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Monociti e colesterolo HDL: un legame correlato al rischio di gotta

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Nuovo studio ha rivelato che il rapporto tra monociti e colesterolo HDL (MHR) è correlato al rischio di gotta e alla gravità della disfunzione renale

Un recente studio pubblicato su Scientific Reports ha rivelato che il rapporto tra monociti e colesterolo HDL (MHR) è correlato al rischio di gotta e alla gravità della disfunzione renale. Questo studio suggerisce che un elevato numero di monociti e bassi livelli di HDL-C siano positivamente correlati con l’infiammazione, e che l’MHR possa essere un marker potenziale per l’infiammazione e lo stress ossidativo.

Razionale e disegno dello studio
La gotta è notoriamente associata a livelli elevati di monociti e ad una riduzione del colesterolo HDL-C, ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio.  Tuttavia, la relazione tra il rapporto monociti-HDL-C (MHR) e il rischio di gotta era ancora oggi poco studiata.
Di qui il nuovo lavoro, che ha analizzato l’associazione tra MHR e rischio di gotta, esaminato il ruolo dell’MHR nella gotta con disfunzione renale in comorbidità e fornito una base teorica per la prevenzione e il trattamento della gotta.

A tal scopo, i ricercatori hanno utilizzato i dati del National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) raccolti tra il 2005 e il 2016 per condurre un’analisi trasversale. L’obiettivo era valutare la correlazione tra i livelli di MHR e il rischio di gotta, considerando anche variabili di confondimento. Sono stati analizzati i dati di 7.247 partecipanti, di cui 373 con diagnosi di gotta. Sono stati utilizzati modelli di regressione logistica multipla, analisi di sottogruppi e esplorazioni delle relazioni non lineari.

Risultati principali
I ricercatori hanno riscontrato che i livelli di MHR erano significativamente più elevati nei pazienti con gotta (0,54; deviazione standard [DS]: 0,31) rispetto ai non-gottosi (0,47; DS: 0,24).
Dopo aver corretto i dati per i fattori di confondimento, l’MHR risultava significativamente associato al rischio di gotta (odds ratio [OR]: 1,6 [IC95%: 1,1–2,2]; P = 0,012).
Inoltre, per ogni aumento di un’unità dell’MHR, il rischio di gotta aumentava di circa 0,6 volte.

Le analisi per sottogruppi hanno mostrato che l’MHR era positivamente correlato al rischio di gotta negli individui di sesso maschile, nei messicani americani (OR, 5 [IC95%: 1,5–17,4]; P = 0,011), e nei partecipanti allo studio sposati (OR: 1,8 [IC95%: 1,2–2,8]; P = 0,008), con insufficiente attività fisica (OR: 1,6; P < 0,05) e diabete (OR: 3,5; P < 0,05).

Un’ulteriore scoperta significativa è che l’associazione tra MHR e il rischio di gotta era più forte nei pazienti con gotta e disfunzione renale (OR: 7,4 [IC95%: 2,2–25,3]; P = 0,001).
I pazienti afferenti al quartile più alto di MHR mostravano una prevalenza 1,7 volte maggiore di gotta con disfunzione renale rispetto a quelli nel quartile più basso (OR: 2,7 [IC95%: 1,1–6,7]; P = 0,028).

Conclusioni
I risultati dello studio suggeriscono che l’MHR è fortemente correlato con il rischio di gotta e con la gravità delle complicanze renali. Questo marker potrebbe rappresentare uno strumento utile per la valutazione del rischio e della severità della malattia, nonché per monitorare la progressione del danno renale nei pazienti con gotta.

Pertanto, concludono i ricercatori, l’MHR potrebbe essere considerato un indicatore prezioso nella gestione clinica della gotta e delle sue complicanze.
Tuttavia, è necessario validare ulteriormente questi risultati tramite studi prospettici futuri.

Tra i limiti del lavoro ammessi dai ricercatori si segnalano il suo disegno trasversale (che non elimina completamente la possibile presenza di bias di selezione o di recall) e la dimensione relativamente piccola del campione di individui che hanno partecipato allo studio.

Bibliografia
Mi L et al. Monocyte-to-HDL cholesterol ratio (MHR) as a novel Indicator of gout risk. Sci Rep. 2025; 15 (12188). doi.org/10.1038/s41598-025-97373-w
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