperto, che ha coinvolto 156 pazienti con tumore gastrico o della giunzione gastroesofagea avanzato CLDN18.2-positivo, confermato istologicamente e resistente ad almeno due linee di trattamento precedenti.
Lo studio è stato condotto in più centri in Cina, e l’età mediana dei partecipanti era pari a 52 anni. I pazienti sono stati randomizzati, secondo uno schema di randomizzazione 2:1, al trattamento con satri-cel (infusione endovenosa, fino a tre somministrazioni da 250 × 10⁶ cellule; 104 pazienti) oppure al trattamento scelto dal medico (TPC, 52 pazienti), che includeva nivolumab, paclitaxel, docetaxel, irinotecan o rivoceranib.
Nel gruppo satri-cel, l’85% dei pazienti è stato sottoposto ad almeno un’infusione, il 31% a due e il 6% a tre infusioni di satri-cel. Nel gruppo di confronto, invece, il 92% dei pazienti è stato trattato con almeno una dose del trattamento assegnato dal medico.
L’endpoint primario dello studio era la PFS, valutata da un comitato di revisori indipendenti in cieco, mentre l’endpoint secondario principale era rappresentato dall’OS. Il tempo mediano di follow-up per la PFS è stato di 9,07 mesi nel gruppo satri-cel e di 3,45 mesi nel gruppo di confronto, mentre il tempo mediano di follow-up per l’OS è stato rispettivamente di 14,42 mesi e 11,33 mesi.
Miglioramento della sopravvivenza e della risposta con le CAR-T
Nella popolazione Intention-To-Treat (ITT), la PFS mediana è risultata di 3,25 mesi nel braccio satri-cel e di 1,77 mesi nel braccio TPC, con una riduzione del rischio di progressione di morte del 63% (HR 0,37; P < 0,0001) per il gruppo trattato con le CAR-T.
Anche l’OS mediana è risultata superiore nel braccio trattato con satri-cel (7,92 mesi contro 5,49 mesi), ma la differenza fra i due bracci non ha raggiunto la significatività statistica (HR 0,69; P = 0,0416).
Il tasso di risposta obiettiva (ORR) è risultato significativamente più elevato nel gruppo satri-cel rispetto al gruppo di confronto (22% contro 4%), così come il tasso di controllo della malattia (63% contro 25%).
Eventi avversi correlati al trattamento
Tutti i pazienti trattati con satri-cel hanno manifestato eventi avversi correlati al trattamento, contro il 92% dei pazienti trattati con la TPC.
Eventi avversi di grado 3 o superiore si sono manifestati nel 99% dei pazienti trattati con satri-cel e nel 63% di quelli trattati con la TPC. I più comuni sono stati la riduzione della conta dei linfociti (99%), la riduzione dei globuli bianchi (98%) e la sindrome da rilascio di citochine (95%).
Bibliografia
C. Qi, et al. Claudin18.2-specific CAR T cells (Satri-cel) versus treatment of physician’s choice (TPC) for previously treated advanced gastric or gastroesophageal junction cancer (G/GEJC): Primary results from a randomized, open-label, phase II trial (CT041-ST-01). ASCO 2025; abstract 4003; doi: 10.1200/JCO.2025.43.16_suppl.4003
C. Qi, et al. Claudin-18 isoform 2-specific CAR T-cell therapy (satri-cel) versus treatment of physician’s choice for previously treated advanced gastric or gastro-oesophageal junction cancer (CT041-ST-01): a randomised, open-label, phase 2 trial. Lancet. 2025;405(10494):2049-60; doi: 10.1016/S0140-6736(25)00860-8. leggi

