Tarlatamab è un anticorpo bispecifico progettato per legarsi a due antigeni espressi in circa il 90% delle cellule del microcitoma polmonare
Tarlatamab è un anticorpo bispecifico appartenente alla classe delle BiTE (Bispecific T-cell Engager). Questo farmaco è progettato per legarsi simultaneamente a due antigeni: il ligando delta-like 3 (DLL3), espresso in circa il 90% delle cellule del microcitoma polmonare, e il CD3, presente sui linfociti T. Attraverso questa duplice interazione, tarlatamab avvicina le cellule T alle cellule tumorali, facilitando l’attivazione delle prime e la conseguente distruzione delle seconde. Questo meccanismo d’azione rappresenta un approccio innovativo nell’immunoterapia oncologica, mirato a potenziare la risposta immunitaria contro il tumore.
Il profilo clinico di tarlatamab è stato esplorato nel trial di fase II DeLLphi-301, condotto su pazienti con microcitoma polmonare esteso e precedentemente trattati, Tarlatamab ha mostrato un tasso di risposta obiettiva (ORR) del 40% nella coorte trattata con 10 mg e del 32% in quella con 100 mg. La durata mediana della risposta è stata di almeno 6 mesi nel 59% dei pazienti, con risposte ancora in corso nel 55-57% dei casi al momento dell’analisi. Questo studio ha portato all’autorizzazione del farmaco da parte dell’Fda.
Lo studio di fase III DeLLphi-304
Pochi giorni fa, l’azienfda produttrice, Amgen, ha reso noti i dati top line dello studio di fase III DeLLphi-304 ha confrontato tarlatamab con la chemioterapia standard (topotecan, lurbinectedina o amrubicina) in 509 pazienti con microcitoma polmonare avanzato, già sottoposti a una linea di chemioterapia a base di platino. I risultati preliminari hanno evidenziato che il farmaco ha raggiunto il suo endpoint primario in un’analisi ad interim pianificata con un miglioramento statisticamente significativo e clinicamente rilevante della sopravvivenza globale (OS) rispetto alla chemioterapia locale standard di cura (SOC). Il profilo di sicurezza osservato è rimasto coerente con quanto riportato negli studi precedenti.
“Il carcinoma polmonare a piccole cellule è una delle neoplasie più aggressive, con un elevato bisogno insoddisfatto di terapie più efficaci. I risultati principali di DeLLphi-304 dimostrano un enorme beneficio clinico per le persone che convivono con questa malattia devastante e confermano tarlatamab come standard di cura”, ha dichiarato Jay Bradner, vicepresidente esecutivo della divisione Ricerca e Sviluppo di Amgen. “Non vediamo l’ora di condividere questi risultati con la comunità scientifica e le autorità sanitarie, mentre continuiamo i nostri sforzi per rendere disponibile tarlatamab ai pazienti di tutto il mondo.”
Prospettive future e implicazioni cliniche
L’introduzione di tarlatamab rappresenta un passo avanti nel trattamento del microcitoma polmonare, offrendo una nuova opzione terapeutica per i pazienti con malattia avanzata e refrattaria alle terapie standard. La sua approvazione accelerata da parte della Fda nel 2024, basata sui risultati promettenti dello studio DeLLphi-301, sottolinea l’importanza di questo farmaco nel panorama oncologico. Ulteriori studi sono in corso per valutare l’efficacia di Tarlatamab in combinazione con altre terapie e in stadi più precoci della malattia, con l’obiettivo di ampliare le indicazioni terapeutiche e migliorare ulteriormente gli esiti clinici per i pazienti affetti da microcitoma polmonare.
Fonte:
AIOM. “Tarlatamab for Patients with Previously Treated Small-Cell Lung Cancer.” leggi

