La Commissione Europea ha recentemente approvato tisotumab vedotin, un anticorpo-farmaco coniugato, per il trattamento del tumore cervicale recidivante o metastatico
La Commissione Europea ha recentemente approvato tisotumab vedotin, un anticorpo-farmaco coniugato (ADC), per il trattamento del tumore cervicale recidivante o metastatico dopo progressione della malattia in seguito a terapia sistemica. Si tratta del primo ADC autorizzato nell’Unione Europea per questa indicazione, segnando un passo significativo nel panorama terapeutico di questa neoplasia.
Il farmaco è già stato approvato negli Stati Uniti e in Giappone sulla base di solidi dati clinici che ne hanno dimostrato l’efficacia e la sicurezza.
Nonostante i progressi nella prevenzione e nella diagnosi precoce del tumore cervicale, le opzioni terapeutiche per le forme avanzate della malattia rimangono limitate. Questo tumore rappresenta la quarta causa di morte per cancro nelle donne a livello globale e, nell’Unione Europea, si colloca all’undicesimo posto tra le neoplasie femminili più comuni. Circa il 15% delle pazienti presenta metastasi al momento della diagnosi e, tra quelle trattate nelle fasi iniziali, fino al 61% può sviluppare recidive. Per queste pazienti, la prognosi è spesso sfavorevole, rendendo urgente lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche efficaci.
Meccanismo d’azione e risultati clinici
Tisotumab vedotin è un ADC che combina un anticorpo monoclonale diretto contro il fattore tissutale (TF) con un agente citotossico, la monometil auristatina E (MMAE). Il farmaco si lega alle cellule tumorali che esprimono il TF, viene internalizzato e rilascia la MMAE, che inibisce la rete dei microtubuli, determinando l’arresto del ciclo cellulare e la morte della cellula tumorale. Inoltre, il farmaco può attivare meccanismi di immunità cellulare, potenziando la risposta antitumorale.
L’approvazione europea si basa sui risultati dello studio clinico di fase 3 innovaTV 301, che ha coinvolto 502 pazienti con carcinoma cervicale avanzato o recidivante, precedentemente trattate con una o due linee di terapia sistemica. In questo studio, tisotumab vedotin ha dimostrato una riduzione del 30% del rischio di morte rispetto alla chemioterapia standard ( hazard ratio: 0.70; intervallo di confidenza al 95%: 0.54-0.89; p=0.0038). La sopravvivenza globale mediana è risultata di 11,5 mesi con tisotumab vedotin, contro 9,5 mesi nel gruppo trattato con chemioterapia.
Anche gli endpoint secondari hanno confermato il beneficio clinico del farmaco: la sopravvivenza libera da progressione (PFS) è migliorata con una riduzione del 33% del rischio di progressione della malattia (HR: 0.67; IC 95%: 0.54-0.82; p<0.0001) e il tasso di risposta obiettiva (ORR) è stato significativamente superiore rispetto alla chemioterapia. Questi dati confermano il potenziale di tisotumab vedotin come nuovo standard di cura per questa popolazione di pazienti.
Sicurezza e gestione degli effetti avversi
Tisotumab vedotin ha mostrato un profilo di sicurezza gestibile. Gli eventi avversi più comuni (≥25% dei pazienti) includono neuropatia periferica (39%), nausea (37%), epistassi (33%), congiuntivite (32%), alopecia (31%), anemia (27%) e diarrea (25%).
Un aspetto rilevante riguarda la tossicità oculare, con segnalazioni di cheratopatia, congiuntivite e secchezza oculare. Per questo motivo, è raccomandato un attento monitoraggio oftalmologico prima e durante il trattamento. Inoltre, reazioni avverse gravi si sono verificate nel 33% dei pazienti trattati, includendo infezioni del tratto urinario, occlusione intestinale e sepsi.
Per gestire al meglio gli effetti collaterali, è prevista una strategia di riduzione della dose o sospensione temporanea in caso di eventi avversi di grado elevato. In particolare, il trattamento deve essere interrotto definitivamente in caso di neuropatia periferica grave, tossicità polmonare o gravi reazioni cutanee come la sindrome di Stevens-Johnson.
Prospettive future
L’approvazione di tisotumab vedotin rappresenta un progresso per il trattamento del tumore cervicale avanzato. L’efficacia dimostrata rispetto alla chemioterapia suggerisce un possibile cambiamento dello standard terapeutico per questa patologia.
Ulteriori studi potrebbero valutare il ruolo del farmaco in combinazione con altre terapie, come gli inibitori dei checkpoint immunitari, al fine di migliorarne ulteriormente l’efficacia. Inoltre, la ricerca di biomarcatori predittivi di risposta potrebbe permettere una selezione più accurata delle pazienti che potrebbero beneficiare maggiormente di questo trattamento.
Tisotumab vedotin rappresenta quindi una nuova opzione terapeutica che potrebbe migliorare la sopravvivenza e la qualità di vita delle pazienti con carcinoma cervicale recidivante o metastatico, offrendo nuove speranze in un contesto clinico ancora caratterizzato da una prognosi sfavorevole.

