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Polemica a Milano per il licenziamento della maschera della Scala che gridò “Palestina libera”

cenerentola aida scala

È stata licenziata la giovane maschera del Teatro alla Scala che lo scorso 4 maggio, durante un concerto, ha gridato “Palestina libera” all’ingresso della premier Giorgia Meloni

È stata licenziata la giovane maschera del Teatro alla Scala che lo scorso 4 maggio, durante un concerto, ha gridato “Palestina libera” all’ingresso della premier Giorgia Meloni nel Palco reale. La reazione della CUB – che parla apertamente di “atto punitivo” – ha innescato una serie di critiche e prese di posizione politiche. “È arrivato il verdetto-ghigliottina”, denuncia CUB Spettacolo. “La giovane ha disobbedito agli ordini, sì, ma ha ascoltato la sua coscienza. L’obbedienza non è più una virtù. Per compiacere Giorgia Meloni, la Scala sacrifica chi osa denunciare il silenzio sul genocidio a Gaza. Metteremo in campo tutte le azioni sindacali per difenderla. In questo teatro sembra restringersi ogni spazio democratico, in linea con il decreto sicurezza del governo”.

Anche dal centrosinistra arrivano parole di preoccupazione. Pierfrancesco Majorino, capogruppo Pd in Regione Lombardia, ha dichiarato: “Mi pare un provvedimento assolutamente spropositato. Vogliamo vederci chiaro e comprendere esattamente la reale dinamica dei fatti. Non mi permetto di entrare nel merito tecnico, ma mi chiedo cosa possa giustificare una misura tanto drastica”. Durissimo il commento del Partito della Rifondazione Comunista: “Questa lavoratrice ha dato voce all’indignazione per il genocidio a Gaza e alla complicità del governo. Il suo gesto si rifà alle migliori tradizioni democratiche: il Risorgimento, l’antifascismo, la Resistenza. Con questo licenziamento, la Scala disonora la propria storia. Chiediamo la revoca del provvedimento e una presa di posizione netta da parte del Comune di Milano. In questo Paese si sente sempre più il puzzo di regime”, dichiarano i segretari Maurizio Acerbo e Nadia Rosa. La vicenda, avvenuta durante un evento a inviti della Asian Development Bank e senza copertura stampa, ha rapidamente superato i confini del teatro.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

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