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Gotta, epaminurad efficace e ben tollerato in fase 2

Gotta: incremento dei tassi di risposta alla terapia del 32% quando si aggiunge metotressato al trattamento con pegloticasi

Il trattamento con epaminurad, un nuovo inibitore selettivo del trasportatore di acido urico URAT1, si è dimostrato efficace nel ridurre l’iperuricemia in pazienti affetti da gotta

Il trattamento con epaminurad, un nuovo inibitore selettivo del trasportatore di acido urico URAT1, si è dimostrato efficace nel ridurre l’iperuricemia in pazienti affetti da gotta. Lo dimostrano i risultati di uno studio di fase 2b, recentemente pubblicati sulla rivista Arthritis Research and Therapy.

Razionale e disegno dello studiio
La terapia ipouricemizzante, come è noto, è raccomandata per i pazienti con attacchi frequenti di gotta, presenza di tofi o danni articolari. Le principali opzioni terapeutiche attualmente disponibili sono gli inibitori della xantina ossidasi (XOI; allopurinolo e febuxostat) e i farmaci uricosurici (es. probenecid, benzbromarone).

Tuttavia, nonostante l’efficacia, le attuali opzioni terapeutiche presentano ancora alcune limitazioni: l’allopurinolo può causare reazioni allergiche, il febuxostat può essere associato a rischio cardiovascolare, mentre il probenecid può indurre nefrolitiasi e interazioni farmacologiche. Di conseguenza, vi è la necessità di studiare nuove opzioni terapeutiche alternative, ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio.

Epaminurad è un nuovo inibitore selettivo del trasportatore umano di acido urico URAT1. La sua efficacia e sicurezza sono state valutate in uno studio clinico di fase 2b multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo e dose-finding.
Il trial in questione ha incluso un braccio di riferimento trattato con febuxostat (n = 19), un gruppo placebo (n = 38) e tre gruppi trattati con epaminurad alle dosi di 3 mg (n = 37), 6 mg (n = 39) e 9 mg (n = 36), somministrati una volta al giorno per 12 settimane.

Complessivamente, alcuni partecipanti hanno interrotto lo studio per ritiro del consenso alla sperimentazione clinica (n = 7), impiego di farmaci non ammessi (n = 5) o eventi avversi (n = 4).
I partecipanti, di età compresa tra 19 e 70 anni, con diagnosi di gotta e livelli di sUA ≥ 0,42 mmol/L, erano stati sottoposti a trattamento profilattico per la gotta, seguito da modifiche dello stile di vita prima della randomizzazione.

L’endpoint primario valutato è stato quello della proporzione di pazienti con livelli di sUA < 0,36 mmol/L dopo 4 settimane di trattamento.

Risultati principali
Lo studio ha coinvolto 169 pazienti, quasi tutti uomini (99,4%), con età media di 48,26 anni (DS 13,15) e livello basale medio di sUA pari a 0,53 mmol/L (DS 0,09). L’aderenza media al trattamento è stata ≥90% in tutti i gruppi.
Passando ai risultati, è emerso che la proporzione di pazienti con livelli di sUA < 0,36 mmol/L alla settimana 4 è risultata significativamente più elevata nei gruppi trattati con epaminurad (9 mg: 88,89%; 6 mg: 71,79%; 3 mg: 54,05%) rispetto al gruppo placebo (0,00%) (tutti P <0,0001). Il gruppo trattato con febuxostat ha mostrato una risposta dell’84,21%.

Anche la percentuale di pazienti che ha raggiunto livelli di sUA < 0,30 mmol/L è risultata significativamente superiore rispetto al placebo (P <0,0001 per 9 e 6 mg, P = .0003 per 3 mg).
Alle settimane 8 e 12, i risultati si sono mantenuti in linea con quanto già osservato in precedenza: la proporzione di pazienti con sUA < 0,36 mmol/L e < 0,30 mmol/L è rimasta significativamente più elevata in tutti i gruppi trattati con epaminurad rispetto al placebo (tutti P <0,0001, tranne il gruppo da 3 mg per sUA < 0,30 mmol/L: P =0,0114 alla settimana 8, P = 0,0251 a settimana 12).

Anche le variazioni percentuali e assolute nei livelli di sUA sono risultate significativamente maggiori nei gruppi trattati con epaminurad.
Il tasso di eventi avversi è stato simile nei gruppi epaminurad e placebo, per lo più classificati come lievi. Non sono state osservate differenze significative nei parametri di creatinina sierica o di funzionalità epatica tra i gruppi in studio.

Riassumendo 
In conclusione, epaminurad, alle dosi di 3, 6 e 9 mg, si è dimostrato efficace nella riduzione dei livelli di sUA nei pazienti con gotta, in modo dose-dipendente. Lo studio ha anche confermato il buon profilo di sicurezza e tollerabilità durante le 12 settimane di trattamento.

Tali risultati, hanno aggiunto i ricercatori, suggeriscono che epaminurad rappresenta una potenziale opzione terapeutica per i pazienti affetti da gotta.

Bibliografia
Jun, JB., Lee, HS., Kim, SH. et al. Efficacy and safety of epaminurad, a potent hURAT1 inhibitor, in patients with gout: a randomized, placebo-controlled, dose-finding study. Arthritis Res Ther 27, 113 (2025). https://doi.org/10.1186/s13075-025-03577-w
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