Una metanalisi suggerisce che gli inalatori digitali destinati ai pazienti con problemi di aderenza alla terapia potrebbero migliorare il controllo dell’asma
Una metanalisi di recente pubblicazione su Journal of Allergy and Clinical Immunology Practice suggerisce che gli inalatori digitali destinati ai pazienti con problemi di aderenza alla terapia potrebbero migliorare il controllo dell’asma e ridurre le gravi riacutizzazioni asmatiche con effetti collaterali minimi.
Tali risultati sono in linea con le evidenze riguardanti le terapie inalatorie mantenimento e/o al bisogno per l’asma, nel promuovere outcome ottimali per la patologia.
Razionale e obiettivi dello studio
Circa il 43% dei pazienti con asma a livello globale non utilizza l’inalatore secondo le prescrizioni. L’impiego di inalatori digitali destinati ai pazienti, dotati di un sensore che fornisce un feedback immediato sull’aderenza e sulla tecnica, potrebbe migliorare gli outcome dell’asma. Tuttavia, i benefici e i rischi associati agli inalatori digitali non sono ancora stati del tutto chiariti.
I ricercatori hanno cercato di sintetizzare in modo sistematico sistematicamente gli outcome del trattamento con inalatori digitali destinati ai pazienti con asma. Lo studio è stato condotto per contribuire alla stesura delle prossime linee guida sull’asma grave e difficile da controllare, attualmente in fase di sviluppo da parte della Joint Task Force dell’American Academy of Allergy, Asthma & Immunology e dell’American College of Allergy, Asthma, and Immunology.
Gli outcome considerati includevano: il controllo dei sintomi dell’asma, la qualità della vita correlata all’asma, le riacutizzazioni gravi, i ricoveri ospedalieri o accessi al pronto soccorso per asma, gli eventi avversi gravi o complessivi, l’interruzione del trattamento a causa di eventi avversi, la mortalità e l’aderenza alla terapia farmacologica. I ricercatori hanno inoltre recensito alcuni effetti collaterali specifici associati agli inalatori digitali, quali le violazioni della privacy, i problemi di connettività e i malfunzionamenti del dispositivo.
Disegno dello studio e risultati principali
I ricercatori hanno eseguito una rassegna sistematica di letteratura sui principali database bibliografici biomedici MEDLINE, Embase, CENTRAL, CINAHL, PsychINFO, ICTRP e LILACs fino al 1° aprile 2025, al fine di identificare tutti gli studi controllati randomizzati che valutassero inalatori digitali destinati ai pazienti con asma.
Sono stati selezionati 12 studi, per un totale di 2.483 individui in tutto, tra bambini (di età compresa tra 4 e 17 anni) e adulti – con asma. Il campione includeva il 57% di donne, un’età media di 44,7 anni e uno stato medio di controllo dell’asma pari a 16,23 secondo l’Asthma Control Test. Questi sono stati utilizzati per la successiva metanalisi.
Dai risultati è emerso che gli inalatori digitali con ogni probabilità migliorano il controllo dell’asma, come evidenziato da un aumento di 3 punti del punteggio riportato all’Asthma Control Test (differenza media: 0,63; IC95%: 0,29 – 0,96; 44,3% vs 39,8%; evidenze di certezza moderata).
Gli inalatori digitali potrebbero anche ridurre le gravi riacutizzazioni nei pazienti ad alto rischio (rapporto di rischio [RR]: 0,89; IC95%: 0,69-1,16); la differenza di rischio è stata di 45 eventi in meno ogni 1.000 pazienti (evidenze di certezza bassa).
“Le implicazioni cliniche dei potenziali piccoli benefici nel controllo dei sintomi dell’asma e della possibile riduzione moderata delle gravi riacutizzazioni devono essere contestualizzate rispetto al modo in cui i medici e i sistemi sanitari intendono implementare gli inalatori digitali…le relative implicazioni in termini di risorse, i trattamenti alternativi disponibili e i valori e le preferenze dei pazienti”, hanno scritto i ricercatori.
Ad esempio, i pazienti che rispondono ai farmaci inalatori ma hanno difficoltà con l’aderenza o la tecnica di inalazione potrebbero trarre beneficio dagli inalatori digitali. Tuttavia, coloro che già presentano una buona aderenza e tecnica potrebbero beneficiare maggiormente di terapie alternative con un livello di certezza più elevato.
Per quanto riguarda i rischi, gli inalatori digitali hanno mostrato un tasso medio di malfunzionamento del dispositivo del 12%, con alcuni studi che hanno riportato problemi di sincronizzazione del sensore con gli smartphone (evidenze di certezza bassa). Un altro studio ha riferito che il dispositivo ha esposto informazioni sanitarie protette. Tuttavia, in generale, gli inalatori digitali comportano danni minimi.
Limiti e implicazioni dello studio
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno ammesso alcuni limiti dello studio, tra cui la presenza di pochi dati sulle gravi riacutizzazioni e sugli outcome specifici degli inalatori digitali, l’assenza di valutatori degli outcome in cieco, i metodi di arruolamento non coerenti tra i vari studi considerati per la metanalisi, la presenza in larga parte di studi che valutavano l’effetto combinato degli inalatori digitali con il feedback da parte di clinici in monitoraggio remoto, e l’assenza di partecipanti con età superiore ai 60 anni.
Ciò detto, nel complesso, i risultati dello studio, pur mostrando benefici non eclatanti, sono comunque rilevanti e dovrebbero spingere a un aggiornamento delle linee guida per la gestione dell’asma. Questo aggiornamento dovrebbe tenere conto sia del punto di vista dei pazienti e dei medici che prendono decisioni nella pratica clinica quotidiana, sia di una prospettiva più ampia, legata all’organizzazione dei servizi sanitari. In altre parole, gli inalatori digitali non sono necessariamente adatti a tutti, ma potrebbero rappresentare una valida opzione per alcuni pazienti, in particolare per quelli che hanno difficoltà a seguire la terapia correttamente o che potrebbero trarre vantaggio da un monitoraggio più regolare e da un feedback continuo.
Anche i sistemi sanitari e le assicurazioni sanitarie potrebbero considerare l’integrazione di questi dispositivi per migliorare l’assistenza in quei casi dove davvero fanno la differenza.
Bibliografia
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