La resolvina D1 (RvD1), ha mostrato variazioni temporali dinamiche e hanno favorito il recupero durante gli episodi di riacutizzazione batterica di BPCO
Alcuni mediatori pro-risoluzione specializzati dell’espettorato (SPMs), in particolare la resolvina D1 (RvD1), hanno mostrato variazioni temporali dinamiche e hanno favorito il recupero durante gli episodi di riacutizzazione batterica di BPCO. a differenza di quanto accade durante le esacerbazioni virali. Queste le conclusioni di uno studio recentemente pubblicato su American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine.
Razionale e disegno dello studio
Il recupero da eventi di riacutizzazione di BPCO è un processo complesso e variabile da paziente a paziente, con un impatto significativo sull’evoluzione della malattia. La risoluzione dell’infiammazione delle vie aeree non è un evento passivo, ma un processo attivo mediato da specifici fattori biochimici chiamati mediatori specializzati della risoluzione (SPMs – Specialized Pro-resolving Mediators). Questi mediatori potrebbero giocare un ruolo cruciale nel facilitare la guarigione dopo una riacutizzazione.
Nel nuovo studio, i ricercatori si sono proposti l’obiettivo di analizzare l’andamento nel tempo degli SPMs, in particolare di Resolvin D1 (RvD1), nell’espettorato di pazienti affetti da BPCO durante una riacutizzazione. Si è voluto inoltre valutare il legame tra i livelli di questi mediatori, la causa scatenante dell’episodio acuto (virus o batteri), e la durata del recupero clinico.
I partecipanti allo studio sono stati reclutati all’interno della London COPD Exacerbation Cohort tra novembre 2016 e aprile 2018. Ogni paziente è stato seguito in cinque momenti chiave: in fase stabile (baseline), all’inizio della riacutizzazione, dopo 1 settimana, 2 settimane e infine a 6 settimane dall’evento acuto.
In ciascuna visita sono stati effettuati prelievi di espettorato, tamponi nasofaringei, esami del sangue, spirometria e compilazione di questionari sulla qualità di vita. I livelli di SPMs sono stati quantificati tramite spettrometria di massa, mentre la presenza di virus è stata identificata con PCR quantitativa e i batteri isolati mediante coltura microbiologica.
Risultati principali
Nel corso dello studio sono stati registrati 68 episodi di riacutizzazione di BPCO. I pazienti con riacutizzazioni di origine virale hanno mostrato un recupero sintomatico più lento, con un tempo mediano di 21 giorni, rispetto ai 13 giorni dei pazienti con riacutizzazioni non virali; questa differenza è risultata statisticamente significativa (P<0.001).
In caso di riacutizzazioni batteriche, i livelli di Resolvin D1 aumentavano significativamente già nelle prime fasi dell’evento acuto. Al contrario, tale aumento non si osservava nei casi di riacutizzazione virale. È emerso inoltre che livelli più bassi di RvD1 durante la prima e la seconda settimana di recupero erano associati a una persistenza prolungata dei sintomi respiratori.
Studi in vitro hanno confermato un possibile ruolo terapeutico di RvD1: l’aggiunta di questa molecola a cellule epiteliali bronchiali di pazienti con BPCO infettate da rhinovirus ha determinato una significativa riduzione dell’espressione di marcatori infiammatori come IL-6 e CXCL8.
Conclusioni
Nel complesso, i risultati dello studio hanno evidenziato che, durante le riacutizzazioni di BPCO, si verifica una variazione dinamica dei livelli di mediatori specializzati della risoluzione nelle vie aeree. In particolare, livelli ridotti di Resolvin D1 si associano ad un decorso clinico più lento e a sintomi prolungati.
Questi dati suggeriscono che gli SPMs, e RvD1 in particolare, potrebbero rappresentare un’interessante opportunità terapeutica per favorire un recupero più rapido e completo dalle riacutizzazioni nei pazienti con BPCO.
Bibliografia
Finney LJ et al. Select Airway Specialized Pro-Resolving Mediators Are Associated with Recovery from Non-Viral COPD Exacerbations. Am J Respir Crit Care Med. 2025 Mar 5. doi: 10.1164/rccm.202407-1325OC. Epub ahead of print. PMID: 40043205.
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