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Sindrome del tunnel carpale possibile precursore dell’artrite reumatoide

Sindrome del tunnel carpale: quando il riposo con tutori o la terapia a base di vitamina B ed acido tioctico non bastano si ricorre alla chirurgia

Nei pazienti con artrite reumatoide, la sindrome del tunnel carpale potrebbe essere un campanello d’allarme di malattia

Uno studio osservazionale Usa di ampie dimensioni e di lunga durata, pubblicato su Arthritis Care & Research, ha rilevato che la sindrome del tunnel carpale (CTS) si manifesta con una frequenza significativamente maggiore nei pazienti che successivamente ricevono una diagnosi di artrite reumatoide (AR).

Secondo gli autori dello studio, la CTS, pertanto, potrebbe essere un segno precoce e spesso trascurato dell’evoluzione clinica dell’AR, rappresentando una fase iniziale a rischio di malattia reumatologica.

Razionale e disegno dello studio
L’AR comporta infiammazione sistemica, e numerosi studi hanno già identificato questa condizione come un fattore di rischio per la CTS. È noto che i pazienti con AR sviluppano CTS più frequentemente rispetto alla popolazione generale. Tuttavia, finora non era stato studiato in modo specifico se la CTS potesse precedere l’AR e con quale tempistica.

Di qui il nuovo studio che si è basato sul Rochester Epidemiology Project, un progetto che coinvolge la maggior parte delle strutture sanitarie della contea di Olmsted, in Minnesota. I ricercatori hanno individuato pazienti con diagnosi di AR e li hanno confrontati con un gruppo di controllo di pari età e sesso, ai quali è stata assegnata una “data indice” corrispondente alla data di diagnosi del paziente con AR a cui erano abbinati.

Le diagnosi di CTS e AR sono state identificate tramite i codici di fatturazione per prestazione sanitaria presenti nei registri elettronici sanitari. In totale, sono stati inclusi 1.335 pazienti con AR e 1.331 controlli.

Nel modello statistico sono stati considerati vari fattori, tra i quali età, sesso, abitudine al fumo, obesità, diabete di tipo 2 e ipotiroidismo. Il follow-up mediano è stato di 12,8 anni per i pazienti con AR e 13,8 anni per i controlli. L’età media era di 56 anni e circa il 70% dei partecipanti erano donne. Il 63% dei pazienti con AR risultava positivo ai biomarcatori sierologici come il fattore reumatoide (RF).

Risultati principali
Su oltre 1.300 persone che avevano sviluppato AR, il 13% aveva già ricevuto una diagnosi di CTS negli anni precedenti, contro solo il 6% dei soggetti che non hanno sviluppato AR. Questo si traduce in un rapporto di probabilità (odds ratio) di 2,23 (IC95%: 1,69-2,94).
Anche dopo la diagnosi di AR, i tassi di CTS sono risultati più elevati rispetto agli individui senza AR: l’incidenza cumulativa della CTS dopo la diagnosi di AR è stata del 9,6%, rispetto al 4,5% nel gruppo di controllo ( hazard ratio: 1,78; IC95%: 1,38-2,3), come riportato
Un dato particolarmente interessante è che, nel gruppo AR, la maggior parte delle diagnosi di CTS (112 su 179) era stata effettuata almeno due anni prima della diagnosi ufficiale di AR. Fino a cinque anni prima della diagnosi, non c’erano differenze evidenti nei tassi di CTS tra i due gruppi, ma da quel punto in poi le traiettorie si sono separate.

Un’altra osservazione è che i pazienti con AR sieronegativa (cioè privi dei biomarcatori tipici) sono risultati avere una probabilità leggermente più elevata di sviluppare CTS prima della diagnosi di AR rispetto ai pazienti sieropositivi (HR: 1,36; IC 95%: 0,99-1,88). Anche l’obesità è risultata associata a un maggiore rischio di CTS (HR: 1,42; IC 95%: 1,02-1,99).

Implicazioni e limiti dello studio
Nel complesso, “I risultati suggeriscono che nei pazienti con CTS persistente, soprattutto quando non ci sono i classici fattori di rischio, bisognerebbe considerare un possibile rischio di AR e valutare un rinvio precoce al reumatologo”, hanno scritto i ricercatori nelle conclusioni del lavoro.

Tra i limiti dello studio ammessi dagli stessi autori, si segnala che la popolazione della contea di Olmsted (impiegata nel lavoro) non è perfettamente rappresentativa di quella degli Stati Uniti in generale e che l’impiego di dati amministrativi può essere soggetto ad errori. Inoltre, è probabile che l’insorgenza sia dell’AR che della CTS sia avvenuta prima delle diagnosi formali, il che potrebbe influenzare le conclusioni dello studio.

“I prossimi studi condotti su popolazioni più ampie e diversificate potrebbero rivelarsi utili a comprendere meglio il legame tra CTS e AR, permettendo una stratificazione del rischio più efficace ed interventi terapeutici più tempestivi”, aggiungono i ricercatori.

Bibliografia
George RJ, et al “Carpal tunnel syndrome (CTS) is an early underrecognized feature of rheumatoid arthritis (RA): a population-based study of CTS occurrence before and after RA incidence” Arthritis Care Res 2025; DOI: 10.1002/acr.25566.
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