Dermatite atopica: secondo nuove analisi il dosaggio di upadacitinib può essere aumentato o ridotto a seconda della risposta
Nei pazienti adulti con dermatite atopica da moderata a grave è possibile modificare il dosaggio di upadacitinib in funzione della risposta nelle prime settimane di trattamento, ottimizzando così anche il profilo di sicurezza, come evidenziato da uno studio multicentrico treat-to-target di fase IIIb/IV presentato al congresso 2025 dell’American Academy of Dermatology (AAD).
«Nel trattamento della dermatite atopica da moderata a grave, utilizzando la dose da 15 mg o quella da 30 mg è possibile guidare gli aggiustamenti della dose in base al raggiungimento della risposta EASI 90 entro la settimana 12, supportando così il raggiungimento e il mantenimento di tale traguardo aumentando o riducendo il dosaggio fino alla settimana 24» ha affermato la relatrice Melinda Gooderham, professoressa associata presso la Queen’s University di Kingston, Ontario, Canada.
Valutazione della risposta con la variazione della dose
Nello studio di fase IIIb/IV, 454 pazienti sono stati randomizzati a ricevere 15 mg o 30 mg di upadacitinib una volta al giorno. I soggetti nel gruppo a basso dosaggio che non hanno raggiunto l’endpoint primario di una riduzione di almeno il 90% vs basale nell’Eczema Area and Severity Index (EASI 90) a 12 settimane sono passati alla dose da 30 mg. Viceversa, quelli nel gruppo ad alto dosaggio con risposta EASI 90 sono passati alla dose da 15 mg.
«Nei partecipanti che hanno iniziato con upadacitinib 15 mg e che non hanno ottenuto la risposta EASI 90 dopo 12 settimane, la metà è stata in grado di raggiungere questo obiettivo alla settimana 24 dopo l’incremento della dose» ha spiegato Gooderham. «Tra quelli che hanno raggiunto la risposta EASI 90 con la dose da 30 mg dopo 12 settimane, due terzi sono stati in grado di mantenerla a 24 settimane dopo avere ridotto il dosaggio».
Due terzi del gruppo da 15 mg sono passati a un dosaggio da 30 mg alla settimana 12 e il 60% dei pazienti che avevano iniziato con un dosaggio da 30 mg hanno ridotto la dose a 15 mg alla settimana 12.
Gruppo aumento della dose
Nel gruppo passato da 15 a 30 mg di upadacitinib, aveva un punteggio di 0/1 (assenza totale o quasi di prurito) nella scala di valutazione numerica del peggior prurito (Worst Pruritis Numeric Rating Scale, WR-NRS) al momento dello switch (settimana 12) il 15% dei soggetti, aumentati al 32,5% dopo 24 settimane.
Per valutare i risultati riferiti dai pazienti dopo l’aumento della dose è stato utilizzato il Dermatology Life Quality Index (DLQI). A 12 settimane aveva ottenuto un punteggio di 0/1 (impatto assente o quasi della malattia sulla qualità della vita) il 10% dei pazienti che sono passati alla dose da 30 mg, aumentati al 24% entro la settimana 24.
Gruppo riduzione della dose
Nel gruppo di riduzione della dose è stato utilizzato l’EASI per valutare i risultati dopo il passaggio da 30 a 15 mg di upadacitinib alla settimana 12. Al momento dello switch tutti questi pazienti avevano un EASI ≥90 ed entro la settimana 24 il 58,5% ha mantenuto un punteggio ≥90 e l’88,5% è sceso a un EASI ≥75.
In termini di risultati riferiti dai pazienti, il 54% del gruppo passato da 30 a 15 mg aveva un WP-NRS pari a 0/1 alla settimana 12, ma entro la settimana 24 la quota si è ridotta al 38%. Metà di quei pazienti (51%) aveva un DLQI di 0/1 alla settimana 12, ma alla 24 la percentuale era scese al 35,4%.
Tra i pazienti che non hanno invece modificato la dose, tutti quelli trattati con 15 mg avevano un EASI ≥90 alla settimana 12, migliorato a EASI ≥75 alle settimane 16 e 24. Nei soggetti trattati con 30 mg, aveva una risposta EASI 90 il 3,3% alla settimana 12, aumentato al 19% alla settimana 16 e al 29% alla settimana 24.
Meno effetti collaterali abbassando il dosaggio
In termini di sicurezza Gooderham ha riferito che gli effetti collaterali erano quelli attesi con gli inibitori selettivi della JAK, senza nuovi segnali. Sono stati segnalati tre eventi avversi gravi nei gruppi di trattamento, con un tasso dello 0,75%. L’evento avverso più comune correlato al trattamento è stato l’herpes zoster, con percentuali del 2,8% nei gruppi di trattamento passati da 15 a 30 mg e solo 15 mg, dell’1,5% nel gruppo passato da 30 a 15 mg e del 2,2% nel gruppo solo 30 mg.
Le dimensioni di questo studio lo rendono degno di nota per l’adeguamento di upadacitinib per la dermatite atopica, ha commentato Robert Dellavalle, presidente di dermatologia della University of Minnesota a Minneapolis e direttore del programma esecutivo nazionale di dermatologia del Department of Veterans Affairs.
«Non ci sono molti dati per l’adeguamento dei farmaci biologici nei pazienti, quindi queste sono informazioni preziose e dovrebbero promuovere un maggiore possibilità di intervenire sui dosaggi in base alla risposta, così da ridurre gli effetti collaterali» ha aggiunto. «I risultati dello studio confermano la sicurezza del farmaco, senza una grande differenza negli eventi avversi nei gruppi a basso o alto dosaggio. Sarebbe interessante vedere un’analisi costi-benefici per gli aggiustamenti del dosaggio».

