Alzheimer: il Comitato per i Medicinali per Uso Umano (Chmp) dell’Ema ha raccomandato di non concedere l’autorizzazione all’immissione in commercio di Kisunla (donanemab)
Il Comitato per i Medicinali per Uso Umano (Chmp) dell’Agenzia Europea per i Medicinali (Ema) ha raccomandato di non concedere l’autorizzazione all’immissione in commercio di Kisunla (donanemab), un farmaco destinato al trattamento della malattia di Alzheimer precoce.
Il comitato ha ritenuto che i benefici di questo farmaco non fossero sufficientemente elevati da compensare il rischio di eventi potenzialmente fatali dovuti alle anomalie di immagine legate all’amiloide (ARIA), che comportano gonfiore e potenziali emorragie nel cervello.
Lilly chiederà un riesame al Chmp. “Gli europei affetti dalla malattia di Alzheimer sintomatica precoce e i loro cari hanno urgentemente bisogno di ulteriori opzioni terapeutiche. Il parere deludente del Chmp di oggi significa che devono continuare ad aspettare”, ha dichiarato Ilya Yuffa, vicepresidente esecutivo e presidente di Lilly International. “Donanemab è stato esaminato e approvato negli Stati Uniti, in Giappone, in Cina e in altri mercati. Lilly rimane fiduciosa nella sicurezza e nell’efficacia di donanemab e nel valore che può apportare ai pazienti con malattia di Alzheimer sintomatica precoce. Ci auguriamo che, attraverso il processo di riesame, saremo in grado di continuare le nostre discussioni con l’agenzia per portare donanemab ai milioni di persone in Europa che soffrono di questa malattia implacabile e fatale”.
Come agisce il farmaco
Donanemab è un anticorpo monoclonale IgG1 umanizzato progettato per colpire le placche di amiloide beta (Aβ) nel cervello, associate alla malattia di Alzheimer. In particolare, si lega a un epitopo all’N-terminale del piroglutammato Aβ, una forma di Aβ presente nelle placche amiloidi.
Una volta legato, donanemab induce la rimozione di queste placche attraverso meccanismi mediati dalla clearance microgliale. Questo processo mira a rallentare la progressione del declino cognitivo nei pazienti con Alzheimer riducendo il carico di amiloide nel cervello.
Lo studio registrativo
Nello studio di fase 3 TRAILBLAZER-ALZ 2, le persone in uno stadio meno avanzato della malattia hanno ottenuto i risultati migliori con donanemab. I partecipanti dello studio sono stati valutati per 18 mesi in due gruppi: un gruppo di pazienti con uno stadio meno avanzato di malattia (quelli con livelli da bassi a medi di proteina tau) e la popolazione complessiva, che ha incluso anche partecipanti con alti livelli di tau.
Il trattamento con donanemab ha rallentato significativamente il declino clinico in entrambi i gruppi. Gli individui trattati con donanemab ad uno stadio meno avanzato di malattia hanno mostrato un significativo rallentamento del declino cognitivo (35 per cento) rispetto al placebo sulla scala integrata di valutazione della malattia di Alzheimer (iADRS), che misura la memoria, il pensiero e il funzionamento nel quotidiano. Anche nella popolazione complessiva, la risposta al trattamento è stata statisticamente significativa, e cioè del 22 per cento, utilizzando l’iADRS ., 12 Tra i due gruppi analizzati, coloro che erano stati trattati con donanemab avevano un rischio inferiore fino al 39 per cento di progredire alla fase clinica successiva della malattia rispetto a quelli trattati con placebo.
Nella popolazione complessiva dei partecipanti, donanemab ha ridotto le placche amiloidi in media del 61 per cento a 6 mesi, dell’80 per cento a 12 mesi e dell’84 per cento a 18 mesi rispetto all’inizio dello studio.Uno degli obiettivi dello studio era rimuovere le placche amiloidi a livelli minimi coerenti con una scansione visivamente negativa utilizzando la tomografia a emissione di positroni (PET) amiloide. Nel caso in cui i partecipanti raggiungevano questi livelli, terminavano il trattamento con donanemab e passavano al placebo per il resto dello studio.
Sicurezza del farmaco
Donanemab può causare anomalie di imaging correlate all’amiloide (ARIA), che è un potenziale effetto collaterale delle terapie mirate alla placca amiloide. Questo evento può essere rilevato tramite risonanza magnetica (MRI) e, quando si verifica, può presentarsi come edema temporaneo in una o più aree del cervello, che di solito si risolve nel tempo, o come piccole aree di sanguinamento all’interno o sulla superficie del cervello. In rari casi, possono verificarsi aree più estese di emorragia cerebrale. L’ARIA è solitamente senza sintomi, ma può essere grave e possono verificarsi eventi potenzialmente letali. Donanemab può anche causare alcuni tipi di reazioni allergiche, alcune delle quali possono essere gravi e, in casi molto rari, letali, che si verificano tipicamente durante l’infusione o entro 30 minuti dall’infusione stessa. Il mal di testa è un altro effetto collaterale comunemente riportato.

