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Clamoroso in Alaska: emessa allerta meteo per il caldo

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USA, Alaska, Tikigaq (Point Hope), May 2018 Gordon Omnik is whale hunter from Point Hope. He stands on watch to spot Bowhead whales. The Inuit community of Point Hope is allowed to catch 10 bowheads per year. Native communities are allowed to hunt whales for their own use. The quotum is given by the International Whaling Commission. Nowadays due to the early disappearance of the sea ice its much harder for the community to catch whales and it threatens their livelihood. Normally the hunting starts when the sea ice starts to break in the spring. When the whales migrate up north, they use the channels to come up for breathing. If there is no ice they are spread out over a much wider area and are much more difficult to track. Kadir van Lohuizen / NOOR for Carmignac Fondation

L’Alaska ha emesso un’allerta meteo… per il caldo: è la prima volta nella storia. Il primo avviso riguarda Fairbanks, dove per domenica si prevedono temperature superiori ai 29°

Un’allerta meteo per caldo eccessivo… in Alaska. E’ una di quelle notizie che una volta sarebbero finite negli “strano ma vero”, sta dalle parti dei venditori di ombrelli nel deserto o di condizionatori al Polo Nord. E invece eccoci qua: magie del cambiamento climatico: l’avviso è una novità formale, più che meteorologica, resa possibile da un cambiamento nelle linee guida del National Weather Service (NWS), che finora si limitava a diffondere bollettini speciali in caso di temperature elevate, spiega l’Ap.

Il primo avviso riguarda Fairbanks, dove per domenica si prevedono temperature superiori ai 29°. Non è la prima volta che la città raggiunge simili picchi – nel 2024 è già accaduto due volte – ma si tratta comunque di un evento raro per giugno.

La nuova classificazione risponde a un’esigenza comunicativa: rendere più chiaro e immediato il rischio associato alle alte temperature in una regione dove il freddo è la norma e dove la popolazione non è abituata a simili condizioni climatiche. “È un messaggio importante, e dobbiamo trasmetterlo con il giusto linguaggio”, ha spiegato Alekya Srinivasan, meteorologa del NWS a Fairbanks.

La modifica non è legata a nuovi record di temperatura ma rappresenta un aggiornamento dei protocolli informativi. “Non è il caldo record ad aver attivato l’avviso, semplicemente ora esiste un prodotto ufficiale da utilizzare”, ha chiarito Rich Thoman, climatologo del Alaska Center for Climate Assessment and Policy.

Le temperature previste non sarebbero considerate estreme in altre parti degli Stati Uniti, ma in Alaska il contesto è diverso. Gran parte degli edifici non è dotata di aria condizionata e, anzi, è progettata per trattenere il calore. Questo rende più difficoltosa la gestione di ondate di caldo improvvise, specialmente in presenza di incendi, sempre più frequenti, che obbligano a tenere chiuse le finestre.

“Negli ultimi tre anni Fairbanks ha registrato oltre cento ore annue di fumo che riduce la visibilità, una condizione mai vista per tre estati consecutive”, ha ricordato Thoman, sottolineando come negli anni ’50-’70 estati senza fumo fossero la norma.

Gli uffici meteorologici di Fairbanks e Juneau sono ora autorizzati a emettere avvisi di caldo. Anchorage, la città più popolosa dello stato, non ancora. Tuttavia, il NWS ha confermato che si sta lavorando per introdurre anche lì questo tipo di allerta, non appena saranno soddisfatte le condizioni tecniche e climatiche necessarie.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

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