Uno studio ha analizzato in dettaglio l’efficacia della clozapina rispetto ad antipsicotici di seconda generazione nel trattamento della schizofrenia resistente
Uno studio pubblicato su Lancet Psychiatry, condotto da Johannes Schneider-Thoma dell’Università Tecnica di Monaco di Baviera e colleghi, ha analizzato in dettaglio l’efficacia della clozapina rispetto ad antipsicotici di seconda generazione nel trattamento della schizofrenia resistente. Attraverso una meta-analisi basata su dati individuali (IPD), i ricercatori hanno riscontrato un vantaggio lieve ma incerto a favore degli altri antipsicotici, come olanzapina e risperidone.
La clozapina è raccomandata dalle linee guida nazionali e internazionali per le persone con schizofrenia resistente al trattamento. Questi risultati mettono però in discussione la presunta superiorità dell’antipsicotico atipico e suggeriscono un uso prudente di questa terapia, dati i suoi effetti collaterali.
Valutato il cambiamento del punteggio totale della Scala PANSS
L’obiettivo principale dello studio era chiarire se la clozapina fosse realmente più efficace di altri antipsicotici di seconda generazione nel trattamento della schizofrenia resistente, tenendo conto delle cause di eterogeneità osservate nei precedenti studi.
Per fare ciò, i ricercatori hanno analizzato dati provenienti da trial clinici randomizzati in doppio cieco che confrontavano la clozapina con altri antipsicotici di seconda generazione, includendo pazienti con schizofrenia resistente.
Gli studi, selezionati da registri specializzati e precedenti revisioni, dovevano avere una durata minima di sei settimane.
L’analisi ha utilizzato un modello Bayesiano di meta-regressione a effetti casuali, integrando fattori prognostici (gravità dei sintomi iniziali, durata della malattia) e modificatori di effetto (ad esempio il sesso dei pazienti).
La variabile principale era il cambiamento del punteggio totale della Scala PANSS (Positive and Negative Syndrome Scale) dopo 6-8 settimane di trattamento. La qualità delle evidenze è stata valutata con il sistema GRADE.
Sono stati inclusi 19 studi per un totale di 1.599 partecipanti, dei quali i dati individuali erano disponibili per 12 trial (1.052 pazienti). I partecipanti avevano un’età media di 37,67 anni (SD 11,24; intervallo 10-66) e comprendevano il 33,08% di donne. Non erano disponibili dati sull’etnia.
Interpretazione dei risultati
L’analisi dei dati ha evidenziato un lieve vantaggio degli altri antipsicotici rispetto alla clozapina, con una differenza media di -0,64 punti nel punteggio PANSS (95% CI -3,97 a 2,63). Tuttavia, questa differenza è stata ritenuta statisticamente non significativa e clinicamente incerta.
Tra i fattori prognostici, una maggiore gravità iniziale dei sintomi e una durata più breve della malattia si associavano a una riduzione più marcata dei sintomi, ma questi fattori non hanno influenzato il confronto diretto tra clozapina e altri antipsicotici. Lo studio ha inoltre rilevato una significativa variabilità tra i trial e alcune importanti limitazioni, come la mancanza di dati completi per alcuni studi e l’interruzione prematura di alcune ricerche.
Gli autori hanno sottolineato che l’incertezza riguardante la superiorità della clozapina, unita ai noti effetti collaterali di questo farmaco, richiede cautela nel suo impiego clinico. Infine, hanno raccomandato ulteriori ricerche per esplorare fonti di variabilità non catturate e per migliorare la gestione della schizofrenia resistente.
Questo studio rappresenta un contributo significativo alla letteratura sulla schizofrenia resistente, sfidando alcune convinzioni consolidate riguardo alla clozapina.
Sebbene i dati non abbiano fornito prove convincenti a favore della sua superiorità, l’eterogeneità tra gli studi e i limiti metodologici evidenziati indicano che ulteriori indagini sono necessarie per ottimizzare il trattamento di questa complessa condizione.
Bibliografia:
Schneider-Thoma J, Hamza T, Chalkou K, et al. Efficacy of clozapine versus second-generation antipsychotics in people with treatment-resistant schizophrenia: a systematic review and individual patient data meta-analysis. Lancet Psychiatry. 2025 Apr;12(4):254-265. doi: 10.1016/S2215-0366(25)00001-X. leggi
https://www.thelancet.com/journals/lanpsy/article/PIIS2215-0366(25)00001-X/fulltext

